L'intervista
Intervista a Gian Vittorio Caprara, Presidente del Comitato Scientifico di ECP 2015
Intervista a Gian Vittorio Caprara, Presidente del Comitato Scientifico di ECP 2015
D. Professore fra pochi giorni si aprirà a Milano il 14° Congresso Europeo di Psicologia: cosa significa avere un congresso internazionale di tale portata in Italia? Quali possono essere le ricadute per la psicologia italiana?
R. È un grande riconoscimento ai contributo della Psicologia del nostro paese, alla ricerca e alla pratica professionale italiane, tra le migliori per qualità e varietà, a livello mondiale. Una grande occasione per avvalorare l’importanza della ricerca e delle pratiche della psicologia a sostegno del progresso sociale e del benessere, e perciò un nuovo impulso al riconoscimento e alla crescita della disciplina.
D. Come nacque l’idea di farlo nuovamente in Italia, dopo quello di Roma del 2003, è perché a Milano?
R. La concomitanza con l’Expo si è rivelata un grande attrattore. Ma Milano, al di là dell’evento internazionale, è da sempre stata un punto di riferimento importante della psicologia, in Italia e nel mondo.
D. Si parla di ben 3000 iscritti; a Stoccolma, due anni fa, erano “solo” 1650: a cosa attribuisce questo successo? Pensa che la contemporaneità con un evento mondiale come l’Expo abbia influito?
R. L’Expo certamente può avere influito, ma credo che, soprattutto, sia stato determinante l’impegno della nostra comunità che ha espresso tutte le sue potenzialità e realizzato tutte le sinergie delle sue varie componenti
D. Ci può fare una fotografia di chi sono i partecipanti?
R. Vengono da tutto il mondo: dall’Asia, dall’Africa, non soltanto dai paesi più avanzati e da quelli con più solide tradizioni professionali e di ricerca. Vi è una larga e sorprendente partecipazione dai paesi dell’Est Europeo e dal Medio Oriente. Più che un congresso europeo è un grande congresso internazionale.
D. Lei è il presidente del comitato scientifico: come si è svolta la definizione del programma e la selezione dei contributi che vi sono stati sottoposti?
R. Il patrocinio delle principali associazioni scientifiche, professionali e sindacali , dell’Università e dell’Ordine degli psicologi, la visione dei loro dirigenti nazionali e l’impegno di tanti colleghi sono stati tutti elementi decisivi nella preparazione dell’evento che ci auguriamo possa con successo raccogliere i frutti di tanta generosità e dedizione. La collegialità, la ricerca dell’eccellenza, la fiducia ed il rispetto reciproci sono stati i criteri e gli elementi del lavoro del Comitato Scientifico e quelli che hanno infine improntato i rapporti del Comitato Scientifico con il Comitato Organizzatore, con la Università Milano-Bicocca e con le strutture che si sono occupate della gestione e della comunicazione.
D. Ci può brevemente presentare i key note speaker?
R. Non posso passare in rassegna i molti meriti di quanti hanno accettato di associare il loro nome e il loro prestigio al nostro evento… Oltre al riconoscimento dell’autorevolezza e alla equa rappresentanza dei diversi settori della psicologia, si è bilanciata la presenza maschile con quella femminile, quella degli europei dell’est e dell’ovest con quella degli altri continenti, quella delle grandi glorie con le migliori promesse.
D. Tema principale di questa edizione è connettere la tecnologia alla psicologia: cosa significa più precisamente?
R. Fondamentalmente ribadire che l’innovazione va promossa e va guidata perché sia al servizio delle persone e della loro umanità e che ciò non si può fare senza investire nelle loro conoscenze e nella conoscenza delle strutture, dei processi e dei meccanismi psicologici che rendono conto del loro agire.
D. Aldilà di quello principale, quali saranno gli altri temi affrontati?
R. Verranno affrontati tutti i principali temi della ricerca e pratica psicologica, da quelli inerenti ai processi di base del funzionamento psicologico alle applicazioni più recenti connesse alle grandi opportunità offerte dalla tecnologia. Si affronteranno i temi dello sviluppo, del buon adattamento, del benessere e della salute, della devianza, della malattia e del decadimento, e tanti temi nuovi nelle aree di confine e di interconnessione con altre discipline come la biologia, la genetica, la medicina, il diritto, l’ingegneria, la politica, l’economia, la sociologia, con una grande attenzione ai cambiamenti culturali ed una particolare sensibilità ai temi dell’Expo, dell’ambiente, della nutrizione, dello sviluppo continuo e sostenibile.
D. Rispetto a Stoccolma 2013, come è cambiata la psicologa europea?
R. La psicologia europea è sempre più competitiva, sempre più internazionale e sempre più attenta a integrare i propri modelli e metodi con quelli che vengono da altri mondi ed altre tradizioni
D. E come sarà al prossimo convegno ad Amsterdam nel 2017?
Noi abbiamo fatto e faremo del nostro meglio. Non possiamo che augurarci che anche Amsterdam rappresenti un’ulteriore progresso di tutta la disciplina.