Osservatorio Orientamento
Insegnare a pensare al futuro e al lavoro nella scuola dell'obbligo
Insegnare a pensare al futuro e al lavoro nella scuola dell'obbligo
Per iniziativa di La.R.I.O.S. e del Centro di Ateneo di Servizi e Ricerca per la Disabilità, la Riabilitazione e l’Integrazione dell’Università di Padova e con il patrocinio della S.I.O. (Società Italiana per l’Orientamento) si è tenuto qualche settimana fa il seminario “Insegnare a pensare al futuro e al lavoro nella scuola dell'obbligo”, che si inserisce in una serie di occasioni di incontro e di dibattito che il Laboratorio La.R.I.O.S. sta organizzando su diversi temi che hanno a che fare con il futuro: nuove concezioni del counselling, delle pratiche di facilitazione dell’inclusione scolastica e lavorativa; delle procedure qualitative di valutazione dell’efficacia dell’orientamento e dei livelli di partecipazione, ecc. (per informazioni ed approfondimenti : http://larios.psy.unipd.it/eventi.php).
Il seminario si è rivolto in particolare a quei professionisti della scuola e dell’orientamento che sono interessati a programmare in un’ottica preventiva azioni educative precoci di sviluppo di competenze associate alla rappresentazione del futuro, alla tematica del lavoro e della progettazione professionale. Come la letteratura internazionale in materia di vocational guidance e di career counselling sottolinea con insistenza da qualche anno, i rapidi cambiamenti sociali, economici e tecnologici della notra epoca stanno ponendo ai professionisti che si occupano di futuro una serie di nuove ed impegnative sfide che richiedono la necessità di rivedere le loro usuali modalità di intervento. In epoche di crisi, come quella che stiamo attraversando, chi si occupa di futuro deve fare più frequentemente riferimento a nuovi e diversi costrutti: speranza, ottimismo, coraggio, resilienza e adaptability.
Durante il seminario sono state presentate le caratteristiche proprie della career education e alcune buone pratiche di orientamento formativo già ampiamente sperimentate dal Laboratorio La.R.I.O.S. nella scuola dell'obbligo.
In apertura dei lavori, il prof. Soresi ha ricordato i recenti modelli di orientamento che propongono attività educative precoci da realizzarsi nelle scuole dell’obbligo e che prevedono il massiccio coinvolgimento dei contesti familiari, scolastici e comunitari. A seguire Ginevra, Santilli e Ferrari, hanno descritto il ruolo che nelle azioni educative di orientamento potrebbero ricoprire alcune dimensioni tradizionalmente non considerate in quest’ambito quali la speranza e l’ottimismo, la resilienza e la prospettiva temporale. Sono stati anche presentati alcuni recenti strumenti di analisi (“Design My Future” e “Prospera”, messi a punto nell’ambito dell’International Hope Research Team dell’Università di Padova; per informazioni: http://larios.psy.unipd.it/hope.php) che, oltre a suggerire l’implementazione di stimolanti attività educative da realizzarsi all’interno delle nostre scuole, si sono dimostrati in grado di fornire indicazioni preziose anche in sede di valutazione dell’efficacia delle azioni di orientamento.
Il Prof. Sandro M. Sodano della University at Buffalo (NY, USA), da qualche mese ospite in qualità di visiting professor presso il Laboratorio La.R.I.O.S., ha poi proposto l’utilizzo di alcuni strumenti da lui stesso adattati per bambini per stimolare, sin dalla fine delle scuole elementari, analisi e riflessioni a proposito dello sviluppo degli interessi e di altri aspetti rilevanti per la rappresentazione del futuro.
La Prof.ssa Nota ha proseguito i lavori presentando esempi di attività utilizzabili a scuola per approfondire precocemente la rappresentazione del mondo del lavoro, facilitare la curiosità, l’esplorazione professionale e un costruttivo orientamento verso il futuro. Particolari attenzioni, da questo punto di vista, sono state dedicate alla presentazione del programma “Viaggio nel mondo delle professioni e del lavoro” rivolto ai bambini della scuola primaria. In dieci incontri, il programma invita i bambini a riflettere su che cosa è il lavoro e a esplorare le professioni, analizzandone i diversi aspetti. L’obiettivo è la promozione di atteggiamenti positivi di apertura e speranza circa il mondo del lavoro, favorendo la generazione di pensieri centrati sulla solidarietà, la speranza e l’ottimismo verso il proprio futuro, alternativi alle barriere di genere e a vantaggio dell’integrazione nei luoghi di lavoro. I bambini vengono invitati a mettere insieme le conoscenze per costruire un primo progetto, dopo aver lavorato all’individuazione di obiettivi professionali e personali che contengano tutta la ricchezza dei loro sogni e speranze circa il proprio futuro.
Infine la prof.ssa Sgaramella ha presentato un esempio di attività di orientamento precoce in contesti scolastici inclusivi. L’inclusione è un tema tanto caro al Centro di Ateneo di Servizi e Ricerca per la Disabilità, la Riabilitazione e l’Integrazione dell’Università degli Studi di Padova quanto minacciato dalla crisi di valori importanti quali l’integrazione e la solidarietà che la attuale crisi economica sta portando con sé. Non a caso le persone con disabilità e difficoltà di vario genere (si pensi agli studenti con difficoltà di apprendimento, con problematiche di tipo adattivo o con “bisogni educativi speciali”) stanno sperimentando più dei loro coetanei anche difficoltà nella scelta, nella progettazione e nell’inserimento lavorativo (per partecipare al dibattito che su queste tematiche il Centro di ateneo ha avviato un blog, vds http://centroateneodisabilita.blogspot.it).
In conclusione si può affermare che questo seminario, oltre ad aver attirato l’attenzione di numerosi esperti del settore, a propositi della necessità di “cambiar rotta” in materia di orientamento ha incoraggiato i partecipanti a percorrere strade nuove, a nutrire fiducia a proposito della rilevanza anche sociale delle loro azioni di orientamento e a potenziare il proprio e l’altrui coraggio nell’approcciare in modo resiliente difficoltà ed ostacoli. Fare orientamento a scuole e farlo precocemente significa essenzialmente proprio questo: ritenere che è possibile aiutare a pensare precocemente al futuro e al lavoro, insegnando a “pre-occuparsene” in maniera che risulti almeno in parte rispondente alle proprie aspettative e necessità.