I nostri test
Intelligence Structure Test – Screening
Intelligence Structure Test – Screening
Introduzione
L’Intelligence Structure Test – Screening (IST-Screening) è una versione adattata per scopi di screening dell’Intelligence Structure Test 2000 R (I-S-T 2000 R; Liepmann, Beauducel, Brocke e Amthauer, 2007), uno strumento per la misurazione dell’intelligenza concettualizzata come costrutto multidimensionale gerarchico in linea con il Principio della Determinazione Multitratto e delle più recenti e condivise teorizzazioni in merito alla struttura dell’intelligenza.
L’intelligenza è un costrutto complesso, caratterizzato da una molteplicità di capacità parziali che sono state via via identificate nel corso dello sviluppo scientifico, per esempio l’intelligenza matematica, l’intelligenza verbale, ma anche l’intelligenza sociale, pratica e accademica, e la creatività. Grazie alla verifica empirica, i costrutti sono diventati sempre più efficaci e rispecchiano i risultati dell’evolversi della ricerca. Il significato dell’intelligenza è, quindi, il risultato della totalità degli aspetti parziali identificati scientificamente in un dato momento (Brocke, 1995; Brocke e Beauducel, 2001).
Alla fine degli anni ’80, nel panorama scientifico internazionale si è giunti ad un sostanziale accordo sia sulle questioni essenziali di fondo, come per esempio la concettualizzazione della struttura dell’intelligenza, sia sulla relazione esistente tra i diversi fattori che concorrono alla determinazione del costrutto stesso. In particolare, per quanto riguarda la questione del contenuto, sono state osservate ampie concordanze tra importanti modelli strutturali dell’intelligenza; tali convergenze sono state riscontrate per quanto riguarda le capacità di pensiero deduttivo (reasoning), le capacità verbali, numeriche e astratte. Per quanto riguarda la questione strutturale, l’essenziale Principio della Determinazione Multitratto delle prestazioni intelligenti è base e premessa dei livelli gerarchici dell’approccio classico di ricerca sulla struttura intellettiva. Entrambi gli elementi di convergenza hanno rappresentato i riferimenti fondamentali per l’elaborazione dell’IST 2000 R, e quindi dell’IST-Screening.
In base a ciò, il modello che sta alla base della costruzione dell’IST Screening è un estratto del modello strutturale gerarchico su cui poggia l’IST 2000 R. L’IST-Screening non mira a riprodurre l’intera area di convergenza delle più recenti ricerche sulla struttura dell’intelligenza, bensì soltanto a considerare una porzione di tale area, rilevante per gli obiettivi prefissati. L’IST-Screening intende fornire indicazioni iniziali per tre fattori convergenti: intelligenza verbale, intelligenza numerica e intelligenza astratta. Inoltre, dalla somma di tali fattori si ottiene una misurazione ben fondata del pensiero deduttivo (reasoning).
La struttura del test
L’IST-Screening consiste in tre gruppi di prove che vengono utilizzate per condurre uno screening in tre fattori convergenti dell’intelligenza: verbale, numerica e astratta.
Un’importante caratteristica del test è quella di essere composto da due forme (forma A e B) parallele “effettive”, che non operano con lo stesso materiale di indagine, anche se utilizzano la medesima tipologia di prove. Grazie al fatto che il materiale concreto del test per le forme A e B è stato sviluppato in maniera indipendente, il test può essere somministrato allo stesso soggetto anche a una distanza di tempo relativamente breve. Un altro vantaggio di avere una forma parallela reale è il fatto che i partecipanti, per esempio, a un procedimento di selezione sono in grado di anticipare con precisione minore i compiti che dovranno affrontare, cosicché viene minimizzata l’eventualità di una preparazione non legittima, come lo studio mnemonico delle soluzioni.
