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numero 100 - settembre 2022

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PICCOLO (Parenting Interactions with Children: Checklist of Obsevations Linked to Outcomes): un’applicazione clinica

PICCOLO (Parenting Interactions with Children: Checklist of Obsevations Linked to Outcomes): un’applicazione clinica

Introduzione

Nei primi anni di vita il comportamento genitoriale costituisce un fattore cruciale di promozione dello sviluppo fisico, emotivo-comportamentale e socio-relazionale del bambino (Phillips e Shonkoff, 2000; Perrin et al., 2016), che risulta ancora più rilevante nel caso di bambini con problematiche del neurosviluppo (ad es. ritardo psicomotorio, paralisi cerebrali infantili o che presentino rischi evolutivi (ad es. prematurità). Dal punto di vista metodologico è importante poter fare affidamento su strumenti in grado di rilevare quegli aspetti del comportamento genitoriale che favoriscono l’emergere di competenze del bambino (ad es., regolazione emozionale, attenzione ecc.). Sono state suggerite diverse procedure osservazionali per esaminare il funzionamento parentale, tuttavia, la maggior parte di questi strumenti non ha avuto una validazione empirica con popolazioni di bambini con problematiche del neurosviluppo e le analisi richiedono un lungo e dispendioso processo di codifica. Questi aspetti possono costituire un limite soprattutto in contesti clinici dove per ragioni operative e di tempo è essenziale poter disporre di strumenti “snelli” ma allo stesso tempo in grado di valutare le risorse dei genitori, pianificare gli interventi e monitorarne l’evoluzione in modo attendibile. Proprio a partire da queste considerazioni Roggman e colleghi (2013) hanno messo a punto la procedura denominata PICCOLO (Parenting Interactions with Children: Checklist of Obsevations Linked to Outcomes; Rogmann et al., 2013) che consente di tracciare un profilo di funzionamento parentale di genitori di bambini di età compresa tra i 10 e i 47 mesi tramite un’osservazione dell’interazione di gioco tra genitore e bambino di 10 minuti. In particolare sono considerati quattro domini della genitorialità: coinvolgimento emozionale (affection), responsività (responsiveness), incoraggiamento (encouragement) e insegnamento (teaching) funzionali a supportare lo sviluppo precoce del bambino anche nel caso di bambini con sviluppo atipico (Innocenti et al., 2013). Il profilo genitoriale ottenuto consente di identificare i punti di forza e pianificare interventi di supporto alla genitorialità (Montirosso et al., 2020; Innocenti et al., in press). PICCOLO permette di monitorare i cambiamenti del funzionamento parentale nel corso del tempo e può quindi essere utilizzato anche per valutare l’efficacia di un intervento di supporto alla genitorialità valutando il comportamento genitoriale prima e dopo l’intervento.
L’obiettivo di questo articolo è illustrare brevemente l’applicazione di PICCOLO attraverso la presentazione di un caso clinico di un bambino la cui madre ha partecipato ad un intervento di video-feedback.

Presentazione del caso

N. è un neonato di 10 mesi con esiti da sofferenza cerebrale dovuti ad ipossia perinatale. Dopo un lungo periodo in terapia intensiva neonatale, il bambino, insieme alla sua mamma, viene ricoverato in una struttura di riabilitazione per effettuare un inquadramento diagnostico e attivare i trattamenti del caso. Nei colloqui con la psicologa la madre riporta la fatica nel coinvolgersi perché, nonostante cerchi di sollecitarlo, il bambino appare poco responsivo e poco partecipe allo scambio. Pertanto si propone alla madre un’osservazione dell’interazione con il bambino ed eventualmente la partecipazione ad un programma di supporto genitoriale della durata di 8 sedute.

