L'intervista
Intervista a Cesare Cornoldi
Intervista a Cesare Cornoldi
Cesare Cornoldi è professore ordinario presso la Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi di Padova e Direttore del Master di II livello in Psicopatologia dell’apprendimento. Per questo numero della rivista lo abbiamo intervistato nel ruolo di Presidente dell'Associazione Italiana per la Ricerca e l'Intervento nella Psicopatologia dell'Apprendimento (AIRIPA) che da oltre vent'anni costituisce un punto di riferimento per tutti coloro che lavorano in quest'ambito. In vista del prossimo congresso nazionale che di anno in anno richiama numeri sempre più ampi di professionisti e giovani in formazione e del recente interesse legislativo nel campo dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA), abbiamo chiesto al Prof. Cronoldi di raccontarci come è nata l'Airipa e quali funzioni svolge l'Associazione per i professionisti, per i bambini e le loro famiglie.
D. Lei è Presidente dell’Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento nella Psicopatologia dell’Apprendimento, meglio nota come AIRIPA. Qual è la natura di un’associazione dal nome così complicato?
R. Il nome è complicato perché, quando abbiamo fondato l’Associazione, circa 25 anni fa, abbiamo voluto esplicitare che essa coinvolgeva sia ricercatori, sia professionisti, tutti però accomunati dall’interesse e dal coinvolgimento nell’aiuto a bambini e ragazzi che, per ragioni psicologiche diversissime, incontrano difficoltà a scuola.
R. A quei tempi l’unica associazione che si occupava di questi argomenti in Italia era la SINPIA, l’associazione dei neuropsichiatri infantili, ma essa copriva molti temi diversi e quindi non era in grado di rappresentare in maniera specifica il disagio scolastico, né di rappresentare adeguatamente figure non mediche.
R. Non nascondo il fatto che l’AIRIPA è in gran parte composta da psicologi, ma aggiungo che l’Associazione accetta qualsiasi figura professionale che ne rappresenta la mission. Abbiamo infatti molti logopedisti e alcuni medici o pedagogisti.
R. L’Associazione è relativamente piccola e quindi a lungo ha mantenuto una struttura unitaria. Recentemente, anche a causa di esigenze locali e normative regionali differenziate, si è sentito il bisogno di costituire sezioni regionali, ciascuna di essa con un proprio Direttivo e una propria piccola amministrazione.
R. L’AIRIPA si è mossa in questa direzione per aiutare a dare ordine e coerenza alla normativa e al tempo stesso per tutelare i professionisti preparati, ma non ha avuto vita facile, date le molte istanze (e forse anche i non esplicitati interessi) presenti nel campo.
R. Per entrare nell’Associazione bisogna possedere dei requisiti precisi che garantiscano l’effettiva competenza dell’associato nel campo delle difficoltà di apprendimento.
R. Le famiglie fanno spesso fatica ad orientarsi nella selva di professionisti che si offrono sul territorio. Ho visto moti casi di famiglie che si sono rivolte a figure professionali prive di una competenza specifica o che adottano modalità di valutazione e trattamento prive di evidenze scientifiche. Poiché i soci AIRIPA sono stati ammessi per la loro preparazione nel settore, rivolgersi a un professionista che fa parte dell’elenco AIRIPA significa garantirsi i sevizi di una persona qualificata.
R. Il campo delle difficoltà di apprendimento è diventato sempre più importante e gli operatori si sono resi sempre più conto che, per essere aggiornati nel settore, questo è un evento imperdibile.
R. Difficile anticipare i contenuti di 300 comunicazioni scientifiche! Suggerisco alle persone interessate di scorrere il programma, prendendo in considerazione i titoli delle sessioni o dei simposi. Qualche tematica innovativa gli verrà sicuramente all’occhio: per esempio la teleriabilitazione, il disturbo non-verbale, la disprassia verbale.
R. Il campo ha suscitato molto interesse e quindi i professionisti esperti sono ormai numerosi. Suggerisco quindi ad un giovane di dedicarsi a questo campo solo se ne è davvero interessato e non perché pensa di trovare più spazio lavorativo. Se decide di farlo non faccia la collezione di microeventi formativi ripetitivi e parziali, ma segua un corso sistematico e approfondito.