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numero 108 - gennaio 2024

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Rassegna stampa

Rassegna stampa #108

Rassegna stampa #108

Interventi per la riduzione del fumo di sigaretta in soggetti con gravi malattie mentali

Le persone con gravi malattie mentali (serious mental illness, SMI) fumano sigarette con una frequenza molto più alta rispetto alla popolazione generale, aumentando il rischio di contrarre malattie e la mortalità.
Nonostante i gravi rischi per la salute che il fumo comporta, i medici spesso non riescono a fornire un adeguato supporto per smettere di fumare alle persone affette da malattie mentali gravi. Questo fallimento può essere in parte dovuto alla convinzione dei medici che per i pazienti con gravi malattie mentali il fumo sia un importante meccanismo di coping per la loro condizione e che smettere di fumare possa peggiorare i sintomi della malattia e deteriorare la qualità della vita del paziente. Al presente studio per la cessazione del fumo della durata di 12 settimane hanno preso parte 178 veterani con SMI e dipendenza da nicotina. I veterani sono stati sottoposti alla valutazione del loro stato di fumatore, dei sintomi psichiatrici (attraverso la Brief Psychiatric Rating Scale) e della qualità della vita (grazie all’utilizzo della Lehman Quality of Life Interview-Short Version) in quattro tempi diversi: pre-trattamento, post-trattamento, follow-up a tre mesi e a nove mesi dal trattamento. È stato dunque stimato l'impatto delle variazioni del numero di sigarette al giorno autoriferito negli ultimi sette giorni sui sintomi psichiatrici e sulla qualità della vita dei partecipanti. Ogni pacchetto di sigarette in più fumato al giorno è stato associato a un punteggio più alto di .83 punti su una scala di sintomi negativi legati al fumo che va da 0 a 35, mentre ogni riduzione di un pacchetto di sigarette fumate al giorno è stata associata a un miglioramento di .32 sulla scala della qualità della vita correlata alla salute, che va da 0 a 7 punti. I risultati ottenuti hanno evidenziato che la riduzione del fumo non è associata a un peggioramento dei sintomi psichiatrici o della qualità della vita nelle persone con SMI. Inoltre, gli interventi comportamentali e farmacologici per la cessazione del fumo nelle persone con SMI sono efficaci e non esacerbano i sintomi psichiatrici. Dato l'elevato rischio di mortalità che il fumo comporta, le persone affette da SMI e i loro medici dovrebbero intraprendere con fiducia un trattamento per smettere di fumare.

Brady, D., Phalen, P., Roche, D., Cowan, T., & Bennett, M. E. (2024). A reduction in cigarette smoking improves health-related quality of life and does not worsen psychiatric symptoms in individuals with serious mental illness. Addictive Behaviors, 151, 107949. https://doi.org/10.1016/j.addbeh.2023.107949.

 

Effetti reciproci e indiretti tra intervento, supporto sociale percepito e sensibilità all'ansia

Il supporto sociale può facilitare la rivalutazione adattiva dei fattori di stress, compresi i sintomi somatici ad esso legati. La sensibilità all'ansia si riferisce alle convinzioni negative sui sintomi somatici dell'ansia, che possono influenzare la percezione del supporto sociale di un individuo. Un trattamento evidence-based può avere un impatto su queste associazioni. Il presente studio longitudinale ha valutato le relazioni reciproche tra il supporto sociale percepito e la sensibilità all'ansia e ha esplorato gli effetti indiretti dell'intervento in uno studio randomizzato controllato per i disturbi d'ansia. I partecipanti erano 940 adulti con diagnosi di disturbo di panico, ansia generalizzata, ansia sociale o disturbo da stress post-traumatico e suddivisi in modo casuale in due gruppi: uno sottoposto a una terapia cognitivo-comportamentale con o senza farmacoterapia (Coordinated Anxiety Learning and Management, CALM) e l’altro alle cure usuali (Usual Care, UC) per il trattamento del disturbo d'ansia. Sono state riscontrate associazioni reciproche significative tra l'aumento del supporto sociale percepito e la diminuzione della sensibilità all'ansia nel tempo. Si sono verificati anche effetti indiretti significativi dall'intervento all'aumento del supporto sociale percepito attraverso la diminuzione della sensibilità all'ansia e dall'intervento alla diminuzione della sensibilità all'ansia attraverso l'aumento del supporto sociale percepito. Questi dati suggeriscono che, rispetto all'assistenza abituale, CALM ha predetto i cambiamenti in un costrutto, che hanno predetto i successivi cambiamenti nell'altro. I risultati evidenziano che la terapia cognitivo-comportamentale volta al miglioramento dei sintomi d’ansia, servendosi anche dell’aumentando il supporto sociale, può rafforzare in modo più efficace le rivalutazioni adattive durante o dopo il trattamento e migliorare la gestione dei sintomi legati all'ansia. Le analisi secondarie hanno rivelato un effetto dei sintomi ansiosi e depressivi sulle associazioni reciproche e sugli effetti indiretti. I risultati suggeriscono che i trattamenti futuri potrebbero focalizzarsi specificamente al supporto sociale percepito per migliorare la rivalutazione dei sintomi somatici e viceversa.

