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numero 66 - aprile 2019

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L'intervista

Intervista a Pamela Becker

Intervista a Pamela Becker

Questa volta il nostro giro di interviste arriva in Gran Bretagna. Pamela Becker, General Manager di Hogrefe Ltd risponde alle nostre domande. 

D. Quanti psicologi ci sono nel suo Paese? Quali sono i principali settori in cui lavorano?

R. Nel 2018 lavoravano 39.000 psicologi nel Regno Unito. La psicologia è una disciplina scientifica molto ampia e esiste un organo governativo, la British Psychological Society (BPS), che conferisce quelli che vengono chiamati “chartered status” per le seguenti figure:

  • Psicologi clinici
  • Professionisti nel counseling psicologico
  • Psicologi dell’educazione
  • Psicologi forensi
  • Psicologi della salute
  • Neuropsicologi
  • Psicologi del lavoro
  • Psicologi dello sport
  • Insegnanti e ricercatori in psicologia

D. Qual è la percezione generale dello psicologo nel suo Paese? Ci sono pregiudizi o false credenze in merito?

R. Come psicologa americana che vive nel Regno Unito, ho trovato interessante che qui gli psicologi tendono a scegliere uno specifico e ristretto campo di studi e di pratica. In America, restiamo più sul generale, e ci possiamo muovere da un interesse all’altro abbastanza facilmente. Per esempio, puoi cominciare lavorando in una clinica per la salute mentale ma puoi anche lavorare nella psicologia del lavoro o anche in quella dell’educazione, sempre con la stessa qualifica (come ho fatto io!).

D. Quali sono le principali figure professionali che svolgono un ruolo di competitor per gli psicologi?

R. I test possono essere somministrati anche dai pediatri, ma non direi che siano in concorrenza con noi. Quello dello psicologo è un ruolo molto rispettato nel Regno Unito.

D. Attraverso quali canali gli psicologi si informano e si aggiornano?

R. Le conferenze sembrerebbero essere il modo principale attraverso cui gli psicologi continuano ad apprendere subito dopo i loro studi. Esiste anche una rivista mensile chiamata BPS, ma le persone preferiscono imparare le une dalle altre, di persona. Frequentare un corso di specializzazione è molto frequente nel Regno Unito. Noi di Hogrefe Ltd mettiamo a disposizione corsi di clinica, assessment in ambito educazionale e del lavoro, a Oxford e a Londra almeno due volte al mese, e quasi sempre esauriamo i posti disponibili.

D. Esistono eventi o congressi di interesse nazionale?

R. La BPS organizza annualmente una grande conferenza, ma la maggior parte degli psicologi preferisce seguire conferenze minori, proposte sempre dalla BPS, che si focalizzano sul loro specifico campo di attività. 

D. Quali sono i tre test di maggior successo nel suo Paese?

D. In psicologia clinica la Griffiths III, la terza edizione della batteria di test molto accreditata per l’assessment dello sviluppo psicologico del bambino dalla nascita ai 6 anni di età. In psicologia del lavoro, è il NEO-PI-3, che offre una valutazione di personalità basata sulla teoria dei Big Five che viene utilizzato in tutto il paese per la selezione del personale e la valutazione del potenziale. In psicologia dell’educazione, invece, il test di cui si usufruisce di più è l’ ADOS-2, poiché la diagnosi e il trattamento dei Disturbi dello Spettro Autistico sono tra le prerogative del sistema sanitario nazionale inglese.

D. Che tipo di proposte editoriali di solito ricevete? Quale tra queste è stata la più insolita ad oggi?

R. Le proposte di pubblicazione sono in genere interessanti; abbiamo avuto autori che ci hanno cercato con idee per pubblicare libri che supportassero i nostri test, ed essi stessi ritengono utili i nuovi report online. Siamo molto emozionati perché quest’anno pubblicheremo un nuovo test, per l’età prescolare, che identifica le capacità di comunicazione sociale (fattore che può aiutare a cogliere degli indicatori di possibile Disturbo dello Spettro Autistico). Non abbiamo avuto nessuna proposta inconsueta recentemente!

D. In base alla sua esperienza di editore, quali ambiti della psicologia fanno maggior uso di test?

R. Nel Regno Unito sembra che l’ambito in cui si fa maggiormente ricorso ai test sia la psicologia del lavoro, perché le aziende pagano una batteria di test per scegliere e far crescere i propri impiegati. Sanno che una “cattiva” assunzione può risultare per loro costosa a livello economico (molto più di una batteria di test!). Sfortunatamente nel Regno Unito non c’è così tanta abitudine a somministrare test nel campo della clinica o dell’educazione, in quanto il sistema di salute pubblica stanzia una somma limitata di fondi. Ciò significa che ci sono lunghe liste d’attesa per vedere uno psicologo da parte di un bambino che ha necessità di una valutazione del suo sviluppo, il che è molto triste. 

D. Nel suo Paese ci sono associazioni scientifiche o professionali che supervisionano la qualità dei test psicologici e della formazione necessaria al loro utilizzo?

R. Sì, la British Psychological Society pubblica delle linee guida per la costruzione di un test, e certifica se i test che vengono pubblicati raggiungono determinati requisiti. Certificano inoltre dei programmi di training per l’assessment (per esempio, il nostro programma per psicologi volto alla fruizione di test di abilità e di personalità è stato approvato dalla BPS).

D. Quali sono i temi caldi o le nuove tendenze nel panorama psicologico del suo Paese?

R. Non è una novità ma la salute mentale nei giovani adulti è trattata sempre di più, soprattutto perché la Famiglia Reale ha fatto propria la missione di supportare la valutazione e il trattamento di questi problemi. E come ho già detto, la conoscenza sull’autismo è ampia qui nel Regno Unito, in quanto il sistema sanitario nazionale ne ha fatto una priorità.