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numero 103 - marzo 2023

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L'intervista

Intervista a Antonio Schindler

Intervista a Antonio Schindler

Un’intervista al Prof. Antonio Schindler, Direttore dell’Unità di Foniatria presso l’Ospedale “Luigi Sacco” di Milano, ci consente di approfondire le implicazioni cliniche del deficit di comprensione grammaticale in età evolutiva e della valutazione di tale area di competenza. 

D. Perché è importante valutare la comprensione verbale di un bambino che accede a una consultazione specialistica per sospette fragilità del neurosviluppo?

R. Le motivazioni per cui è importante valutare la comprensione verbale in un bambino che accede a consultazione specialistica per sospette fragilità nel neurosviluppo sono molteplici; a) la presenza di un deficit di comprensione verbale è un criterio diagnostico importante per la diagnosi di disturbo primario del linguaggio; b) la presenza di un deficit di comprensione verbale in un bambino con disturbo primario del linguaggio è un indicatore prognostico negativo sia per l’evoluzione del disturbo primario di linguaggio sia per le abilità di lettura; c) la presenza di un deficit di comprensione verbale deve far sospettare la presenza di altri disturbi del neurosviluppo: disturbo di attenzione, disabilità intellettiva, disturbo dello spettro autistico, deficit uditivo per ognuno dei quali è indispensabile eseguire test diagnostici ad hoc. 

D. Nella quotidianità clinica, si verifica raramente che un bambino acceda alla consultazione specialistica per un sospetto deficit di comprensione. Come si spiega secondo lei questo fenomeno?

R. Il disturbo di comprensione in età prescolare raramente si manifesta come tale. Le motivazioni principali sono legate al fatto che i messaggi della vita quotidiana sono generalmente multimodali, multicanale, ridondanti e spesso ripetitivi; pertanto il bambino dotato di teoria della mente generalmente riesce a comprendere il messaggio ricevuto mettendo insieme informazioni contestuali, messaggi non-verbali, abitudini del contesto, e inferendo dalla comprensione anche di sole alcune parole l’intenzione dell’interlocutore. Nei test diagnostici invece il compito richiesto è più strettamente di comprensione linguistica senza gli aiuti contestuali, non verbali, e di abitudine logica (per es. si può chiedere al bambino di mostrare la figura in cui il gatto mangia il cane).  

D. Quali sono le possibili cause di un deficit di comprensione grammaticale in età evolutiva?

R. Le cause di un deficit di comprensione grammaticale in età evolutiva possono essere molteplici; possiamo distinguerle in ambientali e organiche. Le cause ambientali sono dovute a una ridotta stimolazione per cause sociali (ridotte occasioni di interazioni con i pari e con gli adulti) o linguistiche (ridotta esposizione a una determinata lingua). Le cause organiche sono invece da attribuirsi a una ridotta funzionalità della via temporo-frontale dorsale per motivi genetici, secondari a deficit attentivi, uditivi, intellettivi o di relazione interpersonale. 

D. Quali sono i casi in cui è possibile sospettare che una fragilità linguistica ricettiva sia legata a un deficit uditivo? In tali casi, come può orientarsi il clinico?

R. La fragilità linguistica recettiva è spesso presente nel bambino con deficit uditivo; infatti in età adolescenziale i bambini sordi, anche impiantati precocemente, in assenza di deficit intellettivi, attentivi o relazioniali, e sottoposti a trattamento riabilitativo, hanno abilità recettiva statisticamente al di sotto della norma nel 30-50% dei casi. Non è ben chiaro perché alcuni riescano a chiudere il gap con i normoudenti e perché altri no. Una ipotesi potrebbe essere che una sottopopolazione di bambini sordi abbia compresente un deficit genetico nella funzionalità della via temporo-frontale dorsale: tuttavia questa ipotesi non spiega le percentuali elevate soprariportate. Un’altra ipotesi è la mancanza di sufficiente stimolazione della via temporo-frontale dorsale a causa del deficit uditivo stesso. A prescindere dalla causa, il clinico ha le necessità di monitorare costantemente lo sviluppo delle abilità recettive per osservarne la tendenza alla normalizzazione o la stabilità della fragilità. 

D. Quali dovrebbero essere, a suo avviso, le possibili direzioni future della ricerca scientifica riguardante le difficoltà linguistiche ricettive in età evolutiva? 

R. Come si è detto in precedenza i deficit recettivi possono avere cause varie ambientali e organiche. La ricerca dovrebbe cercare di analizzare in maniera quantitativa più precisa le relazioni che esistono fra deficit recettivo e i diversi fattori potenziali alla sua origine: ridotta stimolazione, deficit genetico, attentivo, intellettivo, uditivo e relazionale; una volta chiariti quantitativamente i nessi sarebbe importante andarne a verificare le implicazioni sulla strutturazione della via temporo-frontale dorsale con studi di neuroimaging anatomico e funzionale; infine sarebbe clinicamente rilevante verificare se e quanto la riabilitazione e il miglioramento degli ambiti non linguistici si ripercuota sugli aspetti linguistici.  

D. Quali sono i vantaggi offerti della seconda edizione del “Test di Comprensione Grammaticale per Bambini” (TCGB)?

La nuova edizione del TCGB ha consentito di rispondere a diverse necessità: 1. aggiornare il materiale iconografico per renderlo più accattivante; 2 aggiornare il test per renderlo più aderente al contesto attuale globalizzato e con nuove regole sociali e comportamentali (per es. la lotta al fumo in ambiente domestico); 3. eliminare o rivedere gli item che nel corso degli anni sono apparsi come outlier; 4. costruire un campione normativo attuale e ampliato rispetto a quello originario; 5. rivalutare le caratteristiche psicometriche dello strumento.