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numero 104 - maggio 2023

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Rassegna stampa

Rassegna stampa #104

Rassegna stampa #104

Fare attività fisica ci permette di dormire meglio

L'uso problematico dello smartphone e i disturbi del sonno sono problemi di salute pubblica comuni tra gli studenti universitari. L'uso problematico dello smartphone è aumentato drammaticamente negli ultimi anni, anche a causa della pandemia da COVID-19 che ha obbligato le persone a rimanere a casa e gli studenti a seguire le lezioni online. Per quanto concerne i disturbi del sonno, che risultano diffusioni nella popolazione universitari, questi possono causare problematiche molto serie. Negli USA si stima che circa uno studente universitario su due non dorma un numero adeguato di ore. Alcuni studi presenti nella letteratura internazionale hanno evidenziato una relazione tra l'uso problematico dello smartphone e i disturbi del sonno: nonostante ciò, la direzione causale di questa relazione rimane poco chiara. Al fine di esaminare i cambiamenti longitudinali dell'uso problematico dello smartphone e dei disturbi del sonno durante la pandemia di COVID-19, determinare la relazione causale tra di essi e identificare i fattori di confusione che influenzano questa associazione, un gruppo di ricercatori cinesi ha condotto uno studio su un ampio campione di studenti universitari. I partecipanti hanno completato la Smartphone Addiction Scale - Short Version e il Pittsburgh Sleep Quality Index, anche a distanza di un anno. I risultati hanno mostrato una significativa relazione bidirezionale tra l'uso problematico dello smartphone e i disturbi del sonno per il campione totale. Tuttavia, le analisi svolte su differenti sottogruppi hanno rivelato che l'associazione bidirezionale è scomparsa tra i maschi o coloro che si sono impegnati nell'attività fisica quotidiana per più di un’ora. Per concludere, quindi, questo lavoro ha confermato il legame presente tra l’uso problematico dello smartphone e i disturbi del sonno evidenziando, soprattutto, come l’attività fisica possa fungere da fattore di protezione rispetto allo sviluppo di queste problematiche. Alla luce di ciò, quindi, incoraggiare l'attività fisica può servire come potenziale intervento per interrompere l'associazione tra uso problematico dello smartphone e disturbi del sonno, che ha importanti implicazioni per le strategie di salute pubblica volte a ridurre le conseguenze negative dell'uso problematico dello smartphone e dei disturbi del sonno.

Zhang, J., Yuan, G., Guo, H., Zhang, X., Zhang, K., Lu, X., Yang, H., Zhu, Z., Jin, G., Shi, H., Du, J., Hao, J., Sun, Y., Su, P., Yang, L. & Zhang, Z. (2023). Longitudinal association between problematic smartphone use and sleep disorder among Chinese college students during the COVID-19 pandemic. Addictive Behaviors, 144, 107715.

 

Il burnout dei genitori

Un antico proverbio diceva: “Essere genitori è il lavoro più difficile del mondo”. Tutti i genitori sono esposti a molteplici fattori di stress con conseguenze differenti sul benessere psicofisico e sul funzionamento della famiglia. Nei casi più gravi, si può arrivare a parlare di burnout dei genitori: questa è una sindrome specifica caratterizza da sfinimento emotivo e fisico, un basso livello di autostima come genitori, distanza emotiva dai figli e dal partner. Nella popolazione generale l’incidenza di questa sindrome è compresa tra il 5% e il 10% dei genitori; tale valore sale al 36% in presenza di figli con problematiche croniche di salute. Il burnout dei genitori aumenta il rischio di conseguenze deleterie sulla salute fisica e mentale di genitori, coppie e bambini. Nonostante ciò, solo pochi studi si sono concentrati su questo tema; un team di ricercatori ha condotto uno studio con l’obiettivo di valutare l'efficacia di un programma di gruppo di gestione dello stress in termini di riduzione del burnout dei genitori. Tale studio è stato condotto su due distinti campioni entrambi composti da 67 genitori: il primo gruppo ha partecipato ai gruppi di intervento cognitivo-comportamentale di gestione dello stress di 8 settimane, mentre il secondo gruppo di genitori non ha preso parte a nessun training specifico. I risultati hanno mostrato che, rispetto al gruppo di controllo, il programma di gestione dello stress di impostazione cognitivo-comportamentale ha contribuito alla riduzione dei sintomi di burnout dei genitori con effetti statisticamente significativi. Ancora più importante, il fatto che questi miglioramenti sono stati conservati anche a distanza di tre mesi dalla fine del programma di intervento. Particolarmente interessante il fatto che la riduzione dei punteggi di burnout dei genitori è stata mediata dalla diminuzione dello stress e dall'aumento dell'auto-gentilezza incondizionata. In sintesi, questo studio pone l’accento su una problematica spesso sottovalutata, quale il burnout dei genitori, mostrando l’efficacia di uno specifico intervento cognitivo-comportamentale che potrebbe essere molto utile ai professionisti che si trovano di fronte a pazienti con questa stessa problematica, anche in ottica di prevenzione.

