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numero 65 - marzo 2019

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L’Addictive Behavior Questionnaire (ABQ) nella valutazione delle addiction

L’Addictive Behavior Questionnaire (ABQ) nella valutazione delle addiction

L’ABQ, che abbiamo introdotto su queste pagine, è uno strumento di autovalutazione per la formulazione della diagnosi di un disturbo correlato a sostanze o di un disturbo da addiction secondo le indicazioni fornite dal DSM-5. Lo strumento permette di poter elaborare una diagnosi sia categoriale sia dimensionale. Esso è costituito da due strumenti: il Severity Index (SI) e la Seven Domains Addiction Scale (7DAS).
Alla pagina in cui sono riportate le istruzioni generali da sottoporre al cliente/paziente al momento della somministrazione segue la scheda anagrafica. La successiva scheda di rilevazione tipologia e frequenza di addiction permette di rilevare se e con quale frequenza il soggetto fa uso di alcune tipologie di sostanze psicotrope e/o di alcol: fra i comportamenti additivi sono stati inseriti il gioco d’azzardo e internet. Per quanto concerne l’uso di internet, sebbene il DSM-5 non suggerisca ancora la diagnosi di dipendenza da internet, ma solo il disturbo da gioco su internet fra le “Condizioni che necessitano di ulteriori studi”, è stato ritenuto utile farvi riferimento alla luce della mole di dati di ricerca, i quali lasciano intendere l’importanza di poter discriminare l’uso normale da quello patologico di internet (Caretti et al., 2016).
Laddove dalla scheda di rilevazione dovesse emergere l’uso di una o più sostanze, del gioco d’azzardo o di internet, si procede con la somministrazione di una o di tutte e quattro le parti di cui si compone il Severity Index:Sostanze, Alcol, Gioco d’azzardo, Internet. Ogni parte è composta di due sezioni: la prima (A) valuta i comportamenti additivi; la seconda (B) concerne lo spettro ossessivo-impulsivo-compulsivo.

La Seven Domains Addiction Scale (7DAS)

La seconda parte dello strumento, ovvero la Seven Domains Addiction Scale (7DAS), esplora sette diversi domini psicologici individuati in letteratura (Caretti, Craparo e Schimmenti, 2010; Schimmenti et al., 2017) come determinanti per lo sviluppo e il mantenimento di una dipendenza patologica, ognuna delle quali si compone di sette domande con risposte a 5 punti, da 0 (Mai) a 4 (Sempre). In questa sede gli Autori le identificano come segue: 

  • Dominio 1: Ansia da separazione, per la valutazione dell’incapacità del soggetto a saper gestire in maniera adeguata le relazioni di attaccamento con le figure significative (familiari, amici, partner ecc.).
  • Dominio 2: Disregolazione affettiva, per la valutazione dell’incapacità del soggetto a saper individuare, differenziare e comunicare le proprie emozioni.
  • Dominio 3: Dissociazione somatoforme e psicologica, per la valutazione della presenza di un senso di incoerenza personale che porta il soggetto a manifestare sentimenti di estraneità verso sé, il proprio corpo e gli altri.
  • Dominio 4: Esperienze traumatiche infantili, per la valutazione della presenza di memorie traumatiche relative a esperienze di trascuratezza e di disconoscimento emotivo vissute in età precoce.
  • Dominio 5: Discontrollo degli impulsi, per la valutazione dell’incapacità di resistere ad un impulso, desiderio impellente o a comportamenti, anche pericolosi o violenti.
  • Dominio 6: Comportamenti compulsivi e ritualizzazione, per la valutazione della tendenza del soggetto a mettere in atto compulsivamente comportamenti ripetitivi, anche pericolosi. I rituali sembrano essere funzionali per la gestione di stati di disagio. 
  • Dominio 7: Pensieri ossessivi,per la valutazione di una eccessiva attenzione al giudizio degli altri sui propri comportamenti; confusione e agitazione quando deve prendere una decisione; pensieri ricorrenti e persistenti di cui non riesce a liberarsi (Caretti et al., 2016).