Indipendentemente dalla forma in questione, il test si compone di tre serie di prove per la misurazione di tre fattori dell’intelligenza e per la misurazione globale del pensiero deduttivo. In dettaglio:
- Intelligenza verbale. Per la misurazione di questo fattore si hanno 20 analogie verbali. In ogni quesito vengono proposti tre concetti; tra i primi due vi è una specifica relazione che deve essere individuata in modo tale da scegliere tra le cinque possibili risposte la parola che ha una relazione simile con la terza parola. La somministrazione di questa scala avviene con un tempo limite fissato a 6 minuti.
- Intelligenza numerica. Analogamente all’intelligenza verbale, anche questa prova è composta da 20 quesiti. Ogni quesito è formato da una serie numerica costruita secondo una determinata regola e per risolvere il quesito si deve identificare il numero immediatamente successivo. Il tempo massimo per la risoluzione di questa serie di quesiti è di 10 minuti.
- Intelligenza astratta. Per la misurazione di questo fattore sono state messe a punto 20 matrici composte da delle figure organizzate tra loro in base ad una determinata regola. Tra le figure proposte, quindi, il compito è quello di individuare di volta in volta la soluzione conforme alla regola. Il rispondente ha a disposizione 10 minuti per completare la prova.
- Pensiero deduttivo (reasoning). La misurazione di questo macrofattore è data dalla somma di tutti e 60 i quesiti che compongono le tre sfaccettature del costrutto di intelligenza.
In sintesi, la struttura dello strumento è gerarchica con al vertice il macrofattore di pensiero deduttivo (reasoning) a sua volta composto dai tre fattori di intelligenza verbale, numerica e astratta. Di conseguenza, per avere una misurazione di questo macrofattore è necessario somministrare l’intero strumento. Un vantaggio derivante dalla struttura dello stesso è dato dalla velocità di somministrazione, e quindi dall’economicità del test, che permette di ottenere tutte queste misurazioni in meno di mezz’ora. La somministrazione può avvenire sia individualmente sia in piccoli gruppi.
Nonostante ciò, in funzione dei precisi scopi della misurazione è possibile somministrare solo un particolare subtest dell’IST-Screening in modo tale da avere in pochissimo tempo una misurazione valida e attendibile dell’abilità di ragionamento di interesse. In tal modo, però, non è possibile avere anche una stima del pensiero deduttivo del rispondente.
Ambiti di applicazione
Gli ambiti di applicazione dell’IST-Screening sono molti ed eterogenei tra loro. Questo dipende principalmente dal fatto che lo screening nel campo delle capacità è particolarmente utile in una serie di contesti tra loro molto diversi.
Ad esempio, all’interno dell’ambito della diagnosi dell’intelligenza è stato spesso suggerito di impiegare degli strumenti di screening e successivamente differenziare il livello di intelligenza superiore con un procedimento regolamentato specificamente per tale quesito diagnostico. Incrementando il numero degli item per subtest e per prove aggiuntive più difficili, si presume che l’effetto tetto non sia più così evidente e che si giunga ad una migliore discriminazione. Nell’ambito della diagnosi dell’intelligenza superiore, dovrebbero essere considerati diversi procedimenti che rilevano capacità comparabili in modo diverso. Rost e Schil-ling (2006) suggeriscono un procedimento articolato su più fasi. Mediante un test di intelligenza con somministrazione di gruppo, impiegato in funzione di screening, si può differenziare tra iperdotati, non iperdotati e persone per le quali non è possibile un preciso inquadramento. Con l’impiego di un altro test somministrato individualmente è possibile verificare il risultato ottenuto dallo screening e integrarlo in modo sistematico alla luce dell’obiettivo diagnostico.
