Resoconti
XX Convention Nazionale nelle Risorse Umane e Formazione, HR MEETING
XX Convention Nazionale nelle Risorse Umane e Formazione, HR MEETING
Il 22 e 23 aprile scorso, si è svolta nel cuore della Brianza (nell’antico castello di Casiglio), la 20a Convention Nazionale nelle Risorse Umane e Formazione, HR MEETING. Questo evento rappresenta da molti anni un fondamentale punto d’incontro tra domanda e offerta nel mondo delle risorse umane. In ogni edizione 100 Direttori Risorse Umane partecipano alla manifestazione per incontrare le società più dinamiche e qualificate in consulenza direzionale, selezione e formazione, software ecc, mantenendosi continuamente aggiornati sull’evoluzione del settore.
Tra gli espositori, hanno presenziato Hogrefe e Cegos, proponendosi sia come aziende leader nel proprio settore (assessment per Hogrefe, formazione per Cegos) ma anche come partner in una logica di continuità nei percorsi aziendali che vanno dall’assessment all’intervento.
Abbiamo chiesto ai colleghi di Cegos Federico Giacomini e Emanuela Pignataro una riflessione sul valore di questo evento, invitandoli a fornirci la loro opinione rispetto alla percezione dello stato dell’arte relativamente a ciò che le aziende chiedono al mercato della formazione.
Federico Giacomini, in Cegos Italia con il ruolo di Key Account Business Partner Leader, in passato ha maturato un'esperienza rilevante in Adecco, prima come Branch Manager e poi come Business Development Manager. Emanuela Pignataro ha lavorato in Adecco come Responsabile Commerciale di Area; dopo un’esperienza in Edenred prima e in EF Education poi, come Regional Sales Manager, opera oggi come Business Development Manager in Cegos Italia.
D. Cegos ha partecipato a Casiglio all’HR meeting. Quali sono le motivazioni che spingono a partecipare a questo tipo di eventi?
Emanuela: Questi eventi offrono opportunità molto interessanti, poiché rendono possibile, in modo veloce e mirato, l’incontro con interlocutori aziendali qualificati che si trovano in posizione di “decisori” rispetto all’eventuale scelta di avvalersi di servizi esterni.
Federico: Cegos crede moltissimo in questa modalità di relazionarsi col mondo delle aziende: ci crede a tal punto che quest’anno realizzeremo in assoluta autonomia circa 30 eventi in 6 diverse città italiane, alcuni con il coinvolgimento di nostri partner.
D. Quali sono le tendenze in ambito formativo rilevate da questo osservatorio privilegiato?
Federico: Dal mio punto di vista da Casiglio e da quello che osservo quotidianamente confrontandomi con i miei interlocutori in azienda sono in atto tre tendenze ben precise.
Innanzitutto un elevato interesse rispetto alla formazione attraverso la modalità e-Learning, che consente alla persona di fruire di percorsi formativi di qualità “quando vuole e dove vuole”. Questa modalità, soprattutto in aziende multilocalizzate o con strutture a rete, consente di abbattere decisamente i costi di trasferta legati al training. In parallelo cresce moltissimo anche l’interesse per la creazione di percorsi blended, che prevedono un flusso formativo costituito da momenti di formazione presenziale e momenti di formazione a distanza, sincrona (virtual classroom) o asincrona (moduli e-Learning).
Una seconda tendenza è la grande attenzione nei confronti della formazione one to one, sia comportamentale che tecnica; le aziende tendono infatti ad investire sempre più in maniera mirata su risorse ad alto potenziale o su figure chiave dell’azienda.
Infine, rispetto alle realtà multinazionali, rilevo una tendenza sempre più marcata ad accentrare il livello decisionale, con percorsi di training sempre più decisi dalla casa madre e successivamente localizzati nelle varie countries.
Emanuela: Concordo con quanto osserva Federico: di fronte ad un’esigenza formativa individuale non è più scontato che la persona venga iscritta ad un corso interaziendale; può piuttosto essere valutato un percorso ad hoc, fortemente focalizzato sulle competenze anche a discapito delle occasioni di confronto tipicamente offerte dai seminari “open”.
L’accentramento della pianificazione formativa sempre più frequente nelle grandi multinazionali poi, se risponde all’esigenza di veicolare messaggi in maniera uniforme, ha tuttavia spesso l’effetto di imbrigliare le subsidiary, che a volte patiscono un po’ le decisioni e i temi definiti dalla casa madre. Anche se, alla fine, è sempre il mercato a orientare le scelte… in una fase economica come quella che stiamo vivendo va da sé che i contenuti più richiesti siano quelli legati al mondo degli Acquisti (scelta dei fornitori e gestione dei costi) e del Project Management, approccio ormai trasversale e non più appannaggio esclusivo delle operations.
Quanto all’e-Learning, credo che i tempi inizino finalmente ad essere maturi. È evidente un focus sempre più marcato sul digitale e sull’ “essere social” da parte delle aziende, che sembrano ormai aver superato vecchie resistenze.
D. Per concludere, quali sono le parole chiave che associate all’esperienza di Casiglio?
Federico: Condivisione ed efficienza. Da un lato infatti la situazione di informalità ha permesso un confronto molto diretto rispetto ai trend in atto e rispetto alle esigenze delle aziende. Dall’altro, si riesce ad instaurare un gran numero di relazioni in un lasso di tempo molto ristretto.
Emanuela: “Social” e immediatezza. Con “Social” mi riferisco all’approccio: socializzare, confrontarsi, esserci, anche in termini di prossimità di contatto con i clienti.