Osservazione dell’interazione pre-intervento

Nel corso dell’interazione, la madre si rivolge a N. cercando di attirare la sua attenzione offrendo dei giochi. Nonostante i tentativi di coinvolgere N. la madre non sempre coglie i segnali del bambino e tende ad assumere un ruolo di “traino” nello scambio. Il bambino alterna manifestazioni di disagio, espresse con agitazione e pianto, a momenti di auto-assorbimento nel corso dei quali non ricerca lo sguardo dell’adulto. Tuttavia, quando la madre gli offre i giochi incoraggiandolo ad esplorarli o lo “rispecchia” riproducendo i suoi vocalizzi, N. manifesta piacere e attenzione. L’analisi del video-filmato tramite PICCOLO evidenzia un profilo di funzionamento genitoriale in cui prevalgono i domini dell’incoraggiamento edell’insegnamento,mentre sono meno marcati i domini del coinvolgimento emozionale e della responsività. Questi rilievi vengono condivisi con la madre che si rende disponibile a partecipare ad un intervento di video-feedback volto a sostenere lo sviluppo positivo della diade e in particolare a promuovere una maggiore qualità dello scambio.

Sintesi dell’intervento di supporto alla genitorialità

Sulla base delle indicazioni emerse da PICCOLO, nel corso della visione congiunta di segmenti di video riguardanti specifici momenti di interazione, sono stati identificati i punti di forza della madre. Ad esempio, sono stati riconosciuti i momenti di condivisione di emozioni piacevoli tra lei e il suo bambino. Sono stati valorizzati gli scambi in cui si osservava responsività, ossia ponendo particolare attenzione ai comportamenti del bambino, alla reazione materna e alla successiva risposta di N. È stato inoltre possibile focalizzarsi sui comportamenti efficaci nell’attirare l’attenzione di N. Nell’insieme quanto emerso dall’intervento di video-feedback ha costituito per la madre una rilettura delle convinzioni negative sull’interazione con N. comprovando, al contrario, la possibilità di avere scambi piacevoli con il proprio bambino.

Osservazione dell’interazione post-intervento 

L’analisi del video-filmato tramite PICCOLO evidenzia alcuni importante modificazione del comportamento della madre. Globalmente manifesta un maggior coinvolgimento emozionale con elogi e commenti affettuosi nei confronti del bambino. Appare più responsiva, ad esempio cerca di adattare i propri ritmi a quelli del bambino e di sostenere i suoi interessi mostrandosi meno direttiva e più incoraggiante. Offre a N. maggiori spunti di apprendimento e di esplorazione degli oggetti. Questi comportamenti hanno permesso a N. di partecipare maggiormente nello scambio con la madre dimostrandosi attivo tramite sguardi condivisi, vocalizzi ed emozionalità positiva.

