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numero 78 - giugno 2020

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Sensory Processing Measure (SPM) e Sensory Processing Measure – Preschool (SPM-P)

Sensory Processing Measure (SPM) e Sensory Processing Measure – Preschool (SPM-P)

Questo articolo vuole introdurre le caratteristiche dei manuali di valutazione SPM e SPM-P, i concetti e le origini su cui prendono fondamento, nonché la tipologia dei quadri clinici che manifestano alterazioni a livello di elaborazione delle informazioni sensoriali.

Possiamo iniziare questa presentazione domandandoci come mai siano stati necessari più di quarant’anni per il riconoscimento di una teoria considerata cruciale per chi si occupa di riabilitazione nell’ambito dell’età evolutiva. La Teoria ASI® (Ayres Sensory Integration) molto attesa da chi considera l’attenta analisi della processazione sensoriale del bambino, è premessa e cornice dei manuali di valutazione Sensory Processing Measure (SPM)Sensory Processing Measure - Preschool (SPM-P). Per parlare di ASI® è obbligatorio però fare riferimento a Anne Jean Ayres, terapista occupazionale con PhD in psicologia dello sviluppo e neuroscienziata, ai suoi scritti e alle sue successive evoluzioni nell’ambito della terapia occupazionale nel considerare la particolare complessità della processazione sensoriale e le sue basi neurobiologiche e neurofisiologiche. J. Ayres, nel corso dei suoi anni di ricerca clinica, sosteneva che molti bambini venissero erroneamente considerati come affetti da un disturbo emozionale o comportamentale quando invece il loro problema era riconducibile a un disturbo di tipo biologico che portava a una inefficiente organizzazione dell’input sensoriale ricevuto dal sistema nervoso: da qui nasce il termine di “Disfunzione dell’Integrazione Sensoriale”. Quest’ultima nosologia è tuttora presente per identificare bambini con un problema di integrazione sensoriale, ovvero con risposte comportamentali atipiche a input sensoriali quotidianamente vissuti ed elaborati da bambini tipici nella normale esperienza con l’ambiente. Nello specifico troviamo la diagnosi di “Disturbo dell’Elaborazione Sensoriale” nella Classificazione Diagnostica della Salute  Mentale e dei Disturbi di Sviluppo nell’Infanzia CD: 0-5, e ritroviamo alcuni costrutti della Teoria ASI® come il disturbo di regolazione, presente in più quadri diagnostici dell’età evolutiva e molti costrutti delle prassie nel Disturbo della Coordinazione Motoria (DCD).

È altrettanto obbligatorio fornire una spiegazione esaustiva sull’adeguata valutazione dei profili sensoriali volta all’identificazione di problematiche relative alla disfunzione dell’integrazione sensoriale condotta con adeguati strumenti di analisi. Ottenere un adeguato profilo sensoriale del bambino permette l’identificazione affidabile della disfunzione dei meccanismi neuropercettivi, alla base delle problematiche riscontrabili a livelli superiori e manifestati dal bambino attraverso il comportamento. 

SPM e SPM-P

SPM.jpg

SPM-P.jpg Con la validazione italiana degli strumenti SPM e SPM-P sarà ora possibile l’identificazione affidabile del disturbo di elaborazione sensoriale e della comorbidità presente nelle diverse diagnosi dell'età evolutiva. 
Descriviamo quindi più nello specifico lo scopo dello strumento, le caratteristiche, la somministrazione e le interpretazioni derivanti dai dati ottenuti come inquadramento del profilo sensoriale del bambino.

Il Sensory Processing Measure e il Sensory Processing Measure – Preschool, sono un insieme di protocolli di valutazione che consentono di misurare le difficoltà di elaborazione sensoriale, le prassie e la partecipazione sociale nei bambini in età scolare e prescolare. Nella versione italiana gli strumenti sono composti da due diversi protocolli, Casa Scuola, che usati in maniera congiunta, forniscono una prospettiva unica e completa sul funzionamento sensoriale del bambino. Tre dimensioni chiave di misurazione fanno parte della struttura dell’SPM:

  • valutazione dei sistemi sensoriali;
  • valutazione della vulnerabilità di integrazione sensoriale;
  • valutazione su più ambienti.

Ciascuna di queste chiavi misurative fornisce un’interpretazione chiara del funzionamento dei processi neurali sottostanti ai comportamenti disfunzionali del bambino e ne identifica, in chiave strutturale, un profilo delineato sulla sensorialità intesa come processo neurocomportamentale. La valutazione dei sistemi sensoriali di fatto fornisce indici di riferimento normativo delle funzioni come vista, udito, tatto, sistema propriocettivo e vestibolare, nonché delle funzioni integrative quali le prassie e la partecipazione sociale. La valutazione della vulnerabilità di integrazione sensoriale fornisce invece informazioni cliniche descrittive sulle capacità di elaborazione delle interconnessioni neuronali rispetto a ciascun sistema sensoriale, tra cui l’ipo e l’iper-responsività, la ricerca sensoriale e i problemi percettivi, delineando il quadro generale della disfunzione sensoriale. Infine, la valutazione su più ambienti consente di comparare e confrontare il comportamento funzionale del bambino a casa, a scuola e nella comunità per meglio definire strategie terapeutiche e soluzioni personalizzate al contesto. 
Possiamo dire quindi che l’SPM non identifica solamente le difficoltà di elaborazione sensoriale, ma determina se le difficoltà di integrazione sensoriale stanno influenzando il comportamento del bambino e individua se, e in che modo, le qualità sensoriali dell’ambiente ne influenzano il funzionamento.

Abbiamo due versioni del test: la versione prescolare (SPM-P) valuta bambini dai 2 ai 5 anni che non hanno ancora iniziato la scuola primaria, mentre la versione scolare (SPM) valuta bambini dai 6 ai 12 anni, quindi che hanno già iniziato le scuole di primo e secondo grado. 

La somministrazione è rivolta a quadri del neurosviluppo che manifestano  risposte comportamentali alterate a stimoli ambientali o quando sono presenti problematiche di performance, di coordinazione e ideazione dell’azione, come ad esempio nei  casi di disturbo della regolazione, disturbo dell’apprendimento, disturbo del linguaggio, disprassia, disturbo della coordinazione motoria, autismo, disturbo dello spettro autistico, ADHD.