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numero 11 - ottobre 2013

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Secondo Convegno della Società Italiana di Psicoterapia (SIPSIC)

Secondo Convegno della Società Italiana di Psicoterapia (SIPSIC)

Quest’anno il secondo congresso della Società Italiana di Psicoterapia (SIPSIC) Modelli Storici e Nuove Sfide si è tenuto nella caratteristica cittadina di Paestum (SA), celebre per le sue meraviglie archeologiche, dal 25 al 28 settembre ed è stato un evento che per la ricchezza dei suoi contributi si è dimostrato sicuramente all’altezza delle aspettative. Il comitato organizzativo della SIPSIC, organismo che si occupa della divulgazione delle culture psicoterapiche in Italia e che rappresenta un punto d’incontro e una piattaforma unica per il dialogo tra i clinici provenienti da diversi approcci, ha saputo infatti dar vita ad un evento unico nel panorama italiano, riuscendo a interpretare pienamente le esigenze dei partecipanti.

Un importante obiettivo di questo congresso è stato quello di evidenziare lo stato dell’arte della psicoterapia in Italia e di delineare lo sviluppo di questa disciplina attraverso i contributi di varie personalità di spicco del panorama italiano e internazionale, tra i quali Adam O. Horvath, Jeffrey K. Zeig, Chris R. Brewin, Lorna Smith Benjamin, Luigi Cancrini, Giovanni Liotti, Alberto Zucconi, Vincenzo Caretti, Massimo Di Giannantonio, Vittorio Lingiardi, Massimo Biondi, Luigi Janiri, Santo Di Nuovo, Franco Del Corno, Camillo Loriedo e Piero Petrini, solo per citarne alcuni. I relatori di quest’anno si sono impegnati infatti ad integrare il passato, il presente e il futuro della clinica italiana attraverso la presentazione di ricerche, di teorie, e metodi pratici per il trattamento e la formazione, e la discussione stimolante sulle sfide in atto per garantire il futuro della/e psicoterapia/e.

La conferenza è stata preceduta da due stimolanti workshop, quello di Jeffrey K. Zeig (Milton Erickson Foundation) sulle tecniche psicoterapiche avanzate e quello di Chris R. Brewin (University College di Londra) sulle allucinazioni uditive nel Disturbo da Stress Post-Traumatico.

Nella plenaria di apertura, nonostante l’assenza di una figura di spicco come Nino Dazzi non sia passata inosservata, sono stati introdotti i temi attuali e fondamentali della clinica odierna che hanno in parte fatto da apripista agli innumerevoli simposi sullo stato dell’arte della psicoterapia in Italia, sulla formazione, sui modelli d’intervento e sul significato del cambiamento.

Dopo la stimolante relazione in plenaria di Jeffrey Zeig sulla comunicazione evocativa come tecnica avanzata in psicoterapia, si sono susseguiti numerosi simposi e workshop, che hanno fornito ai partecipanti diversi spunti di riflessione. Degni di nota i due simposi sul DSM-5 che hanno visto da una parte Massimo Biondi e Piero Petrini e dall’altra Vittorio Lingiardi e Camillo Loriedo riassumere e discutere gli interventi dei vari relatori sulle luci e sulle ombre del nuovo sistema diagnostico dei disturbi mentali. In uno specifico simposio, è stata data particolare attenzione anche al manuale diagnostico psicodinamico (PDM), del quale potrebbe presto vedere la luce la seconda edizione, con l’inclusione aggiuntiva anche di una parte dedicata alla valutazione diagnostica dei disturbi nell’anziano.

Nel corso del convegno si sono susseguiti molti altri simposi e workshop interessanti e stimolanti, come quelli (solo per citarne alcuni) sulla Psicopatologia del Trauma Complesso, sugli Interventi Attivi in Psicoterapia, sulla Psicodiagnostica in Psicoterapia, sul Trauma Psichico, su Ricerca e Clinica, sul Trattamento delle Tossicodipendenze, sul Lavoro con i Disturbi di Personalità, sulla Psicoanalisi, che hanno testimoniato non solo la ricchezza dei modelli e l’evoluzione delle tecniche in psicoterapia, ma anche l’attenzione delle scuole di psicoterapia italiane alla formazione dei propri allievi e alla ricerca in psicoterapia. A proposito di ricerca, hanno avuto grande apprezzamento dei partecipanti, i seminari di metodologia della ricerca in psicologia clinica di Santo Di Nuovo, il quale ha saputo illustrare elegantemente e descrivere con chiarezza alcuni dei temi più “indigeribili” per gli studenti, mettendo in luce l’importanza della psicometria clinica.

La sessione plenaria ha visto “contrapporsi” figure del calibro di Cancrini, che ha riportato esempi di trattamento di infanzie infelici attraverso l’esposizione di due casi clinici, e di Liotti, che ha messo in evidenza la centralità dell’alleanza terapeutica nel trattamento dei disturbi derivanti da trauma complesso. Tali interventi hanno stimolato i presenti anche ricordando loro che esiste sempre un divario tra clinica e ricerca, e che lo si può vedere anche grazie ad animate discussioni, che svaniscono subito dopo quando si comprende che non può esserci clinica senza ricerca, tantomeno si può fare ricerca senza clinica.

Infine Adam Horvath, esponendo uno dei suoi cavalli di battaglia come l’alleanza terapeutica, ha mostrato come anche in tempi di crisi sia possibile essere generosi e, rinunciando al compenso previsto, ha sicuramente gettato un ponte per creare un’ “alleanza” con i partecipanti.

Hanno inoltre fatto parte del congresso, in maniera significativa e stimolante, le varie presentazioni di libri, le sessioni poster, l’assegnazione del premio SIPSIC e due momenti indimenticabili: da un lato con lo scrittore Stefano Benni e le sue riflessioni sull’immaginazione e dall’altro con l’attore Paolo Villaggio, che certo non necessita di presentazioni.

In conclusione, anche se il numero dei partecipanti è stato inferiore agli iscritti, forse per la contemporaneità di altri convegni, è innegabile che eventi di questa portata in Italia sono perle rare che testimoniano l’attenzione verso un tema di primaria importanza come la ricerca, lo sviluppo e il futuro della psicoterapia/e.