Urbanowicz, A. M., Shanklandb, R., Rance, J. & Bennett, P. (2023). Cognitive behavioral stress management for parents: Prevention and reduction of parental burnout. International Journal of Clinical and Health Psychology, 23, 100365.

 

L’alimentazione positiva

Negli ultimi decenni sono state condotte moltissime ricerche in merito ai comportamenti alimentari sani e meno sani; uno dei pochi risultati che accumuna questa enorme mole di ricerche risiede nel fatto che è stata ampiamente comprovata l’associazione tra un’alimentazione sana e una miglior salute psicofisica delle persone. In particolare, è emerso come persone con un atteggiamento positivo verso il cibo hanno un’alimentazione migliore, con un conseguente indice di massa corporea più basso. In letteratura sono presenti numerosi strumenti per la misurazione di queste variabili: un test molto interessante è quello che permette di indagare l’alimentazione positiva, concentrandosi su questa tipologia di aspetti legati ai comportamenti alimentari. Per indagare ulteriormente gli effetti dell'alimentazione positiva sulla salute, attraverso questo specifico questionario, tre ricercatori svizzeri hanno condotto uno studio su un ampio campione di adulti, con particolare riferimento allo studio delle relazioni della scala per la misurazione dell'alimentazione positiva con i comportamenti alimentari, l'assunzione di cibo e l'indice di massa corporea. I risultati hanno mostrato che sia il mangiare moderato che quello gratificante in risposta a emozioni positive erano per lo più correlati negativamente con le sottoscale dello strumento per la misurazione dell’alimentazione positiva sia negli uomini che nelle donne, mentre l'alimentazione intuitiva, la consapevolezza della salute correlata alla dieta e lo stato di salute percepito erano positivamente correlati alle misure inerenti all’alimentazione positiva. Inoltre, le donne tendevano a scegliere cibi più sani e registravano una maggiore soddisfazione alimentare. L'indice di massa corporea era correlato negativamente alla soddisfazione per il mangiare e positivamente alla soddisfazione durante il pasto, nonostante le correlazioni piuttosto piccole con scelte alimentari più sane e una migliore qualità della dieta. Molto interessante il fatto che negli anni successivi, non sono stati evidenziati effetti significativi dell’alimentazione positiva sulla variazione dell'indice di massa corporea. In sintesi, i risultati di questo studio supportano quanto evidenziato nella letteratura scientifica internazionale di riferimento: un'alimentazione positiva può essere associata ad abitudini alimentari più equilibrate e a uno stato di salute percepito in modo migliore.

Sob, C., Siegrist, M. & Hartmann, C. (2023). The Positive Eating Scale: Associations with eating behavior, food choice, and body mass index. Eating Behaviors, 48, 101706.

 

La paura del COVID-19 può essere utile

Come tutti sappiamo, l’avvento del COVID-19 ha profondamente modificato le nostre vite, quanto meno nella fase di maggior rischio. Nella ricerca scientifica internazionale è stata prestata crescente attenzione alle influenze dell'epidemia da COVID-19 sulla psiche umana a causa dei suoi effetti collaterali potenzialmente dannosi. Tuttavia, solo pochi lavori si sono concentrati sullo studio degli effetti delle pratiche introdotte per contenere l'epidemia da COVID-19, come l'isolamento sociale, sui problemi psicologici e sul benessere degli individui, o su come la paura del COVID-19 amplifichi o riduca questi effetti. Per cercare di rispondere, almeno in parte, a queste importanti domande, un ricercatore vietnamita ha condotto uno studio su un campione molto ampio di adulti. Innanzitutto, è emerso come alcune variabili socio-anagrafiche siano associate in maniera statisticamente significativa allo stress psicologico: tra queste, di particolare interesse il genere, il titolo di studio e lo stato civile sono risultate essere connesse allo stress psicologico, mentre non mostravano associazioni statisticamente significative variabili quali l’età, lo status socioeconomico e l’occupazione. A differenza di ciò, il benessere è associato in maniera statisticamente significativa solo all’occupazione delle persone. Oltre a ciò, sono emersi altri risultati particolarmente interessanti: infatti, in modo del tutto inaspettato, la paura del COVID-19 non solo ha esacerbato in modo significativo gli effetti negativi del disagio psicologico sulla soddisfazione della vita, ma ha anche ridotto significativamente l'impatto delle pratiche del COVID-19 sulla soddisfazione della vita. La paura del COVID-19 ha moderato in modo significativo l'effetto di mediazione del disagio psicologico sulla relazione tra le pratiche COVID-19 e la soddisfazione della vita. Per concludere, i risultati di questo studio forniscono un quadro particolarmente rilevante in merito agli effetti che la paura da COVID-19 può avere sulle variabili psicologiche quali stress e soddisfazione di vita; ciò può risultare particolarmente utile per i professionisti in modo da aumentare il benessere delle persone in questo particolare momento storico e sociale.

Duong, C. D. (2023). Practices regarding the COVID-19 outbreak and life satisfaction: A moderated mediation model of psychological distress and fear of Covid-19. Acta Psychologica, 237, 103937.