Recensioni
The Oxford Handbook Of Organizational Socialization
The Oxford Handbook Of Organizational Socialization
Connie R. Wanberg (Editor)
The Oxford Handbook Of Organizational Socialization
Oxford University Press, 2012, Pp. XIV+360
£ 85.00 (Hardback)
La tematica della socializzazione al lavoro continua a rappresentare un centro di notevole interesse per gli psicologi del lavoro. Questo manuale, pubblicato nella prestigiosa collana Oxford Library of Psychology, diretta da Peter E. Nathan e forte di ben undici direttori di area (una per ciascun raggruppamento di discipline psicologiche), si avvale del contributo di trentadue autori i quali hanno redatto diciannove capitoli.
Connie Wanberg – Industrial Relations Faculty Excellence Chair e Associate Dean of Undergraduate Programs presso la Carlson School of Management della Università del Minnesota - è una studiosa ben conosciuta per le sue ricerche in temi quali il cambiamento e lo sviluppo organizzativo, la disoccupazione, e la socializzazione al lavoro. La sua firma apre il manuale con il capitolo introduttivo: un capitolo breve e denso, in cui spiega che il testo si focalizza sui processi per mezzo dei quali le persone acquisiscono le conoscenze, le attitudini, le skill e introiettano i comportamenti adeguati al fine di adattarsi alle attese che cadono sul ruolo professionale che stanno occupando. In tale direzione è chiaramente illustrata l’importanza di una corretta socializzazione organizzativa, definendo il processo come un adjustement in cui l’individuo si ingaggia con un forte investimento soggettivo, e nel quale è accompagnato da un impegno (in certa misura parallelo) da parte del contesto che lo accoglie.
Il testo si presenta articolato in sette aree, mostrando inizialmente la vastità della letteratura sulla socializzazione – il capitolo dedicato a tale tema si chiude con una lista delle top ten socialization reads. In realtà la letteratura del campo emerge come frammentata e spesso poco utilizzabile nella pratica, ed è subito sottolineata l’importanza di offrire a chi opera nelle organizzazioni una serie di indicazioni e di nozioni che siano operativamente applicabili e di concreto supporto nei processi di socializzazione. La seconda parte del volume tratta così degli antecedenti e degli effetti delle pratiche di socializzazione e di quanto in esse influisca il comportamento proattivo del soggetto e il network in cui egli è inserito. Passando in rassegna la letteratura specifica emerge l’importanza della chiarezza del ruolo e della self-efficacy come elementi che possono fortemente influenzare sia la performance, sia il commitment organizzativo del nuovo assunto.
L’incontro tra persona e organizzazione è l‘argomento affrontato nella terza sezione del manuale, sottolineando la necessità di tenere da conto le differenze individuali e, pertanto, le diverse tipologie di risposta che le persone possono manifestare a fronte di simili percorsi di socializzazione. Ma, ancor più importante, è osservare che i neo-assunti sono necessariamente diversi dai loro colleghi che già operano nel sistema, aprendo così le porte al terreno della necessaria comprensione reciproca.
Le metodologie e gli approcci dei processi di socializzazione organizzativa sono discussi nella quarta sezione. Qui gli autori stressano la necessità di valutare e misurare gli effetti di tali pratiche, inserendo anche la variabile tempo come elemento significativo nell’ottenimento di un risultato dignitoso. Ai due capitoli che compongono tale sezione del volume si collegano i tre contributi dedicati a riflettere sulla socializzazione che si attua “al di là” dei classici processi dedicati ai nuovi assunti. Una tematica per molti versi singolare che affronta, in sostanza, l’impatto dei processi di socializzazione sulle persone già dipendenti dall’azienda, la loro autovalutazione e la loro percezione della realtà organizzativa. È preso in esame anche l’impatto socializzante sugli espatriati, e i modelli di socializzazione organizzativa sono persino applicati ai nuovi clienti dell’organizzazione.
Socialization in Practice è il titolo della sesta parte del manuale, una sezione in cui gli autori si soffermano a lungo sulle ricerche svolte sul campo ed anche sul gap che esiste tra ricerche accademiche e situazioni realmente vissute. In particolare, è illustrata la pratica della socializzazione sviluppata dall’Università del Minnesota, così come la socializzazione applicata a coloro che vanno a posizionarsi in ruoli più elevati nella medesima organizzazione in cui operano. Due di questi capitoli sono opera di consulenti che riportano quindi le loro esperienze pratiche, compreso il supporto che può offrire il mentoring nei processi di socializzazione.
Il manuale si conclude con un capitolo finale che sintetizza gli elementi principali emersi e getta uno sguardo sul futuro, soprattutto sollecitando nuove ricerche costruite in modo tale da risultare significative non solo per gli accademici ma anche per i professionisti.