Osservatorio Talent
Servizio di supporto psicologico per l’emergenza COVID-19
Servizio di supporto psicologico per l’emergenza COVID-19
La creazione di un servizio o sportello di supporto psicologico per l’emergenza COVID-19 nasce dalla richiesta che alcune organizzazioni, particolarmente attente alla salute non solo fisica e/o economica ma anche psicologica delle proprie risorse umane, mi hanno rivolto.
Dall’analisi dei bisogni effettuata presso queste aziende è emersa l’esigenza di fornire un servizio che possa essere di aiuto sia per le persone che in questo momento continuano ad operare all’interno delle sedi dell’organizzazione sia per quelle che hanno dovuto adattarsi per lavorare da casa.
Tutte queste persone stanno vivendo questo momento di difficoltà e risulta che, attualmente, mettano in atto comportamenti non del tutto adeguati in ambito lavorativo come una diminuita attenzione e impegno, anche nei confronti delle altre persone, inoltre, pare, vi sia stato un aumento degli atteggiamenti di arroganza e aggressività, un aumento della conflittualità ma più in generale, si sono notati un aumento della paura, dell’insicurezza, della preoccupazione e dell’ansia per il futuro.
L’articolazione del servizio
Il servizio consiste nel fornire alle singole organizzazioni innanzitutto una consulenza per cogliere gli elementi del problema, verificare assieme come agire per migliorare la situazione, attivare il servizio e, infine, fornire un feedback dei risultati ottenuti sempre mantenendo la privacy delle persone che hanno usufruito del servizio stesso.
Nel mio caso, le considerazioni fatte con le organizzazioni hanno determinato l’apertura del Servizio a tutti i dipendenti fornendo un mio numero di telefono e l’indirizzo di posta elettronica al fine di entrare in contatto con il sottoscritto. Alle persone è stata data la possibilità di usufruire del servizio durante il normale orario lavorativo oppure fuori dallo stesso orario.
Il servizio è stato limitato ad un colloquio individuale a settimana, per lasciare spazio a tutti di usufruire di questa possibilità, per una durata massimo di quattro settimane consecutive, in quanto non si è voluto che si potesse creare una dipendenza di relazione con il sottoscritto.
Le persone che vogliono utilizzare tale servizio mi contattano e io rispondo subito, se il contatto è telefonico, oppure entro pochi minuti, e fissiamo un incontro preferibilmente via chat, che dura da 30 a 45 minuti. La modalità via chat è richiesta da parte mia perché consente una visione, seppur parziale, dell’interlocutore e quindi permette di cogliere elementi di comunicazione non verbale che non si possono apprezzare con la sola telefonata.
Il colloquio inizia con la mia presentazione e le indicazioni basilari sul servizio quali tempi, modalità, privacy, e poi con un rapido “patto” tra le parti cioè richiesta di espressione libera di pensieri, emozioni e sentimenti, fiducia reciproca e ascolto senza pregiudizi.
Lo stesso colloquio è strutturato in modo da lasciare “carta bianca” al dipendente che spiega la sua situazione; ogni tanto mi inserisco con domande per verificare la comprensione di quanto espresso dalla persona. Inoltre, può capitare, che io fornisca qualche suggerimento e/o tecnica o faccia cercare una soluzione o trovare la risposta all’interlocutore alle difficoltà che lo stesso esprime.
Il colloquio termina con la definizione da parte del dipendente, assistito da me, di un piano di azioni da mettere in atto per gestire e vivere al meglio la personale situazione.
Il feedback
Le mie personali impressioni sulle persone con le quali sono entrato in contatto è che sono abbastanza disorientate, preoccupate, alcune covano della rabbia e altre sono sfiduciate verso il presente e il futuro.
Le richieste fatte sono soprattutto di avere un confronto con un professionista, spesso le persone parlano e si aprono con amici e parenti ma non ricevono risposte soddisfacenti. Per cui fanno notare l’importanza di una voce imparziale e preparata, che le ascolti e che suggerisca modalità di visione della realtà alternative e differenti.
Un esempio che posso portare è che molte persone dimenticano di vedere e dare il giusto valore a ciò che hanno, focalizzano la loro attenzione principalmente su ciò che a loro manca, ciò che non hanno. D’altra parte, viviamo in una società basata sull’invidia e che ti fa sempre desiderare qualcosa di nuovo anche se poi si dimostra essere superfluo e insignificante. Il mio impegno, pertanto, è, spesso, quello di fare notare che le cose veramente importanti della vita non si possono comprare con il denaro e non le trovi al supermercato ma è necessario seminare e curare soprattutto la relazione con se stessi e poi quella con gli altri.
Un altro esempio fa riferimento al locus of control esterno. Le persone parlano del lavoro, delle norme restrittive, di tanti elementi che sono fuori dal loro controllo, pertanto è necessario fare ricentrare loro stessi su ciò che è sotto la loro diretta influenza: i loro pensieri, i loro comportamenti e la gestione delle loro emozioni.
Una cosa è certa, il feedback di tutte le persone nei confronti dell’azienda è veramente stupefacente, tutti, indistintamente, ringraziano le aziende di questa iniziativa per cui, oltre al benessere individuale, posso affermare che anche l’immagine e il benessere aziendale ne traggono beneficio.
È disponibile un video di presentazione del servizio.
Per ulteriori chiarimenti potete contattare il Matteo Majer all’indirizzo: matteo@matteomajer.it.