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numero 108 - gennaio 2024

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Report interpretativo PAI: struttura e contenuti

Report interpretativo PAI: struttura e contenuti

Il Personality Assessment Inventory (PAI) è uno strumento versatile, progettato e costruito con il preciso scopo di evitare i noti fattori di sovrapposizione e interferenza tra le scale che, oltre a ridurre l’affidabilità dei test, rendono complicata l’interpretazione.
Per queste caratteristiche la refertazione del PAI è relativamente semplice ma affidabile e “sicura” anche qualora si seguano linee interpretative diversificate in base al contesto valutativo o alle preferenze professionali.
Come per altri reattivi “oggettivi”, i nodi critici dell’interpretazione rimangono la scelta dei migliori criteri statistici e psicodiagnostici da utilizzare, il grado di “sicurezza”, ampiezza e dettaglio delle ipotesi cliniche, la forma, il linguaggio e l’articolazione del narrato.

Sulla base degli elementi emersi da una fase preliminare di interpretazione svolta personalmente, nello sviluppo di questo report interpretativo è stata scelta una metodologia basata sull’approccio configurazionale e sul maggior rilievo degli elementi psicodiagnostici, quali i code-type e le configurazioni di scale indicate da L.C. Morey come maggiormente affidabili per la psicodiagnosi, evitando di affidare ad un unico criterio – un’unica scala o alla sola elevazione “notevole” della scala – la generazione di ipotesi cliniche o “solamente” psicologiche.
Ben consapevoli dei limiti che si impongono a tutti i report informatizzati, è stato ritenuto più opportuno non includere procedure e criteri che, seppure sufficientemente accreditati e in molti casi efficaci, rischiano a nostro avviso di risultare poco utili in casi particolari o particolarmente complessi, che nella nostra esperienza si incontrano soprattutto in ambito medico-legale e forense. Tra questi, gli Indici supplementari e gli Item critici, l’utilizzo e la giusta collocazione dei quali all’interno del profilo vengono pertanto demandati all’utilizzatore finale per vaglio e riscontro.

Sul piano formale, la struttura che abbiamo ritenuto più opportuna è di tipo “modulare” e in linea con la logica dell’indagine psicodiagnostica classica che, previo accertamento del livello di affidabilità dei risultati, procede con l’approfondimento dei dati clinici relativi a esame di realtà e ideazione, ansia, umore, controllo degli impulsi, adattamento all’ambiente, stabilità dell’Io e autostima, e quindi relativi ai rischi comportamentali e psicosociali connessi al quadro emergente.
Il prospetto che segue riporta una sintesi del sistema interpretativo distinta per sezioni.

Report PAI 1.png

Il report si snoda in otto sezioni dedicate a ciascuna area oggetto di indagine, che prendono avvio dall’analisi della validità statistica e dell’atteggiamento di risposta, entrambi requisiti necessari ad accordare la giusta considerazione dei risultati nell’approfondimento del caso (“Validità ed atteggiamento nei confronti della prova”). Segue una sezione di inquadramento clinico, finalizzata a rilevare elementi sindromici e di personalità attraverso i code-type (se presenti), le configurazioni tipiche e il vaglio-confronto tra scale e sottoscale (Condizioni psicologiche e problemi clinici). In questa sezione vengono analizzati gli indici relativi all’ideazione, all’ansia in forma psichica, somatoforme ed eventualmente di natura reattiva, all’umore e ai livelli di attività, e quindi alla gestione degli impulsi e dell’aggressività.

In questa sezione e nelle successive è stato ritenuto opportuno introdurre note utili all’approfondimento non solo nosografico del caso, ad esempio indicative di eventuali, possibili interferenze delle condizioni psicopatologiche o di tratti disadattivi sul funzionamento cognitivo o sociale (al riguardo, la buona definizione dei costrutti del PAI e alcuni lavori di L.C. Morey offrono eccellenti spunti; si veda Morey e Hopwood, 2007; Morey, 2003; Morey, 1996).

Vengono poi descritte le modalità prevalenti di adattamento all’ambiente (“Stile di relazione interpersonale”) sotto il profilo socio-comportamentale e sul piano più propriamente relazionale, alle quali concorrono:

  • l’assertività,
  • il calore relazionale,
  • il supporto sociale percepito ed eventuali ripercussioni di un funzionamento disfunzionale o di tratti disadattivi che possono comportare in un caso ritiro sociale e in altri instabilità delle relazioni, ambivalenza, sospettosità, tendenza alla manipolazione del rapporto o, al contrario, passività-dipendenza, distacco.

Parimenti, l’immagine di sé viene indagata nella componente più propriamente auto-valutativa dell’autostima e, al tempo stesso, in riferimento ad effetti distorsivi in positivo o in negativo riferibili fattori “di stato” e/o “di tratto”, con particolare riguardo al grado di stabilità-fragilità dell’identità (“Immagine di sé”). A seguire, vengono interpretati i risultati relativi ai Problemi legati all’abuso/dipendenza da alcol e altre sostanze psicotrope e alle Indicazioni su rischi psicopatologici e comportamentali generalmente associati a quadri sintomatologici e/o di personalità.

In un andamento “a focalizzazione progressiva” segue una breve sezione di sintesi degli elementi significativi emersi, denominata “Osservazioni sul profilo” e deputata alla collocazione dei risultati in ambito di normalità, di psicopatologia o di “allerta clinica”, con eventuali indicazioni delle aree di patologia interessate.
Come già detto, in linea con il classico approfondimento clinico e sulla base degli elementi emersi, vengono infine elencate le classi diagnostiche del DSM compatibili con il profilo, da considerarsi in termini probabilistici e con l’indicazione (sempre presente) di svolgere approfondimenti con altri strumenti d’indagine quali l’anamnesi del paziente e l'osservazione diretta del comportamento.

Bibliografia

  • Morey, L.C. e Hopwood, C.J. (2007). Casebook for the Personality Assessment Inventory (PAI): A structural summary approach. Lutz, FL: Psychological Assessment Resources.
  • Morey, L.C. (2003). Measuring personality and psychopathology. In I.B. Weiner (serie a cura di), J.A. Schinka e W.F. Velicer (volume a cura di), Comprehensive handbook of psychology: Vol. 2. Research methods in psychology (pp. 377-406). Hoboken, NJ: Wiley.
  • L.C. Morey (1996). An Interpretive Guide to the Personality Assessment Inventory (PAI). Lutz, FL: Psychological Assessment Resources.