Rassegna stampa
Rassegna stampa #78
Rassegna stampa #78
Approccio Skunk Work per risposte innovative alle sfide delle risorse umane
Al giorno d’oggi, ci troviamo attorniati da ambienti volatili, incerti, complessi e ambigui (VUCA) che richiedono alle organizzazioni di essere innovative e creative nel modo di affrontare le sfide, quali, ad esempio, decisioni governative inaspettate e modifiche normative che incidono sulla mobilità dei lavoratori, tecnologie emergenti, richiesta nuove competenze. L’epidemia COVID-19 è un chiaro esempio di cambiamento e sfida dirompente che richiede un rapido adeguamento da parte della funzione risorse umane in quanto le aziende si ritrovano a dover reagire a divieti di licenziamenti della forza lavoro su larga scala, distanziamento fisico e un passaggio complessivo alla modalità di lavoro a distanza. In tali situazioni e contesti, la funzione risorse umane in molte organizzazioni potrebbe trarre vantaggio dall'adozione di approccio strutturale denominato skunk work. Le caratteristiche principali delle opere skunk è che si basano su team autonomi che lavorano entro intervalli di tempo brevi per ottenere innovazioni rivoluzionarie. Usando tre diversi esempi, ossia Gruppo Sany e la gestione della crisi COVID-19; Sky Group in riferimento allo sviluppo e comunicazione; programma degli ambasciatori della divisione risorse umane dell’Academy of Management (AOM), gli autori dello studio hanno cercato di delineare lo sviluppo e il funzionamento di skunk delle risorse umane. L'approccio delle opere skunk può rappresentare una modalità efficace per le organizzazioni di rispondere in modo tempestivo e innovativo a minacce e opportunità esterne e può essere utilizzato per migliorare la flessibilità in risposta agli ambienti VUCA. Può essere applicato con successo per generare soluzioni rapide e innovative a problemi delle risorse umane non di routine o imprevisti; tuttavia, come è stato notato, possono emergere alcuni inconvenienti se le opere skunk non vengono eseguite correttamente.
Preoccupazione da COVID-19: ansia per la salute, cybercondria e ansia da virus nel contesto dell'attuale pandemia
L’attuale pandemia COVID-19 sta causando notevole stress psicologico e fisico e alti livelli di morbilità e mortalità in tutto il mondo. È importante comprendere i meccanismi di sviluppo e il mantenimento dell’ansia per riuscire a sviluppare possibili misure preventive e interventi terapeutici. Lo scopo dello studio, condotto tra il 15 e il 22 marzo 2020 sulla popolazione tedesca, è stato quello di indagare i legami tra ansia per la salute, cybercondria e ansia da virus nel contesto dell'attuale pandemia di COVID-19. La cybercondria è legata alla ricerca eccessiva e ripetuta su internet di contenuti relativi alla salute ed è associata allo stress emotivo: è un comportamento che nasce dal bisogno di sicurezza e che può aumentare o mantenere preoccupazioni e ansia. Lo studio dei processi emotivi e di coping, ossia l'insieme dei meccanismi psicologici adattativi messi in atto da un individuo per fronteggiare problemi emotivi ed interpersonali, può contribuire all'estensione di modelli esistenti di ansia per la salute e allo sviluppo di possibili approcci preventivi e interventistici. I risultati ottenuti dimostrano che i partecipanti riportato un’ansia da virus crescente negli ultimi mesi e i risultati riguardanti la cybercondria hanno dimostrato correlazioni positive con l’ansia da virus attuale. Inoltre, l'ansia legata a contenuti carattere sanitario e la cybercondria fungono da fattori di rischio, mentre per quanto riguarda i potenziali effetti di buffering sull'ansia, sono state trovate correlazioni negative tra la percezione di essere informato e l'ansia da virus. Tale studio risulta il primo, durante la pandemia da COVID-19, a scoprire che l'ansia per la salute, la cybercondria, e in particolare la combinazione dei due fattori, è associata ad un aumento dell'ansia da virus. Questi risultati indicano alcuni punti di partenza per interventi durante periodi di epidemia, quali la riduzione della cybercondria, la fornitura e la diffusione di informazioni accurate sulla pandemia e la comunicazione efficace attraverso i media, nonché la promozione di strategie adattative di regolazione delle emozioni.
