L'intervista
Intervista a Lina Pezzuti
Intervista a Lina Pezzuti
D. Perché ha scelto di lavorare alle RIAS-2? Che cosa l’ha complita di questo strumento?
R. Ho deciso di lavorare alla validazione e taratura italiana delle RIAS-2 in quanto ritengo la batteria uno strumento di misura dell’intelligenza pratico, in termini di efficienza di tempi di somministrazione, che mantiene validità e attendibilità più che soddisfacenti.
D. Quali sono i punti di forza delle RIAS-2?
R. L’obiettivo degli autori era quello di fornire una misura dell’intelligenza riducendo in modo sostanziale la sua dipendenza dalla coordinazione motoria, dalla velocità visuo-motoria e dalla memoria. Le RIAS-2 sono particolarmente utili nella valutazione del funzionamento intellettivo di individui che presentano un problema motorio o fisico di qualsiasi grado. Per la misurazione dell’intelligenza, le RIAS-2, di fatto, non richiedono movimenti fino-motori veloci o accurati. Se necessario, le risposte dei compiti non verbali, che prevedono il gesto di indicazione da parte dell’esaminato, possono essere tutte sostituite con risposte verbali semplici, indicando a voce la posizione della risposta scelta.
D. A quale modello teorico dell’intelligenza fa riferimento il test e quali componenti cognitive misura?
R. Con 4 subtest è possibile avere un Indice Composito di Intelligenza che rappresenterebbe il fattore generale g di Spearman rappresentato per lo più da abilità verbali e non verbali riconducibili ai fattori di intelligenza cristallizzata e fluida. Con questi 4 subtest è possibile calcolare due indici, rispettivamente di intelligenza verbale e non verbale, ognuno costituito da 2 subtest.
Le RIAS-2 contengono anche altri 4 subtest, 2 di essi valutano la memoria a breve termine sia di tipo verbale che non verbale, e 2 valutano la velocità di elaborazione sia di tipo verbale che non verbale.
Il riferimento a fattori di intelligenza cristallizzata e fluida trovano radici nel modello di intelligenza pensato da Cattell e Horn, e che ritroviamo anche tra le ampie abilità della più moderna teoria dell’intelligenza di Cattell, Horn e Carroll (Teoria CHC), in quest’ultima modello teorico trovano posto anche abilità ampie come la memoria a breve termine e la velocità di elaborazione, misurate mediante le RIAS-2, sia attraverso prove verbali sia non verbali.
D. Indici basati sui punteggi di soli due o quattro subtest possono, a suo avviso, essere considerati misure valide e attendibili del funzionamento intellettivo di un bambino o di un adulto?
R. Le stime dell’attendibilità di tutti gli indici delle RIAS‑2 sul campione di taratura italiana, presentano sia valori mediani che coefficienti di attendibilità calcolati su tutte le età, superiori a .90. Simili valori di attendibilità possono essere considerati eccellenti. Inoltre, gli studi fattoriali condotti sia sui dati statunitensi che quelli italiani confermerebbero che il modello con 4 subtest per valutare l’intelligenza generale sia migliore del modello con tutti e 8 i subtest così come era stato ipotizzato dagli Autori delle RIAS-2. Nonostante ciò, entrambe le tarature forniscono le tabelle normative per il calcolo di entrambi i QI totali, pur consigliando di usare solo 4 subtest. Così come il modello che prevede 4 subtest (2 verbali e 2 non verbali) per il calcolo dei due rispettivi QI (verbale e non verbale) risulta essere migliore del modello che calcola i due QI (verbale e non verbale) utilizzando tutti e 8 i subtest.
D. Come si colloca il test nel panorama italiano che è tradizionalmente molto legato ad alcuni strumenti, in particolare per la valutazione del funzionamento intellettivo?
R. Si colloca in modo ottimale. Le RIAS-2 possono rappresentare una valida alternativa ad altri strumenti per la valutazione del funzionamento intellettivo. Inoltre, permettono una continuità di misura lungo tutti i livelli evolutivi dai 3 ai 94 anni di età, sia per scopi clinici che di ricerca.
D. Rispetto all’annosa questione se i punteggi di un test intellettivo, in questo caso le RIAS-2, sono confrontabili con i punteggi ottenuti alle scale Wechsler, che cosa ci può dire?
R. Durante la standardizzazione statunitense delle RIAS‑2, a dei sottocampioni di soggetti è stata somministrata una delle tre scale Wechlser a seconda dell’età (WPPSI-IV, WISC-IV o WAIS-IV) per permettere di confrontare i punteggi ottenuti nei due test (RIAS-2 e scala Wechsler) e per raccogliere prove della validità convergente e discriminante delle RIAS‑2. In sintesi, tutti gli indici delle RIAS-2, ma soprattutto l’Indice Composito di Intelligenza mostrano correlazioni elevate con il QI totale delle tre scale Wechlser (per l’ICI delle RIAS-2 si hanno correlazioni di .69 con il QI della WPPSI-IV, .77 per la WISC-IV e .65 per la WAIS-IV).
D. Le RIAS-2 sono somministrabili anche a distanza. Che cosa ne pensa di questa possibilità? Come crede che possa essere accolta da coloro che sono abituati all’assessment rigorosamente in presenza?
R. Credo possa essere accolta favorevolmente, anche visto il momento storico che stiamo vivendo. Tuttavia, penso che il clinico/psicologo/ricercatore debba valutare caso per caso se somministrare uno strumento qualsiasi, compreso le RIAS-2, a distanza. Ci sono tante implicazioni che debbono essere prese in considerazione e che non possono essere ignorate.
D. Ritiene che le RIAS-2 siano un test che richiede una specifica formazione affinché possa esser utilizzato nel pieno delle sue possibilità?
R. Come tutte le batterie di test di massima performance o di livello sono necessarie: una attenta e puntuale lettura del manuale di somministrazione con al fianco il protocollo di notazione per cogliere tutte le informazioni necessarie ad una somministrazione, attribuzione dei punteggi e interpretazione delle RIAS-2 corretta e attendibile; e un addestramento iniziale con qualche soggetto di prova possibilmente con una supervisione.