QI - Questioni e idee in psicologia - Il magazine online di Hogrefe Editore

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numero 10 - settembre 2013

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The Psychologist Manager

The Psychologist Manager

Recensione coperta ok.jpg Louise Kelly & Jay M. Finkelman
The Psychologist Manager
Hogrefe, 2012, Pp. X+252
$ 39.80/Euro 27.95

Questo libro porta con sé una salutare ventata di originalità. Infatti, è pressoché impossibile reperire delle pubblicazioni destinate allo psicologo che assume ruoli di management o di leadership nelle organizzazioni e nelle istituzioni: ciò nonostante che, anche in Italia, siano ormai numerosi gli psicologi collocati (ad esempio) come direttori del personale nel mondo delle aziende di maggiori dimensioni, oppure come dirigenti nell’area della sanità pubblica. Inoltre, gli psicologi svolgono spesso un ruolo di coordinamento e di gestione nelle istituzioni universitarie e di ricerca, talvolta configurandosi appunto più come “gestori di risorse” (umane, tecniche, economiche) che come specialisti di una determinata branca della psicologia.

Nell’Introduzione al loro testo gli autori iniziano con il ripercorrere le difficoltà che hanno incontrato nel reperire un editore in quanto l’oggetto del loro lavoro non era facilmente incasellabile in alcuna classica area della psicologia. La domanda era spesso: si ratta di un libro di psicologia o di un libro di management? Sicuramente si tratta di un libro interdisciplinare, un testo che si colloca in una nuova zona, un campo praticato già da qualche tempo dagli psicologi ma, evidentemente, non ancora visualizzato come un campo di ricerca e di riflessione. Ecco, dunque, la necessità di collocare la trattazione nella prospettiva degli enormi cambiamenti che hanno coinvolto il mondo, e quindi le diverse aree di business, compreso il no-profit: si tratta di cambiamenti che richiedono agli psicologi di mutare in qualche modo la percezione di loro stessi come professionisti, ad esempio cercando di superare il pregiudizio che vede in ogni attività connessa con “gli affari” qualcosa di poco etico e disdicevole. Al contrario, sostengono gli autori, vi è grande necessità di psicologi competenti nei ruoli gestionali: se in tali ruoli fossero più spesso collocati gli psicologi – proprio per le qualità personali e professionali che li contraddistinguono – avrebbero l’opportunità di rendersi sicuramente utili non solo a singole persone, ma alla società nel suo insieme.

Sviluppare un’ottica non negativa riguardo al mondo degli affari (ed ai ruoli di comando) significa darsi la possibilità di intervenire in esso e di gestire – là ove possibile, o richiesto – i sistemi socioprofessionali con un’ottica illuminata e con la dovuta attenzione alle persone. “Molto è stato scritto su come gli psicologi possono aiutare i manager e le organizzazioni ad affrontare e facilitare i cambiamenti… ma poco è stato scritto su come aiutare gli psicologi-manager ad affrontare i cambiamenti in loro stessi” (p. 41).

La professione psicologica, per come noi l’abbiamo conosciuto negli ultimi cinquanta anni – sostengono gli autori – è oggi in fase remissiva, anche a causa della sovrabbondanza di psicologi nel mercato del lavoro (un fattore che evidentemente non è circoscritto alla situazione italiana!). L’indicazione è pertanto di indirizzarsi verso la realizzazione di interventi da svolgere in team, in contesti multi-professionali, oppure nei settori dell’education, della cura della persona, e nell’ambito delle organizzazioni non governative.

Sulla base di tali premesse si articolano i quindici capitoli in cui è suddiviso il testo: capitoli agili e di lettura scorrevole, ognuno dei quali supportato da una bibliografia specifica collocata alla fine del testo, e centrati di volta in volta su un oggetto ben delimitato. Si inizia così osservando le opportunità di impegno per il manager-psicologo, trattando le questioni inerenti la leadership, la leadership “strategica”, il comportamento organizzativo, l’innovazione e il complesso tema della relazione tra individuo ed organizzazione. Il quinto capitolo è basato su un’intervista a Russ Newman, psicologo che ha ricoperto importanti ruoli direttivi presso l’American Psychological Association e che è ora rettore alla Alliant International University. Altre persone intervistate sono Jean Greaves, CEO e cofondatrice di TalentSmart (capitolo 7: Profile in Learning the Business of Management) e Jeana Wirtenberg, esperta di green economy (capitolo 9: Profile in Sustainability). Questi tre capitoli basati su interviste si alternano agli altri settori in cui il volume è suddiviso, offrendo al lettore l’opportunità di cogliere punti di vista diversi da quelli dei due autori del libro.

Un capitolo importante è dedicato agli aspetti disfunzionali della leadership ed ai leader carismatici distruttivi – da ricordare che uno dei due autori, Jay Finkelman, ha scritto l’articolo “Negative Charismatic Leaders”, pubblicato in Leadership Excellence (luglio 2008) - mentre in diversi punti del testo e, infine, nell’intero penultimo capitolo, si sottolinea il ruolo delle emozioni e dei sentimenti nel contesto organizzativo e nell’attività manageriale.

Spesso, all’interno dei diversi capitoli, si coglie lo spirito che caratterizza i dizionari, vale a dire i paragrafi brevi, centrati su un oggetto molto circoscritto – non casualmente, tra i lavori scritti da Louise Kelly (co-autrice: Chris Booth) vi è il Dictionary of Strategy: Strategic Management A-Z (Sage, 2004). Una caratteristica, questa dei paragrafi brevi, che facilita il lettore nell’individuare rapidamente l’oggetto del suo interesse e rende, contemporaneamente, la lettura più dinamica e interessante.

Infine, una parola sui due autori. Louise Kelly si occupa di leadership e di imprenditorialità femminile ed ha al suo attivo oltre settanta articoli e cinque libri (dei quali, in alcuni casi, è co-autrice) su temi quali la strategia, l’organizzazione e il management; insegna Strategia presso la School of Management - Alliant International University di San Diego, California. Jay M. Finkelman è psicologo industriale e psicologo giuridico, professore presso la CSPP – California School of Professional Psychology, costituita presso la Alliant International University. Autore di oltre cento pubblicazioni, si è occupato in particolare di svolgere l’attività di consulenza psicologica nelle cause di lavoro.