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numero 97 - maggio 2022

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L’importanza dell’attività sportiva nello sviluppo della coordinazione motoria nei bambini

L’importanza dell’attività sportiva nello sviluppo della coordinazione motoria nei bambini

Lo sviluppo motorio dei bambini è caratterizzzato da un incremento in questa fascia di età delle capacità coordinative. Siamo infatti in quella fase chiamata “sensibile” per determinati apprendimenti: lavorare su queste capacità significa ampliare con facilità il bagaglio motorio. In riferimento allo svilupo motorio è importante valutare non solo la performance di velocità, forza e reattività, ma soprattuto l’aspetto coordinativo. A questo scopo, è particolarmente rilevante indagare l’incremento percentuale nelle performance che valutano stessi domini motori in modalità diverse (ad esempio, effettuare un balzo a braccia libere e vincolate) in modo tale da ottenere una misura dell’incremento della prestazione grazie alla possibilità di muoversi sfuttando in forma armonica il corpo e le sue componenti.
L’importanza di praticare attività sportiva per uno sviluppo motorio adeguato è risaputa. In conseguenza della pandemia anche la possibilità di praticare attività sportiva è stata ridotta, con notevoli conseguenze soprattutto per i bambini.

Al fine di rilevare la presenza di differenze nella coordinazione, fattore centrale dello sviluppo motorio in età evolutiva, in bambini che praticano attività sportiva extrascolastica rispetto a bambini che non praticano sport, è stato condotto uno studio su un campione di 129 bambini (maschi = 53.8%) frequentanti la scuola secondaria di primo grado “Istituto Comprensivo Dalmazio Birago” di Passignano sul Trasimeno (PG), grazie anche alla sensibilità dimostrata dal dott. Costanzo, dirigente dell’istituto, che ha permesso lo svolgimento del presente progetto. Il 65.4% dei bambini che hanno partecipato allo studio praticava almeno uno sport. I partecipanti hanno eseguito prove che riguardano prevalentemente tre aree: velocità, forza e reattività. Riguardo alla velocità, sono state eseguite prove di corsa sui 20 metri: una con partenza da fermo ed una con partenza lanciata, in cui la “fase di lancio” era di 8 metri. Per misurare la forza e la reattività si è utilizzata una particolare pedana, l’optojump next, che permette di rilevare altezza del salto e reattività in forma scientifica senza margini di errore; sono stati analizzati due tipi di balzi in alto: il CMJ (Counter Movement Jump) con le braccia vincolate ai fianchi e il CMJ a braccia libere. Per la reattività è stata analizzata la componente ottica (reazione di movimento nel passaggio di colore da rosso a verde) e la componente acustica (reazione di movimento dopo un segnale “bip”).

Sono state analizzate le correlazioni tra le prove effettuate, che sono risultate tutte statisticamente significative per p<.001, così come sono state valutate le differenze per età, che sono risultate in linea rispetto alla direzione attesa: ovvero, i bambini più grandi hanno mostrato delle performance migliori,  praticamente in tutte le prove. Allo stesso modo, i maschi hanno fatto registrare delle performance migliori rispetto alle femmine, in linea con l’idea generale che i soggetti si genere maschile siano in grado di produrre prestazioni atletiche migliore rispetto al genere opposto. Oltre a ciò, l’interesse principale non era sulla performance alla singola prova ma sul miglioramento percentuale tra la prova “vincolata” e la prova “libera”, dove entra maggiormente in gioco l’aspetto di coordinazione motoria, in particolare analizzando le differenze tra bambini che praticano sport e bambini che non lo praticano.

I risultati presentati in tabella, evidenziano come i bambini che praticano attività sportiva abbiano ottenuto delle performance migliori in modo statisticamente significativo, con indici di grandezza dell’effetto che vanno da moderato a medio, in tutte le prove dell’area dei balzi e della reattività, così come nei 20 metri lanciati, mentre non si sono osservate differenze statisticamente significative nei 20 metri da fermo. Per quanto concerne l’incremento percentuale nei due gruppi di bambini che si differenziano rispetto al fatto di praticare o meno attività sportiva, questo è risultato sovrapponibile nel dominio della reattività nei due gruppi, mentre è risultato superiore sia nel dominio dei balzi, seppur con una differenza non statisticamente significativa, sia nel dominio della velocità, con una differenza statisticamente significativa e con un associato indice di grandezza dell’effetto che attestava la presenza di differenze di moderata entità.

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State svolte della analisi multivariate per testare la presenza di effetti di interazione tra le variabili osservate. I risultati si sono rilevati particolarmente interessanti: infatti, in tutti i domini esaminati sono state osservate delle interazioni statisticamente significative tra il genere e la pratica di attività sportiva per quanto concerne l’incremento percentuale (dominio balzi: genere*sport: F(1;115) = 4.39, p<.05; dominio velocità: genere*sport: F(1;115) = 11.11, p<.01; dominio reattività: genere*sport: F(1;127) = 4.38, p<.05). In particolare, è emerso come nell’area dei balzi i maschi che praticano sport mostrino un incremento percentuale significativamente maggiore rispetto agli altri sottogruppi, evidenziando come praticare attività sportiva consenta ai bambini un vantaggio nella coordinazione motoria applicata al dominio dei balzi superiore rispetto a quanto si osserva nelle bambine. Diversamente da ciò, nei domini di velocità e reattività è emerso come le bambine che fanno sport mostrano un incremento percentuale significativamente maggiore degli altri gruppi, evidenziando come le femmine che praticano sport riescano a sfruttare al meglio la propria coordinazione motoria nei domini della velocità e della reattività.

Per concludere, da questo studio preliminare si nota come il praticare attività sportive nella fascia d’età 11-14 anni sia importante, non solo per un miglioramento delle prestazioni, ma soprattutto per uno sviluppo armonico del corpo. Svolgere attività motoria in questi momenti della crescita trova “terreno fertile” per apprendere fondamentali capacità, quali ad esempio quelle coordinative. Non dimentichiamo che l’area motoria è uno dei domini fondamentali per lo sviluppo dell’individuo e che deficit in uno di questi aspetti potrebbe comportare una carenza nel profilo di sviluppo globale del bambino.