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La taratura italiana delle Griffiths III
La taratura italiana delle Griffiths III
Le Griffiths III sono uno strumento che permette di valutare lo sviluppo del bambino dalla nascita fino a 6 anni di età. Nascono come una revisione delle precedenti versioni delle scale, con l’obiettivo di unificare le Griffiths Baby Scales (0-2 anni) e le Griffiths Mental Development Scales – Extended Revised (2-8 anni), rendere più agevole la somministrazione, migliorare i materiali, aggiornare gli stimoli considerando l’evoluzione del contesto storico-culturale e rinnovare le norme.
Le Griffiths III si basano su un modello integrato di sviluppo, che viene concepito come costituito da vari domini che interagiscono influenzandosi reciprocamente e determinando l’evoluzione del bambino. Per questo motivo sono costituite da 5 scale che coprono altrettanti ambiti dello sviluppo del bambino, precisamente Basi dell’apprendimento, Linguaggio e comunicazione, Coordinazione-oculo-manuale, Personale-sociale-emotivo e Grosso motorio.
Grazie a questa struttura le scale Griffiths III consentono di ottenere informazioni relativamente a ciascuna area dello sviluppo considerata (ogni scala può essere utilizzata anche singolarmente), di tracciare un profilo di sviluppo in termini di punti di forza e di debolezza, ma anche di avere un’indicazione del livello di sviluppo globale del bambino.
Scopi di utilizzo
Le scale Griffiths III possono essere utilizzate per una varietà di scopi.
In primo luogo sono utili per valutare il livello ed il profilo di sviluppo del bambino, al fine di comprendere quanto sia in linea con quello dei bambini della stessa età o se sia presente un ritardo in una o più aree.
Le scale Griffiths III, inoltre, sono molto indicate in tutte quelle situazioni in cui è importante monitorare nel tempo lo sviluppo del bambino, ad esempio nei follow up di bambini con patologie o difficoltà peri o post natali, al fine di identificare eventuali atipie del profilo di sviluppo.
Le scale Griffiths III costituiscono inoltre, attraverso l’individuazione di punti di forza e debolezza del profilo globale, un valido strumento non solo per pianificare interventi abilitativi o riabilitativi, ma anche per monitorare periodicamente gli esiti di un trattamento e ripianificarne i nuovi obiettivi.
Infine le scale Griffiths III possono essere utilizzate nei contesti di ricerca, ad esempio per dimostrare l’efficacia di un protocollo di intervento.
In alcuni casi può essere utile somministrare solo alcune scale dello strumento, al fine di ricavare informazioni relativamente a specifiche aree dello sviluppo.
I nuovi materiali
Gli autori delle scale Griffiths III hanno posto una cura particolare nella predisposizione delle situazioni stimolo e dei materiali da utilizzare durante la valutazione. Si tratta di materiali molto ricercati, moderni ed accattivanti. Il principio che sta alla base è quello di rendere la valutazione dello sviluppo il più ecologica possibile. Per fare ciò è necessario che nel setting di valutazione il bambino si trovi di fronte ad oggetti per lui familiari e che gli venga richiesto di svolgere attività che siano il più simili possibili a quelle che compie ogni giorno nel suo ambiente di vita. Tutto ciò con lo scopo di “alleggerire” l’effetto novelty e diminuire il rischio che il bambino si trovi di fronte ad un compito nuovo da realizzare con un oggetto sconosciuto. Per questo motivo tutti i materiali sono stati creati per essere quanto più simili a quelli che il bambino usa nella sua quotidianità: ad esempio troviamo il Quiet Book (libro di stoffa), le costruzioni, gli incastri, le scatoline dei cubetti, l’asta con gli anelli, il pelouche, la pasta da modellare, le perline da infilare. In questo modo viene proposta una valutazione in contesti di gioco, che ha proprio il senso di far sentire il bambino a suo agio e di mantenere alta la sua motivazione per tutta la durata della valutazione. Dal nostro punto di vista questo è un grande punto di forza dello strumento. Un altro aspetto di forza delle scale Griffiths III risiede nella flessibilità che l’ampia gamma di materiali stimolo forniti consente. L’ordine di somministrazione non è rigido e questo permette di seguire gli interessi del bambino, favorendo la sua collaboratività.
Questi punti di forza, ampiamente rilevati anche nella pratica clinica, ci hanno fatto appassionare alle Griffiths III e fatto si che dedicassimo molte energie al lavoro di traduzione, adattamento e standardizzazione delle scale al contesto italiano.
L’adattamento italiano
In particolare abbiamo posto attenzione a due aspetti che riteniamo molto importanti per poter avere uno strumento sensibile anche nel contesto italiano: da un lato abbiamo individuato e tenuto in considerazione l’effetto di tutti quei fattori socio-culturali che possono determinare differenze nello sviluppo tra bambini cresciuti in Italia e bambini cresciuti nel Regno Unito, dall’altro ci siamo impegnati nel cercare di rendere la somministrazione il più agevole possibile, riducendone i tempi, che sappiamo bene essere preziosi in un contesto clinico.
Al fine di controllare le differenze culturali tra Italia e Regno Unito, dopo aver realizzato la traduzione ed un primo adattamento al contesto italiano (che ha coinvolto per lo più gli item riguardanti il linguaggio e l’adattamento personale e sociale) è stato condotto uno studio pilota, che ha permesso di comprendere come l’ordine di difficoltà degli item per i bambini italiani non sempre coincidesse con quello dei bambini inglesi.
Questo ci ha portati a decidere di riordinare gli item in maniera diversa rispetto alla versione inglese, per adattare lo strumento alle abilità osservate nei bambini italiani.
Unitamente a ciò abbiamo lavorato (sia da un punto di vista clinico che statistico) per poter ridurre il numero di item necessari per individuare la soglia base ed il soffitto. Ciò ha reso più agevole la somministrazione dello strumento, producendo come effetto la riduzione dei tempi di somministrazione, senza perdere tuttavia le caratteristiche di sensibilità e precisione dello strumento.
Inoltre, abbiamo lavorato sul Protocollo di Registrazione dei punteggi, al fine di arricchirlo di tutte quelle informazioni che consentono, anche al clinico ancora poco esperto nell’utilizzo delle scale Griffiths III, di effettuare la somministrazione delle scale senza doversi continuamente riferire al manuale.
Il lungo lavoro di adattamento italiano ha permesso di rendere la versione italiana delle Griffiths III uno strumento di agevole somministrazione, che consente di ricavare molte informazioni sullo sviluppo del bambino, utili in fase di valutazione e di pianificazione dell’intervento.