Conclusioni

La breve esemplificazione clinica suggerisce come PICCOLO costituisca uno strumento affidabile, in grado di misurare l’efficacia degli interventi finalizzato a sostenere alcune delle competenze di sviluppo di N. PICCOLO ha fornito indicazioni specifiche per orientare, durante l’intervento di video-feedback, la riflessione su ciò che la madre sapeva già fare bene. La focalizzazione su questi rilievi ha permesso di promuovere una maggiore consapevolezza della madre dei segnali espressivi, dei tempi e delle modalità di risposta del bambino. La madre ha quindi potuto riconoscere le competenze di N. e adeguare le proposte in modo che non fossero sotto/sovra-stimolanti. Ciò ha permesso di ampliare i tempi di attenzione diadica, facilitare la turnazione e promuovere l’esplorazione manuale di N. 
Al livello più generale l’utilizzo di strumenti come PICCOLO si inserisce in un più vasto approccio alla promozione della salute mentale e dello sviluppo infantile che concorda sulla necessità di avviare politiche, pratiche e ricerche utili a rafforzare le capacità genitoriali soprattutto in situazioni di rischio evolutivo (Schuster e Fuentes-Afflick, 2017), sulla base di evidenze che potrebbero sinteticamente essere riassunte in tre punti principali: 1) la promozione di una genitorialità responsiva gioca un ruolo decisivo nel processo di sviluppo, di cura e di abilitazione del bambino; 2) il sostegno alla genitorialità è tanto più efficace quanto più viene implementato in età precoci del bambino; 3) i programmi di supporto alla genitorialità sono ancora più importanti ed efficaci nei casi in cui bambini sono esposti a precoci condizioni avverse, come situazioni clinico-mediche e/o di svantaggio sociale. I risultati ottenuti nelle ricerche che hanno utilizzato PICCOLO indicano chiaramente che una genitorialità orientata al supporto si associa con migliori competenze del bambino con disabilità anche sul lungo termine (Innocenti et al., 2013).
Come in altri paesi del mondo, anche in Italia si registra una progressiva attenzione al supporto genitoriale precoce come strumento significativo al sostegno alla salute mentale e allo sviluppo dei bambini (Boudon, Serbati & Milani, 2021). Auspichiamo che, anche grazie alla disponibilità della versione italiana di PICCOLO (Roggman et al., 2022), i servizi e i professionisti del nostro Paese possano dedicare maggiori energie per ottimizzare i programmi di intervento precoce a favore della genitorialità. In questa prospettiva, il cambio di passo nella promozione del mondo infantile, nei bambini a sviluppo tipico quanto in quelli a sviluppo atipico, consiste non tanto nel “che cosa” e nel “come” viene fatto direttamente per i bambini, ma soprattutto nel “che cosa” e nel “come” verrà fatto per i loro genitori.

Bibliografia

  • Boudon, D. M., Serbati, S., & Milani, P. (2021). Affrontare l’invisibilità dei bambini tra 0 e 3 anni per i servizi sociali attraverso la valutazione partecipativa: appunti da uno studio pilota. Encyclopaideia, 25(60), 107-120.
  • Innocenti, M.S., Roggman, L.A. & Cook, G.A. (2013). Using the PICCOLO with parents of children with a disability. Infant Mental Health Journal, 34 (4), 307-318.
  • Innocenti, M.S., Vilaseca, R. & Roggman, L. (in press). PICCOLO: Observing and coaching caregiver-child interaction to support early development in children with and without disabilities.  In L. Provenzi, S. Grumi, & R. Borgatti (a cura di), Family-centered care in childhood disability: Theory, research, practice. Springer Nature.
  • Montirosso, R., Rosa, E., Giorda, R., Fazzi, E., Orcesi, S., Cavallini, A., & Provenzi, L. (2020). Early Parenting Intervention–Biobehavioral Outcomes in infants with Neurodevelopmental Disabilities (EPI-BOND): study protocol for an Italian multicentre randomised controlled trial. BMJ open, 10(7), e035249.
  • Perrin, E.C., Leslie, L.K. & Boat, T. (2016). Parenting as primary prevention. JAMA Pediatrics, 170 (7), 637-638.
  • Phillips, D.A. & Shonkoff, J.P. (Eds.) (2000). From neurons to neighborhoods: The science of early childhood development, New York, National Academies Press.
  • Roggman, L.A., Cook, G.A., Innocenti, M.S., Jump Norman, V. & Christiansen, K. (2013). Parenting interactions with children: Checklist of observations linked to outcomes (PICCOLO) in diverse ethnic groups. Infant Mental Health Journal, 34 (4), 290-306.
  • Roggman, L.A., Cook, G.A., Innocenti, M.S., Jump Norman, V., Christiansen, K. & Anderson, S. (2022) PICCOLO - Parenting Interactions with Children: Checklist of Observations Linked to Outcomes. Adattamento italiano a cura di R. Montirosso, & L. Giusti L., Hogrefe Editore, Firenze. 
  • Schuster M.A. e Fuentes-Afflick E. (2017), Caring for children by supporting parents, The New England Journal of Medicine, 376 (5), 410-413.