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numero 75 - marzo 2020

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Osservatorio Talent

Intervista a Simone Sandre

Intervista a Simone Sandre

Abbiamo intervistato il Dott. Simone Sandre per capire come l’appassionante contesto del motosport, che tiene molti di noi “tutti in piedi sul divano” nei fine settimana, offra spunti e chiavi di lettura per un professionista nell’ambito delle risorse  umane. 

D. Da dove nasce l’intuizione di leggere il mondo MotorGP attraverso la lente HR? 

Motosport.jpg R. Il processo di ricerca e selezione del personale in ambito Motorsport differisce rispetto al procedimento classico di recruiting in contesto aziendale specialmente per le brevi tempistiche e la selezione di figure senior (esperti). La capacità di reazione e la relativa risposta sono fondamentali nell’ambito motoristico. Chi opera in un contesto così competitivo, è chiamato continuamente a una serie di sollecitazioni da gestire con la sua professionalità e le sue competenza: problem solving e decisioni in pochi secondi, minuti e ore.
Il mondo racing è molto complesso, articolato diversificato, veloce e sempre in continua evoluzione e ciò determinerà una grande sfida sia da parte dei protagonisti del sistema che dei recruiter.

D. Quali sono i processi più critici a suo parere?
R. Scegliere un giovane talento all’interno di una scuola (per esempio MTS) per figure specialistiche del Motorsport permette durante l’inverno di prepararlo, formarlo in azienda (officina privata) e avviarlo successivamente alla professione all’interno di un team, di una squadra. Questo è sinonimo soprattutto di formazione e investimento. Alla luce di questo poi diventa importantissimo e fondamentale saper organizzare e gestire le diverse risorse del team con dei macro ruoli in base sia alle caratteriste personali che alle qualità tecniche.

D. Come vengono gestiti i ruoli all’interno del team?

R. In pratica quando devi costruire un gruppo di lavoro, qualunque esso sia, devi analizzare le caratteristiche che servono perché il gruppo possa funzionare e ottenere il massimo risultato.
A partire dal team manager e finendo all'ultimo dei meccanici, devono essere delineate tutte le credenziali e l'esperienza  necessarie per poter far parte del gruppo di lavoro.
Importantissimo e fondamentale quindi, come in ogni campo investire sulla formazione, unica in grado di garantire risultati e dopo la formazione iniziale un continuo aggiornamento.
Questo in sostanza poi assimila i passaggi di un recruiter nella sua attività lavorativa.

D. Come leggerebbe il funzionamento di un team GP?

R. La figura centrale e catalizzatore dell’intera struttura racing è il Team Manager che deve fare squadra e interfacciarsi con le diverse figure professionali che hanno tutte in sé una loro distinta specializzazione. L’obiettivo è ovvio che sia quello di cercare di laurearsi campioni di quella categoria, ma deve essere in egual misura anche quello di conseguire buoni risultati vincendo qualche gara e cercando di portare l’intera squadra nelle principali posizioni di vertice: si può vincere o perdere, l’importante è avere la consapevolezza di avere espresso tutto il possibile potenziale di ciascuno.

D. Quali sono gli aspetti che contraddistinguono il mondo GP in termini di risorse umane? Quali i parallelismi che cogli con altre realtà?

R. Se la mera elencazione può sembrare complessa, si pensi al quadro generale degli HR durante il processo selettivo. Un HR specializzato nel Motorsport deve costantemente tenersi aggiornato sulle skills richieste, anche in virtù dei rapidi cambi regolamentari. Si procede step by step con la corretta stesura della job description che includa precisi requisiti minimi, le competenze chiavi sfruttabili nell’immediato e quelle che potrebbero essere sviluppate in futuro. Occorre poi riesaminare il ruolo in questione, soprattutto se si parla di sostituzione: alcuni compiti o mansioni, infatti, potrebbero non essere svolte allo stesso modo dal nuovo assunto, costringendo ad un ribilanciamento delle dinamiche gestionali. 

D. Il gruppo nel mondo GP come viene vissuto?

R. Tutti gli attori del sistema vivono un grande senso di appartenenza e si sentono una sorta di piccolo microsistema e “piccola famiglia”: nel weekend di gara vivono molto a stretto contatto condividendo i diversi momenti della giornata – lavorativi e non lavorativi. Il tema della concentrazione è molto sentito nel weekend di gara ed ognuno lo interpreta e lo declina a proprio modo tenendo come driver basilare il fatto che bisogna “ottenere buoni risultati”.

Se vogliamo il paradosso si sviluppa su due momenti: il primo rappresentato dalle prove e quello topico la gara dove ti giochi tutto quanto.   

D. Che cosa si può dire della motivazione nel contesto Motorsport?

R. La motivazione, che è uno degli aspetti più difficili da indagare per un recruiter, è sempre stata fondamentale ed è il motore, per usare un sillogismo motoristico, che muove e condiziona il soggetto. Motivazione che possiamo tradurre come e quanto una persona è disposta ad investire e credere in un determinato progetto professionale. Il suo stile e i suoi valori devono essere ancorati e si devono rispecchiare (matching) nel Team dove si andrà a collocare e a collaborare.

I risultati sono sempre accompagnati da grandi sacrifici e amore per la propria professione.
Per usare una metafora: "la motivazione è il motore centrale di ogni persona attorno a cui tutto si deve costruire
".