Metts, A. V., Roy‐Byrne, P., Stein, M. B., Sherbourne, C. D., Bystritsky, A., & Craske, M. G. (2023). Reciprocal and indirect effects among intervention, perceived social support, and anxiety sensitivity within a randomized controlled trial for anxiety disorders. Behavior Therapy. https://doi.org/10.1016/j.beth.2023.05.008

 

Maltrattamento emotivo infantile e sensibilità al rifiuto sociale nei giovani adulti

Il maltrattamento infantile aumenta il rischio di diversi esiti sfavorevoli per la salute comportamentale, mentale e fisica in età adulta. Rispetto al maltrattamento sessuale e fisico, il maltrattamento emotivo è più pervasivo perché può verificarsi in modo isolato e costituisce anche una componente di altri tipi di maltrattamento come l'abuso sessuale, la trascuratezza fisica e l'abuso fisico. In particolare, una maggiore reattività al rifiuto sociale potrebbe essere un meccanismo transdiagnostico attraverso il quale il maltrattamento emotivo infantile predispone gli individui a problemi interpersonali e di salute mentale. Il presente studio ha esaminato l'ipotesi che tra i diversi sottotipi di maltrattamento infantile, in particolare le forme di maltrattamento emotivo (abuso emotivo e negligenza) siano correlate alla sensibilità al rifiuto nei giovani adulti. Per verificare tale ipotesi sono stati effettuati due studi. Al primo studio hanno preso parte 311 giovani adulti (18-25 anni) che sono stati sottoposti a una valutazione retrospettiva trasversale. Al secondo studio hanno partecipato 78 giovani adulti (18-25 anni) sono stati coinvolti in un esperimento (paradigma O-Cam) che prevedeva l'esperienza del rifiuto sociale (vs. inclusione). Nel primo studio è stato indagato se l'intensità dell'abuso emotivo e della negligenza infantile avesse delle associazioni significative con la sensibilità al rifiuto, quando si considerano contemporaneamente tutti i sottotipi di maltrattamento (abuso emotivo, abuso sessuale, abuso fisico, negligenza emotiva, negligenza fisica). Nel secondo studio è stato esaminato se l'abuso emotivo e la trascuratezza infantile moderano l'esperienza del rifiuto sociale in termini di esaurimento dei bisogni, tristezza e rabbia dopo il rifiuto sociale (vs. inclusione). I risultati ottenuti suggeriscono che, in particolare, l'esperienza di abuso emotivo infantile è significativamente associata alla sensibilità al rifiuto sociale in termini di deplezione complessiva dei bisogni fondamentali, tristezza e diversi domini individuali di deplezione dei bisogni. Questi risultati contribuiscono a far luce sui meccanismi transdiagnostici relativi al maltrattamento emotivo durante l'infanzia che possono aumentare il rischio di una carente salute mentale in età adulta.

Euteneuer, F., Lass‐Hennemann, J., Pfundmair, M., Salzmann, S., & Kuehl, L. K. (2024). Childhood emotional maltreatment and sensitivity to social rejection in emerging adults. Child Abuse & Neglect, 149, 106604

 

Appelli umoristici pubblicitari per generare impressioni di calore e competenza a livello aziendale

L'umorismo nella pubblicità è una tattica ampiamente utilizzata per migliorare la risposta dei consumatori e la percezione del marchio. Sembra essere, infatti, più probabile che un richiamo all'umorismo sia associato a simpatia nei confronti di un brand. Quindi, probabilmente, le aziende potrebbero usare l'umorismo insieme ad altre tattiche di gestione dell'impressione per segnalare il loro calore e la loro competenza. La domanda è: come? Il presente studio ha cercato di fornire una risposta a questo quesito indagando il ruolo delle rappresentazioni umoristiche nel segnalare qualità specifiche degli inserzionisti, in particolare la competenza e la cordialità. Hanno preso parte a questo studio 209 partecipanti e sono state esplorate quattro tipologie di rappresentazioni umoristiche nella pubblicità: risoluzione dell'incongruenza, alleviamento della tensione e auto/etero-disparagement. I risultati ottenuti hanno rivelato che le rappresentazioni umoristiche basate sulla risoluzione dell'incongruenza contribuiscono significativamente a segnalare la competenza di un'azienda, riflettendone positivamente l'intelligenza e la creatività. D'altro canto, le rappresentazioni umoristiche di alleviamento della tensione, offrendo sollievo emotivo, contribuiscono a segnalare la cordialità aziendale, creando un effetto di calore che migliora la gradibilità. Le rappresentazioni umoristiche di risoluzione dell'incongruenza possono dunque integrare in modo significativo altre tattiche di gestione dell'impressione, contribuendo a un'immagine competente e cordiale. Al contrario, le rappresentazioni umoristiche di auto/etero-disparagement non offrono benefici nel far percepire un brand come competente o cordiale e, in alcuni casi, possono addirittura diminuire la percezione di competenza. Le aziende possono sfruttare le rappresentazioni umoristiche per comunicare tratti positivi e, scegliendo attentamente il tipo di umorismo, possono rafforzare le percezioni di competenza e cordialità. In un'era in cui i consumatori vedono i marchi come partner relazionali, allineare gli elementi di comunicazione per potenziare la fiducia e il supporto diventa cruciale per le performance e la sopravvivenza a lungo termine del brand.

Hoang, C., Knöferle, K., & Warlop, L. (2023). Using different advertising humor appeals to generate firm-level warmth and competence impressions. International Journal of Research in Marketing, 40(4), 741–759.