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numero 31 - ottobre 2015

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Problemi di riproduzione temporale in bambini con difficoltà di calcolo

Problemi di riproduzione temporale in bambini con difficoltà di calcolo

Le difficoltà di calcolo e la memoria temporale

Alcuni studi (Vicario et al., 2012; Hurks & van Loosbroek, 2014) hanno confrontato le prestazioni di soggetti con e senza difficoltà matematiche in compiti legati alla percezione temporale. Si sono potute osservare performance peggiori nei soggetti con difficoltà matematiche in compiti di produzione temporale, confronto e stima verbale del tempo. Tuttavia, questi effetti non sono stati trovati in compiti di riproduzione temporale. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che sono stati considerati intervalli troppo brevi. Inoltre, il Coefficiente di variazione non è stato preso in considerazione tra le variabili studiate.

Obiettivo dello studio

Le difficoltà nel calcolo possono compromettere la rappresentazione che questi bambini hanno del tempo e del suo scorrere?
Abbiamo osservato la possibile relazione tra le difficoltà in matematica e la memoria temporale, in un compito di riproduzione temporale.

Screening del campione

Gruppo di controllo: 40 bambini a sviluppo tipico.
Gruppo sperimentale: 20 bambini con difficoltà matematiche riscontrate nella prova ACMT 6-11 (Cornoldi et al., 2012) + 20 bambini con minore difficoltà segnalati dagli insegnanti.

I partecipanti sono stati appaiati per scolarità, età e genere.

Tab. 1.jpg

Prova di riproduzione temporale

Nel compito di riproduzione temporale (Mioni et al., 2014) si deve riprodurre la durata di uno stimolo (una faccina sorridente), presentato al centro dello schermo per un certo periodo di tempo. Quando sullo schermo appare un punto di domanda, il bambino deve premere la barra spaziatrice per riprodurre la stessa durata temporale dello stimolo visto in precedenza.

  • 2 versioni (Breve: 500ms, 1000ms e 1500ms; Lunga: 4000ms, 9000ms e 14000ms).
  • 3 trials per ciascun intervallo temporale.

Fig. 1.jpg

Indici considerati:

  • Errore assoluto | inter.sogg ettivo– tempo medio|
  • Errore relativo Tempo medio / inter. oggettivo
  • Coefficiente di variazione (CV) = DS/M

Risultati

Gli effetti principali riguardano il CV, dove il gruppo con difficoltà in matematica è peggiore rispetto al gruppo di controllo. Nella versione breve si individua anche una differenze significativa, per la durata, nell’errore relativo.

Versione breve (500ms, 1000ms, 1500ms)

Fig. 2.jpg

Legenda: blu = gruppo di controllo ; rosso = gruppo sperimentale con difficoltà; verde = gruppo sperimentale minore difficoltà. 

Coefficiente di variazione Effetto principale tra i gruppi [F (2,77) = 8.33, p = .01, ηp2 = .178].

Effetto principale entro i gruppi [F (2,77) = 7.22, p = .001 ηp2 = .086].

Versione lunga (4000ms, 9000ms, 14000ms)

Fig. 3.jpg

Legenda: blu = gruppo di controllo ; rosso = gruppo sperimentale con difficoltà; verde = gruppo sperimentale minore difficoltà. 

Coefficiente di variazione Effetto principale tra i gruppi [F (2,77) = 7.02, p = .002, ηp2 = .154].

Effetto principale interazione Gruppo*Durata [F (4,77) = 3.289, p = .013, ηp2 = .079].

 

Fig. 4.jpg

Legenda: blu = gruppo di controllo ; rosso = gruppo sperimentale con difficoltà; verde = gruppo sperimentale minore difficoltà. 

Errore assoluto Effetto principale tra i gruppi [F(2,77) = 22.129, p < .001, ηp2 = .223].

Effetto principale entro i gruppi [F (2,77) = 3.864, p = .025, ηp2 = .091].

Effetto principale interazione Gruppo*Durata [F(4,77) = 3.77, p = .006, ηp2 = .089].

Discussione

Versione breve

Considerando il coefficiente di variazione il gruppo di controllo ha una minor variabilità rispetto agli altri due gruppi.Osservando i confronti a coppie rispetto al tempo si nota come, indipendentemente dal gruppo di appartenenza, i bambini tendano ad avere un coefficiente di variazione minore all'aumentare dell’intervallo di tempo.

Versione lunga

Gli effetti significativi si sono potuti osservare sia nel coefficiente di variazione che nell’errore assoluto. I soggetti del gruppo con difficoltà presentano una maggiore variabilità delle risposte rispetto agli altri due gruppi. Inoltre, considerando il solo gruppo sperimentale con difficoltà, si evince che i partecipanti presentano una maggiore variabilità durante l’intervallo temporale maggiore (14000ms) rispetto a quello minore (4000ms).
Rispetto all’errore assoluto si sono individuati effetti significativi sia entro che tra i soggetti, e una significativa interazione Gruppo*Durata. Particolarmente interessante è la significatività entro i gruppi, in cui si osserva che il gruppo con difficoltà effettive commette più errori rispetto al gruppo di controllo.

Bibliografia

  • Cornoldi, C., Lucangeli, D., & Bellina, M. (2012). Test AC-MT 6-11 - Test di valutazione delle abilità di calcolo e soluzione di problemi. Nuova edizione. Trento: Erickson.
  • Hurks, P. P. M., & van Loosbroek, E. (2014). Time estimation deficits in childhood mathematics difficulties. Journal of Learning Disabilities, vol 47(5), 450-461.
  • Mioni, G., Stablum, F.;,McClintock, S. M., & Grondin, S. (2014). Different methods for reproducing time, different results. Attention, Perception, & Psychophysics 76(3),  675–681.
  • Vicario, C. M., Rappo, G., Pepi, A., Pavan, A., & Martino, D. (2012). Temporal abnormalities in children with developmental dyscalculia. Developmental neuropsychology 37(7), 636-652.