Destinatari

L’ABQ è uno strumento ideato come supporto per l’assessment delle diverse forme di addiction. La suddivisione in due parti (Severity Index e 7DAS) dello strumento permette all’esaminatore di ottenere una vasta quantità di informazioni relative ai comportamenti, agli atteggiamenti e alla gravità della sintomatologia riguardante le diverse tipologie di addiction considerate (Caretti et al., 2016).
Lo strumento può essere somministrato a persone che stanno svolgendo un trattamento residenziale o semi-residenziale, ovvero a persone con problemi di dipendenza in ambito giuridico e carcerario. Può essere utilizzato anche per la ricerca sia qualitativa che quantitativa: in quest’ultimo caso è consigliabile, qualora si pensasse di somministrarlo in assetto gruppale, formare piccoli gruppi (non superiori cioè a 10 soggetti) (Caretti et al., 2016).

Requisiti professionali

L’ABQ non può essere somministrato ed elaborato da persone senza una specifica preparazione in psicologia clinica, psicoterapia o psichiatria. Inoltre, gli esaminatori dovrebbero conoscere le istruzioni contenute nel manuale nonché le linee guida per l’utilizzo e l’interpretazione dei test comunemente accettate (Caretti et al., 2016). In accordo con lo Standards for educational and psychological testing (American Educational Research Association, American Psychological Association e National Council of Measurement in Education, 1999), l’interpretazione dei punteggi e dei profili dell’ABQ è ristretta ad esperti qualificati con una buona preparazione debitamente accertata sulla clinica, sulla psicopatologia e sugli interventi terapeutici, e una sufficiente conoscenza dell'utilizzo degli strumenti psicometrici (Caretti et al., 2016).
I risultati dovrebbero essere accessibili solo ai professionisti che siano qualificati nella lettura degli stessi e che salvaguardino il loro utilizzo. L’interpretazione dei profili dell’ABQ e la restituzione dei risultati dovrebbe essere effettuata in maniera chiara e comprensibile, tale da non essere fraintesa dai non addetti ai lavori. I risultati del questionario non possono essere considerati l’unica base utilizzata per prendere decisioni diagnostiche o di screening, poiché queste procedure richiedono l’integrazione di varie informazioni provenienti da diverse fonti. Le informazioni riguardo agli item, ai punteggi e ai profili in mano ad utenti non qualificati potrebbero compromettere la validità del test. Tutti gli item, le norme e i materiali relativi all’ABQ sono protetti da copyright e non possono essere riprodotti né in parte, né nella loro interezza senza un’autorizzazione scritta dell’Editore (Caretti et al., 2016).

Somministrazione

Le istruzioni per compilare l’ABQ sono riportate nel questionario. Una volta compilata la scheda di rilevazione tipologia e frequenza di addiction e visionata la frequenza d’uso più problematica, si può scegliere di somministrare le sezioni A e B del Severity Index (SI) relative alla specifica esperienza d’uso (Sostanze, Alcol, Gioco d’azzardo o Internet). Quindi si procede con la somministrazione della 7DAS. Qualora però l’intervistatore, per vari motivi (come, ad esempio, il rifiuto del cliente a continuare con la somministrazione), avesse necessità della sola diagnosi di un disturbo additivo, è possibile somministrare il solo Severity Index, escludendo di conseguenza la somministrazione della 7DAS. Il consiglio degli Autori è comunque quello di somministrare sia il Severity Index che la 7DAS, così da avere un profilo completo del funzionamento psicologico correlato al/i comportamento/i additivo/i (Caretti et al., 2016).
Per il completamento dell’ABQ non sono previsti limiti di tempo. La maggior parte delle persone riesce a completare il test in 20-30 minuti, sebbene possa richiedere più tempo ai soggetti con un’inferiore capacità di comprensione nella lettura o alle persone con peculiari tratti di personalità (Caretti et al., 2016).