Uso problematico di internet: potenziale preoccupazione per i genitori e una minaccia per il benessere di una minoranza di adolescenti
Con “uso problematico di internet” (PIU) si fa riferimento ad una condizione che racchiude una vasta gamma di attività svolte in rete che vengono messe in atto in maniera disfunzionale dal soggetto. Tale condizione è diventata un problema di salute pubblica ed è stato associato a sintomi di dipendenza. L’uso problematico di internet sembra essere strettamente correlato a fattori sociodemografici, fattori psicosociali e disturbi psicologici. Inoltre, è stato riportato che variabili come un basso supporto sociale, bassa soddisfazione per il rendimento scolastico, uno stile di attaccamento insicuro, esperienze di maltrattamento sui minori, relazioni povere tra genitori e adolescenti, mancanza di amore familiare e nostalgia di casa sono correlati con PIU adolescenziale. Il presente studio è stato condotto per esaminare il ruolo dei fattori sociodemografici e di mediazione parentale nel PIU tra gli adolescenti del Bangladesh, in cui il tasso di prevalenza dell'uso di internet è notevolmente aumentato a causa della politica del governo di sviluppare un "Bangladesh digitale" migliorando l'accesso a Internet ai suoi cittadini a costi minimi. Il presente studio è stato condotto su 365 adolescenti residenti nella capitale del Bangladesh, Dhaka, che frequentavano due scuole secondarie. È stata effettuata un’intervista strutturata in presenza per la raccolta dei dati. Analizzando i risultati, è stato riscontrato che un totale di 84 partecipanti sono stati classificati con PIU, mentre solo 9 adolescenti sono stati classificati come fortemente dipendenti da internet. Inoltre, significativi valori PIU correlavano con istruzione inferiore di entrambi i genitori, risultati scolastici bassi, uso di internet intensivo a livello settimanale e giornaliero. Nonostante alcune limitazioni, i risultati del presente studio possono essere utili per lo sviluppo di decisioni politiche a livello nazionale e per facilitare la ricerca futura nel paese.
L’esperienza di un giocatore di videogiochi online
I videogiochi offrono ricchi ambienti sociali e opportunità significative di interazione che sono state associate a minore solitudine, maggiore competenza sociale e forti amicizie online e offline. Possono inoltre soddisfare le esigenze psicologiche: possono promuovere il benessere psicosociale e hanno dimostrato di essere utili in una varietà di interventi psicologici. Molto meno compreso, tuttavia, è il ruolo critico del significato del gioco online per il singolo giocatore. Scopo di tale studio è quello di descrivere i significati attribuiti all’esperienza di essere un giocatore online, utilizzando il metodo fenomenologico psicologico di Giorgi, che ha l’intento di descrivere fedelmente le narrazioni dei partecipanti. Sono state utilizzate interviste semi-strutturate su 16 individui tra i 17 e i 34 anni, che hanno giocato ad una vasta gamma di generi di gioco. L'analisi delle narrazioni dei partecipanti ha individuato 12 categorie che sono state raggruppate in quattro temi descrittivi: ricompense sociali, valorizzazione esperienziale, crescita e identità, riduzione della tensione. I risultati hanno dimostrato che per i partecipanti, i videogiochi vengono descritti come un aspetto importante della loro vita, che offre significato, piacere e potenziale di crescita. I giochi online possono essere un punto di partenza efficace ed economico, in particolare per quegli individui che trovano travolgenti le interazioni di persona. Per aiutare a raggiungere questo obiettivo, la ricerca futura dovrebbe identificare i processi specifici che sono alla base dello sviluppo delle abilità sociali nel gioco di videogiochi online.