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numero 54 - febbraio 2018

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L'intervista

Intervista a Jarkko Ylikoski

Intervista a Jarkko Ylikoski

Apriamo il 2018 cono una novità: da questo numero in poi, a mesi alterni, pubblicheremo un’intervista ad un General Manager di un’azienda del Gruppo Hogrefe.
Hogrefe è oggi presente in molti paesi europei e non solo: l’obiettivo è quindi di fornire una panoramica internazionale sulla professione di psicologo e sul mondo dei test psicologici.
Iniziamo dalla Finlandia, con Jarkko Ylikoski, General Manager di Hogrefe Psykologien Kustannus.

D. Quanti psicologi ci sono nel suo Paese? Quali sono i principali settori in cui lavorano?

R. Ci sono più di 6000 psicologi abilitati in Finlandia. Ogni anno, 220 nuovi psicologi conseguono la laurea in una delle sei università del Paese. Il principale ambito di impiego è il ruolo clinico nel settore pubblico, ma anche il settore privato sta prendendo campo.

D. Qual è la percezione generale dello psicologo nel suo Paese? Ci sono pregiudizi o false credenze in merito?

R. Beh, qualche volta accade ancora che, quando qualcuno scopre che sei uno psicologo, possa chiederti “che tipo di persona sono?”, o che le persone abbiano paura che lo psicologo possa leggere la loro mente.
In generale, quando dico a qualcuno che lavoro con i test psicologici, le persone pensano subito che si tratti di selezione. Per qualche tipo di motivo, il lato clinico è meno conosciuto.

D. Quali sono le principali figure professionali che svolgono un ruolo di competitor per gli psicologi?

R. Questa è una domanda difficile. Nel settore della selezione, c’è sempre una discussione aperta in merito al tipo di background formativo necessario per svolgere la valutazione del personale in modo attendibile. In campo clinico, il ruolo dello psicologo è ampiamente riconosciuto a livello pubblico e dagli enti ufficiali che si occupano della sanità. 

D. Attraverso quali canali gli psicologi si informano e si aggiornano?

R. Credo che al giorno d’oggi ci siano molte opportunità per condividere esperienze con i colleghi, anche in modo digitale. Da questo punto di vista Hogrefe Finlandia gioca un ruolo importante: offriamo corsi di formazione per gli psicologi per aggiornare le loro competenze professionali e costruire il loro futuro know-how. L’anno scorso, abbiamo organizzato 40 diversi corsi e oltre 70 giornate di formazione.  

D. Esistono eventi o congressi di interesse nazionale?

R. Abbiamo “Psychologists’ Fair” e “Psychology Congress”. Entrambi sono eventi biennali. Hogrefe Finlandia organizza “Psychologists’ fair” ogni anno. A novembre dell’anno scorso abbiamo raccolto 400 psicologi alla “Psychologists’ Fair” intervenuti per incontrare colleghi e ascoltare presentazioni.

D. Quali sono i tre test di maggior successo nel suo Paese?

R. Il successo può essere misurato in molti modi. Segnalerei la batteria di test neuropsicologici NEPSY-II che, tra i test che sono stati sviluppati in Finlandia, è usata in modo piuttosto diffuso a livello internazionale. Abbiamo inoltre pubblicato le scale Wechsler in Finlandia, e sono utilizzate da molti psicologi del nostro Paese. Menzionerei anche il Leadership Judgement Indicator (LJI), che sta rapidamente guadagnando molti utilizzatori. Si tratta di una buona simulazione, che ha effettivamente colmato un vuoto nel mercato HR.

D. Che tipo di proposte editoriali di solito ricevete? Quale tra queste è stata la più insolita ad oggi?

R. Lavoriamo a stretto contatto con gli autori di test e i ricercatori locali. Quando propongono un test per la pubblicazione, si tratta di solito di un’idea interessante e di qualità elevata, che risponde chiaramente ad una necessità degli psicologi. La maggior parte delle proposte riguarda test internazionali che vorrebbero adattare per la Finlandia e siamo contenti di lavorare con loro!

D. In base alla sua esperienza di editore, quali ambiti della psicologia fanno maggior uso di test?

R. Pensando alla Finlandia, nominerei due settori: neuropsicologia e selezione.  

D. Nel suo Paese ci sono associazioni scientifiche o professionali che supervisionano la qualità dei test psicologici e della formazione necessaria al loro utilizzo?

R. L’Associazione degli Psicologi ha un ente a cui le persone si possono rivolgere se sospettano un uso scorretto o non competente dei test, ma non ci sono line guida rigide, soprattutto non nel campo della selezione.

D.  Quali sono i temi caldi o le nuove tendenze nel panorama psicologico del suo Paese?

R. Per quanto riguarda il testing, il campo della selezione si è quasi del tutto spostato sul mondo digitale, ma il mercato della clinica sta soltanto iniziando la migrazione in questa direzione. Ci sono molte motivi dietro a questo: gli ospedali non hanno il tipo di computer che potrebbe essere utilizzato per testare pazienti ma, anche in merito all’offerta di test, la maggior parte dei test clinici sono attualmente disponibili solo in formato cartaceo.