Nonostante ciò, il settore in cui forse lo strumento trova la più precisa collocazione riguarda la psicologia del lavoro e delle organizzazioni, dal momento che risulta molto utile sia per effettuare una diagnosi organizzativa sia per compiere una diagnosi attitudinale. Ad esempio, per quel che concerne la diagnosi attitudinale, questa è largamente caratterizzata da attività a carattere procedimentale. Spesso si tratta infatti di strategie sequenziali, che in diversi momenti coinvolgono decisioni diagnostiche. In molte situazioni di valutazione già la prima strategia di base della sequenza assume un valore fondamentale. La preselezione stabilisce chi verrà escluso da ulteriori fasi e quali candidati andranno invece avanti nel percorso. In una fase successiva si può per esempio stabilire, sulla base di un valore di cutoff, che tutti gli individui che hanno superato quel valore critico verranno accettati. Tanto nella prima, quanto nella seconda fase, possono essere utilizzate procedure di screening, come se si trattasse di strategie di selezione o di posizionamento. Da ciò deriva la necessità che anche le procedure di screening consentano di fare previsioni di successo, fungendo da ausili decisionali nei contesti professionali. Nei diversi settori di impiego, come la consulenza, la selezione e il posizionamento, lo scopo generale è quello di garantire una corrispondenza ottimale tra requisiti e capacità relativamente alle scelte individuali in fatto di professione, organizzazione e posto di lavoro.
Una stima generale della diagnostica attitudinale dimostra che sono emerse come stabilmente rilevanti per le previsioni di successo diverse disposizioni o caratteristiche generali e alcune caratteristiche specifiche per singoli settori professionali. Sulla base di meta-analisi, Schmidt e Hunter (1998) hanno rilevato che le sfaccettature dell'intelligenza generale o del pensiero deduttivo possono essere considerate una valida dimensione predittiva per la maggior parte dei campi professionali. Ciò dimostra che i test psicologici sono strumenti adeguati e andrebbero impiegati in maniera prioritaria. Il loro uso si estende alla maggior parte dei settori professionali, dove l’impiego dei test di intelligenza viene sempre più richiesto, senza per questo che si debbano escludere procedure che misurano capacità o prestazioni specifiche. In molteplici campi della diagnostica attitudinale si avverte l’esigenza, per situazioni che presentano esigenze particolarmente complesse, di ricorrere all’uso di procedimenti multipli o sequenziali. In tal senso l’uso di procedure di screening nell’ambito dell’intelligenza è da considerare un primo passo adeguato.
L’IST-Screening è concepito come un procedimento diagnostico rapido, e quindi economico, grazie al quale possono essere prese decisioni diagnostiche circa l’impiego di test di intelligenza standard. Nei contesti decisionali individuali e istituzionali, esso deve fornire rapidamente una solida base per poter decidere quali candidati andranno sottoposti alle fasi ulteriori delle diverse procedure di valutazione.
Concludendo, l’IST-Screening è uno strumento consolidato, validato e adattato in numerosi contesti e oggetto di molte indagini empiriche pubblicate in riviste scientifiche internazionali, per la misurazione di tre importanti sfaccettature del costrutto di intelligenza, altamente predittive del successo professionale. Per questo motivo, e grazie anche alla sua rapidità di somministrazione e al fatto di essere composto da due forme parallele reali, è uno strumento perfetto per la misurazione di tali abilità in contesti di selezione del personale, di valutazione del potenziale e in tutti quei casi in cui è importante effettuare uno screening delle abilità cognitive di base di una persona.
Bibliografia
- Brocke, B. (1995). Intelligenz: Struktur und Prozess. In W. Sarges (a cura di), Management – Diagnostik (2a ed.). Göttingen: Hogrefe.
- Brocke, B. & Beauducel, A. (2001). Intelligenz als Konstrukt. In E. Stern e J. Guthke (a cura di), Perspektiven der Intelligenzforschung. Ein Lehrbuch für Fortgeschrittene (13-42). Lengerich: Pabst Science Publisher.
- Liepmann, D., Beauducel, A., Brocke, B. & Amthauer, R. (2007). Intelligenz-Struktur-Test 2000 R (I-S-T 2000 R) (2a ed.). Göttingen: Hogrefe
- Rost, D. & Schilling, S.R. (2006). Hochbegabung. In D. Rost (a cura di), Handwörterbuch Pädagogische Psychologie (3a ed.). Weinheim: Beltz PVU.