Scoring

Attraverso la sezione A del Severity Index di tutti i disturbi, è possibile formulare una valutazione del livello di gravità del disturbo, osservando i punti grezzi ottenuti dal soggetto che permettono di ricavare tre livelli di gravità: un primo livello di attenzione clinica o di lieve entità del disturbo, un secondo livello di moderata entità del disturbo e un terzo livello di elevata gravità del disturbo.
Queste fasce sono state ricavate integrando la valutazione quantitativa con la valutazione qualitativa, al fine di garantire una valutazione più efficace sia dal punto di vista clinico che statistico; infatti queste soglie sono state ricavate sulla base delle analisi statistiche (curve ROC, statistiche descrittive, numerosità dei gruppi clinici) delle indicazioni del DSM-5 (criteri diagnostici), delle principali ricerche empiriche sulle varie tipologie di addiction e facendo riferimento all'esperienza clinica. Inoltre, la sezione A permette di valutare ulteriormente in maniera “descrittiva”, attraverso l’osservazione dei singoli item, la compromissione clinica del soggetto (Caretti et al., 2016). La sezione B del Severity Index per i diversi disturbi da uso di sostanze e di addiction permette di misurare sia il craving che i livelli di ossessività, impulsività e compulsività. Per la valutazione del craving e del suo livello di gravità devono essere sommati i soli item della sezione B. Il valutatore ha l’opportunità inoltre di valutare in maniera descrittiva anche i singoli item che rientrano nei tre fattori dell’ossessività, dell’impulsività e della compulsività.

Attendibilità e validità

I dati relativi all’affidabilità e alla validità dell’ABQ sono contenuti nel manuale tecnico edito da Hogrefe (Caretti et al., 2016). La validità dell’ABQ è stata valutata seguendo vari criteri, fra cui: il giudizio di esperti sulla validità delle misure, la struttura fattoriale, le correlazioni con altri strumenti di misura. Le prove su un’ampia popolazione clinica suggeriscono che il test possieda buoni valori di attendibilità e validità.

Conclusioni

Concludendo, la valutazione e il trattamento delle addiction rappresenta una sfida per molti clinici e ricercatori, in quanto migliorare i trattamenti per soggetti con queste forme di disagio può portarli a sperimentare maggiori livelli di benessere generale e può avere una ricaduta sociale importante in termini di benessere e di risparmio. Pertanto, appare necessario sviluppare trattamenti sempre più individualizzati e basati sull’evidenza per poter lavorare efficacemente con i soggetti con problematiche di addiction; in questo scenario l’ABQ si configura come strumento che permette una valutazione accurata e un’impostazione di un piano di lavoro individualizzato in grado di consentire al clinico di pianificare il trattamento più efficace per il singolo paziente sulla base di un modello teorico validato empiricamente. Data la rapida diffusione del test in Italia, e l’interesse in campo internazionale, recentemente emerso dopo la comparsa dell’articolo di validazione su “Journal of Clinical Medicine” (Caretti et al., 2018), si auspica la validazione e l’utilizzo dell’ABQ anche in altri Paesi.

Bibliografia

  • Caretti, V., Craparo, G. e Schimmenti, A.(2010). Fattori evolutivo-relazionali dell’addiction. Uno studio sulla dipendenza da eroina. In V. Caretti e D. La Barbera (a cura di), Addiction. Aspetti Biologici e di Ricerca (pp. 99-134). Milano: Raffaello Cortina Editore.
  • Caretti, V., Craparo, G., Giannini, M., Gori, A., Iraci-Sareri, G., Lucchini, A., Rusignuolo, I., & Schimmenti, A. (2016). Addictive Behavior Questionnaire (ABQ). Manuale e questionari. Firenze: Hogrefe editore.
  • Schimmenti, A., Passanisi, A., Caretti, V., La Marca, L., Granieri, A., Iacolino, C., Gervasi, A. M., Maganuco, N.R., Billieux, J. (2017). Traumatic Experiences, Alexithymia, and Internet Addiction Symptoms among Late Adolescents: A Moderated Mediation Analysis. Addictive Behaviors, 64, 314-320.