Osservatorio Talent
Leadership e positive mindset
Leadership e positive mindset
È chiaro ed ormai comprovato che nelle organizzazioni lo stile di leadership adottato e il mindset di chi guida in particolare il top management, influenzi i comportamenti, i pattern e i processi decisionali dei collaboratori. Ed è evidente che dove il top management ha un mindset positivo, ha perfezionato l’arte del lasciar andare ossia – ha accettato cioè di lasciare andare l’illusione del controllo sul comportamento altrui- e nutre una aspettativa positiva rispetto al futuro anche dell’organizzazione i collaboratori con più probabilità sperimenteranno ownership e saranno portati a identificarsi con l’azienda e la sua mission e i suoi obiettivi, e quindi saranno responsabili, proattivi e focalizzati sulle soluzioni anziché focalizzati sui problemi.
Come è possibile alimentare un mindset positivo e creare contesti organizzativi virtuosi?
Walk the talk… fai quello che dici, sii coerente
Guida le altre persone, facendo tu per primo quello che dichiari importante. Sii di esempio. Nel volume The Leader Who Had No Title scritto da Robin Sharma, l’autore sostiene “Per essere un grande Leader diventa prima una grande persona, lavorando sulla tua umanità”. Quando si guida con l’esempio, i collaboratori seguono naturalmente senza bisogna di dare ordini. Questo tipo di leadership genera ownership nel momento in cui i collaboratori ispirati dal comportamento del leader tendono a riprodurlo. Un grande leader tende a creare altri leader.
Usa il sense of humor
Il miglior modo per alleggerire una situazione ed entusiasmare un team per raggiungere un obiettivo è utilizzare l’umorismo. “Umorismo rilassa e dissipa l’energia negativa”. Se riuscissimo a pensare ai problemi non come insuperabili ma come situazioni di cui trovare un lato comico di cui ridere e far ridere, ciò aiuterebbe a rompere il ghiaccio e a rasserenare situazioni che potenzialmente potrebbero generare aggressività.
Bilanciare testa e cuore
Per lasciare andare il controllo, la cosa più importante è trovare il giusto equilibrio tra testa e cuore.
Il cuore è la bussola, il cervello è la calcolatrice. Come si può fare? Quando hai una scadenza da rispettare o un impegno da mantenere attiva la testa in modo da essere focalizzato e non disperdere energia, per tutto il resto usa il cuore.
Anche per pensare… quando usi il cuore per pensare cresce la tua capacità di essere comprensivo, di sviluppare empatia e questo rende la tua comunicazione efficace con i tuoi collaboratori ma anche con il tuo team.
Esprimi la rabbia senza essere preda dell’emozione
Una competenza molto importante è legata al fatto di esprimere la rabbia senza perdere il controllo.
Ci sono momenti in cui è necessario dire di essere arrabbiati e di non condividere determinate scelte del team e determinati comportamenti. La rabbia va espressa non deve stagnare.
Marc Twain dice “La rabbia è un acido che può fare più male al recipiente in cui è immagazzinata che a qualsiasi cosa su cui viene versata”.
Quando iniziamo a pensare in modo compassionevole, come ci suggeriscono le pratiche di meditazione orientale, la rabbia naturalmente scema e questo è il mood più corretto per poterci occupare con efficacia di qualsiasi situazione.
Esprimi la rabbia senza rimanere arrabbiato, trascinandotela dietro.
Esci dalla comfort zone
Quando sei dinamico nelle tue azioni e creativo nei tuoi pensieri, la tua visione attira automaticamente l'attenzione degli altri.
Ma la creatività e il dinamismo possono avvenire solo quando una persona esce dalla propria zona di comfort. L’introspezione e l’insight sono fondamentali per vedere quanto spesso rimani bloccato in abitudini radicate.
Di recente mi sono imbattuto nel libro Better Than Perfect in cui l'autrice Elizabeth Lombardo dice: "Rompere il tuo schema andando oltre i tuoi limiti può solo renderti più forte e più sicuro di raggiungere livelli più alti nella tua vita professionale e personale".
Non sei nelle condizioni di fare qualcosa di nuovo, finché pensi che non possa essere fatto. Ma, quando fai il primo passo, è allora che le cose iniziano a succedere.
Liberamente tratto da Sanjay Sehgal Leadership and positive mindset: to hold on or to let go.