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numero 2 - novembre 2012

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XXI Congresso Nazionale AIRIPA

XXI Congresso Nazionale AIRIPA

Dall’11 al 13 ottobre si è svolto a Bari il XXI Congresso Nazionale AIRIPA: "I disturbi dell’apprendimento" organizzato dall'Associazione AIRIPA (Associazione per l’Intervento e la Ricerca sulla Psicopatologia dell’Apprendimento) in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione dell’Università di Bari.
Anche quest’anno, il programma dell’evento è stato molto ricco ed articolato e ha risposto alle esigenze di formazione ed aggiornamento delle varie figure professionali che si occupano di difficoltà e disturbi dell’apprendimento in età evolutiva, ma anche di altri aspetti psicopatologici come i ritardi dello sviluppo, intellettivi o del linguaggio. Sono queste le caratteristiche che hanno fatto dell’annuale congresso AIRIPA un'occasione privilegiata di aggiornamento e formazione permanente per tutti i professionisti che operano nel settore: psicologi, medici, logopedisti, insegnanti, ricercatori, studenti e specializzandi in materie di interesse.
Quest’anno, nell’ampia gamma di proposte legate alla valutazione e all’intervento nell’ambito della  psicopatologia dello sviluppo, si sono distinte alcune tematiche riconducibili in modo più o meno diretto alle disposizioni previste dalla Legge 170/2010 n. 5669, che offre una regolamentazione nel campo dei DSA. Il convegno ha inoltre confermato e rafforzato la collaborazione tra AIRIPA e AID (Associazione Italiana Dislessia), nell’ottica dell’individuazione e della diffusione di pratiche cliniche condivise e accettate.

I prerequisiti dell’apprendimento

Anche quest’anno sono stati numerosi gli interventi nell’area della valutazione e del potenziamento dei prerequisiti dell’apprendimento, probabilmente anche alla luce delle disposizioni delle Legge 170/2010 n. 5669, che esplicitamente invita a mettere in opera progetti di screening e di prevenzione. I lavori presentati hanno confermato questa indicazione, evidenziando che nel periodo della scuola dell’infanzia sono molti i bambini che non mostrano di possedere prerequisiti adeguati all’apprendimento della lettura, della scrittura e del calcolo. Viene quindi messa in luce la necessità che i progetti di screening non si limitino alla fase di valutazione, ma possano essere corredati da  percorsi di potenziamento delle competenze, con l’obiettivo di mettere i bambini nelle condizioni di poter essere pronti all’ingresso nella scuola primaria. In questa fase evolutiva così sensibile è infatti possibile massimizzare i risultati e prevenire l’insorgere di difficoltà più gravi, che posso avere maggiore impatto sulla carriera scolastica del bambino.
 

L’impatto della legge 170/2010

Alcuni interventi hanno messo in evidenza la posizione e il vissuto del corpo docente in riferimento all’attuale normativa sui DSA.
Un’indagine conoscitiva ha mostrato come, nonostante percorsi di formazione diffusi e approfonditi, alcuni insegnanti siano di fatto impreparati rispetto alle caratteristiche e alle esigenze di un alunno con DSA. La posizione osservata è generalmente passiva, di applicazione piuttosto pedissequa della disposizioni ministeriali, in assenza di una riflessione critica che consenta di personalizzare l’intervento sulla base delle caratteristiche del singolo alunno.
È indubbio che la scuola sia gravata da carenze strutturali, e che in riferimento ai DSA venga chiesto al corpo docente un lavoro diverso e probabilmente più oneroso, ma si osserva un generale rallentamento nell’attuazione di quanto disposto dal ministero.
Esempio prototipico di questa situazione è la figura del referente per i DSA, che pur essendo previsto per legge in ciascuna scuola, fatica ad essere tradotto in una figura operativa dai contorni e dalle competenze ben definiti.
È importante che ci sia una sensibilità da parte della scuola e degli insegnanti in riferimento ai DSA, ma è evidente che al di là di quanto disposto a livello normativo, questa sensibilità vada costruita e vadano offerti alla scuola gli strumenti necessari ad affrontare queste problematiche. A questo proposto, il Dott. Raffaele Ciambrone in rappresentanza del MIUR, nell’ambito di una tavola rotonda, ha presentato le iniziative che il Ministero sta portando avanti per la formazione del personale scolastico, prima fra tutte l’apertura di 35 master in DSA sul territorio nazionale aperti ad insegnanti.
 

Il ruolo delle figure professionali e dell’Ordine degli Psicologi

Lo stesso disorientamento rilevato tra gli insegnanti è sembrato caratterizzare anche l’operato dei professionisti, che hanno mostrato particolare disagio nei confronti del modo in cui le disposizioni della Legge 170/2010 n. 5669 hanno trovato applicazione a livello regionale. La tavole rotonda che ha visto la presenza del Dott. Giuseppe Luigi Palma presidente dell’Ordine Nazionale degli Psicologi e di altri rappresentanti degli ordini regionali ha mostrato l’enorme disomogeneità in riferimento alla procedura di diagnosi dei DSA tra le varie Regioni. Seppure infatti la normativa preveda che le regioni si occupino della declinazione delle disposizioni ministeriali sul territorio regionale, questo ha portato ad una situazione in cui, in base al territorio di riferimento, variano la tipologia e il numero delle figure coinvolte (psicologo, neuropsichiatra infantile e logopedista) e la possibilità che le diagnosi effettuate da enti e soggetti privati non convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale possano essere riconosciute e accettate. A questo proposito il Dott. Palma ha evidenziato la necessità di coinvolgere l’Ordine Nazionale degli Psicologi in un tavolo di lavoro che definisca i criteri necessari per accreditare i professionisti privati a svolgere diagnosi di DSA.