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numero 28 - giugno 2015

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Osservatorio Simposio Positività

Positività: evidenze empiriche e implicazioni teoriche

Positività: evidenze empiriche e implicazioni teoriche

Il 10 luglio, in aula U6-06, con inizio alle 9, si terrà il simposio Positive Orientation: empirical evidence and theoretical implications, presieduto dal prof. Piotr Oleś, dell’Università Cattolica Giovanni Paolo II di Lublino. Fra i relatori, Guido Alessandri, coautore del nostro Positivity Test (PT), il primo questionario italiano dedicato alla positività.

Negli ultimi anni, una crescente comunità di ricercatori provenienti da ambiti diversi della psicologia, e da differenti realtà nazionali, ha dedicato i propri sforzi all'indagine della natura, dei correlati, e dello sviluppo della positività. Inizialmente individuato da Gian Vittorio Caprara e dal suo gruppo di ricerca all’inizio del nuovo millennio, il costrutto della positività non ha tardato a richiamare l'interesse di tutti coloro che, con accenti diversi, erano all’opera nel campo della ricerca sulle determinanti del benessere e del buon adattamento sociale e psicologico degli individui.
La forza della positività sembra risiedere nella sua generalità e nella sua capacità di sussumere al suo interno le parti migliori di costrutti molto noti nella letteratura psicologica quali l’autostima, la soddisfazione di vita e l’ottimismo, configurandosi come un modo pervasivo di guardare alla vita, a sé e al modo di porsi in relazione gli altri, suscettibile di colorare affettivamente e perciò improntare significativamente tutto il rapporto del soggetto con la realtà.
I risultati degli studi condotti negli ultimi quindici anni hanno avvalorato l’ipotesi che la positività rappresenti una tendenza relativamente stabile a vedere le cose in modo per quanto possibile positivo che, declinandosi differentemente nella popolazione, assolve ad importanti funzioni biologiche e sociali.
Un passo importante nella ricerca sulla positività, è stato lo sviluppo di una serie di strumenti di agile somministrazione, ma dotati di alta validità, confluiti nel recente Positivity Test (PT). Al suo interno, sono disponibile per il ricercatore interessato alla misura della positività, sia una misura breve, composta da otto item, che un questionario multisfaccettato, volto alla misura dei tre orientamenti di base costituenti la positività (orientamento verso sé, verso la vita ed il mondo, e verso il futuro). Queste misure sono state ampiamente testate e standardizzate su un campione di quasi 4000 persone valutate in condizione normale, e su un ampio campione di individui intervistati in situazione competitiva. Per rendere più efficace ed affidabile la procedura, accompagnano il test due nuove misure per il controllo della desiderabilità sociale, che permettono al ricercatore un controllo migliore sulle risposte ottenute.

Il simposio

Il prossimo Convegno Europeo di Psicologia (ECP 2015) rappresenta un’occasione imperdibile, per tutti coloro che si interessano a temi relativi al benessere, al buon adattamento psicologico, e al funzionamento ottimale, di incontrare i ricercatori all’opera nella ricerca sulla positività. In particolare, il simposio Positività: evidenze empiriche e implicazioni teoriche, organizzato da Piotr Oleś e Tomasz Jankowski, dell’Università Cattolica di Lublino, e da Guido Alessandri, della Sapienza Università di Roma, sarà occasione di confronto tra i maggiori esperti europei.
Il tema principale del simposio, come suggerisce il titolo stesso, sarà l'analisi delle evidenze empiriche e teoriche a sostegno del costrutto della positività. Recenti studi pubblicati da Caprara e dai suoi collaboratori hanno infatti dimostrato come molta della variabilità osservata nei costrutti dell’autostima, dell’ottimismo e della soddisfazione di vita sia da attribuire proprio all’esistenza di una disposizione di base più generale denominata appunto positività. Questa disposizione è di fatto distinguibile, sebbene correlata, da altre caratteristiche individuali quali ad esempio i tratti di personalità.
L’obiettivo del simposio è dunque  quello di discutere le implicazioni di questi risultati e di arrivare ad una concettualizzazione condivisa della positività all'interno del filone di ricerca sul benessere e sulla felicità. I diversi contributi proposti vertono intorno a temi attuali e di grande rilevanza in questo ambito di ricerca.
Quello di Piotr Olés avrà come tema conduttore l’epistemologia dell’orientamento positivo e si concentrerà in particolare sulla sua interpretazione all’interno di un paradigma di riferimento evolutivo. Durante il suo intervento, verranno presentati i dati fino ad ora raccolti presso il centro di ricerca sulla personalità dell'Università Cattolica di Lublino.
Il contributo di Guido Alessandri e Corrado Fagnani presenterà invece i risultati di un recente studio empirico, volto ad indagare le relazioni tra positività, affettività positiva ed esaurimento lavorativo. Numerosi studi hanno infatti riportato una correlazione tra positività e prestazione lavorativa, sebbene le nostre conoscenze sui meccanismi che legano la positività al successo nel lavoro siano attualmente poco conosciuti. Gli Autori proporranno un modello teorico, basato sulla teoria della conservazione delle risorse, che assegna alla positività il ruolo di una risorsa personale e all'affettività positiva quello di mediatore dell’influenza della positività sugli stati di esaurimento esperito quotidianamente dai lavoratori. L’idea fondamentale è che la positività possa sostenere la performance lavorativa diminuendo o attenuando gli effetti negativi dello stress lavorativo.
Il contributo di Tomasz Jankowski si concentra invece sulle relazioni tra concetto di sé e positività, presentando i risultati di uno studio empirico condotto su oltre 200 partecipanti. Verrà discusso come il concetto di sé possa rappresentare un mediatore importante della relazione che esiste tra positività e benessere emotivo.
Il contributo di  Kinga Lachowicz-Tabaczeke diBeata Bajcar, infine, verte sullo sviluppo di una metodologia per lo sviluppo della positività. Molti studi hanno infatti testimoniato un’elevata stabilità temporale della positività, lasciando aperte importanti questioni teoriche ed empiriche rispetto ai percorsi da seguire per il suo sviluppo e rafforzamento. In questo contributo, l’enfasi verrà posta sullo sviluppo della prospettiva temporale individuale, e verranno presentati dati empirici che dimostrano l'efficacia della proposta su un ampio campione di studenti.
Il simposio viene infine impreziosito dalla partecipazione di Carol Ryff (Pennsylvania State University), una delle più importanti ed influenti ricercatrici nell'ambito della ricerca sul benessere individuale. Il suo contributo verterà sull'idea che il buon funzionamento psicologico dipende dalla capacità individuali di integrare efficacemente esperienze negative e positive. L’importanza di questa prospettiva verrà dimostrata attraverso la presentazione di un modello teorico in cui le capacità individuali di estrarre significato dalle esperienze, di sviluppare al meglio le proprie capacità e di accettare se stessi alla luce dei propri pregi e difetti, coinvolge la capacità imprescindibile di confrontarsi efficacemente con le difficoltà e le avversità. La Ryff presenterà numerosi esempi a sostegno del suo modello teorico, tratti dalla letteratura relativa alla resilienza, contrapponendoli ad una visione esclusivamente centrata sulla positività.
L’invito a partecipare è dunque rivolto a tutti coloro che, per un motivo o l'altro, pensano di prendere parte al prossimo ECP 2015, nella speranza di ampliare ancora il numero di studiosi interessati al filone di ricerca sulla positività.