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Il nuovo metodo Maudsley per il trattamento dei disturbi dell’alimentazione
Il nuovo metodo Maudsley per il trattamento dei disturbi dell’alimentazione
Le persone che soffrono di un disturbo dell’alimentazione in genere hanno diagnosi specifiche – anoressia nervosa (AN) o bulimia nervosa (BN) o disturbo alimentare da abbuffata (Bed o Binge) – ma un individuo può muoversi attraverso queste diverse diagnosi. L’andamento nel tempo gioca un ruolo importante nella complessità della malattia, poiché i sintomi stessi, come ad esempio la prolungata denutrizione o gli stili anomali di alimentazione, possono produrre cambiamenti nel cervello che producono nuovi sintomi. Pertanto, può essere più preciso pensare a diversi stadi della malattia – una fase iniziale in cui i sintomi sono più fluidi e una fase successiva in cui i sintomi diventano più bloccati e meno facili da cambiare. Ogni fase, comunque, è caratterizzata da comportamenti estremi e complessi e, per chi si occupa di assistere, cercare di gestire tali comportamenti è una grande sfida.
I disturbi alimentari si diffondono in periodi critici dello sviluppo e persistono in media per oltre dieci anni. Inoltre, la forma, l'impatto e la risposta al trattamento variano. Così la terapia familiare funziona molto bene nella fase iniziale della malattia, ma meno bene quando la malattia diventa più radicata.
Si devono ancora trovare prove per il trattamento più adeguato per il singolo individuo.
Ci sono molte ricerche che suggeriscono che dare informazioni e competenze a chi si prende cura di persone con problemi alimentari riduce il loro disagio e il loro carico. Inoltre, ci sono molte informazioni di alta qualità che dimostrano come il coinvolgimento della famiglia nella fase iniziale della malattia possa prevenire la progressione verso una forma di malattia grave e duratura.
L’impatto sulla famiglia
I sintomi dei disturbi alimentari hanno un profondo impatto sia sulle persone con disturbi alimentari che su coloro che si prendono cura di loro. Spesso l’impatto sui carer, intendendo con questo termine qualsiasi membro della famiglia o amico intimo che offre supporto, è stato trascurato. Spiegare la ricerca attuale sui disturbi alimentari può aiutare i carer a capire le basi del pensiero e dei comportamenti alterati che hanno i malati (psicoeducazione). Le reazioni automatiche a questi sintomi, per quanto ben intenzionali, potrebbero non essere le più utili. Fare un passo indietro per riflettere sul modo più efficace di gestire i sintomi può ridurre l'impatto negativo sia sulla famiglia sia sulla persona che soffre. Le competenze pratiche utili nella gestione della casa sono le stesse utilizzate dai professionisti delle unità specializzate in disturbi alimentari, come all’Ospedale Maudsley di Londra.
Ci sono molte meno informazioni su come i carer possono aiutare nella situazione in cui le abitudini sono diventate più radicate in una forma di identità adulta.
Il New Maudsley Model
Il modello di lavoro indicato come New Maudsley Model ha come obiettivo principale quello di ridurre l'ansia e l'angoscia nei membri della famiglia e di fornire ai carer alcuni strumenti di comunicazione per aiutare la persona cara a migliorare la propria autostima e a sviluppare la capacità di ripresa e iniziare a cambiare. Proprio come paralizza i malati, un disturbo alimentare può paralizzare i carer e impedire loro di aiutare efficacemente. Essi possono anche comportarsi in schemi rigidi che possono inavvertitamente mantenere la malattia (Treasure, et al. 2007b; Treasure et al. 2008a). Dalla ricerca, sappiamo che è importante che i carer siano coinvolti nella cura (soprattutto in materia di cibo e alimentazione) per motivi pratici, legali e morali. Possono anche essere un ponte tra chi soffre e i professionisti e possono aiutare a promuovere il cambiamento modellando il loro ruolo di auto-riflessione e cura di sé. Il New Maudsley Model si concentra in particolare sulla comprensione da parte dei carer dell'impatto psico-sociale e biologico del disturbo alimentare e fornisce un programma basato sulle competenze per aiutare a migliorare questi comportamenti.
Il New Maudsley Model è un intervento diverso dal programma di terapia familiare Maudsley, noto anche come trattamento basato sulla famiglia o approccio Maudsley (Dare, et al. 2001; Dare & Eisler, 1995; Lock, et al. 2001; Russell, et al. 1997). Il New Maudsley Model è una forma di "intervento genitoriale psicoeducativo/terapeutico" che utilizza capacità di comunicazione e di modulazione del comportamento per facilitare il cambiamento. È un protocollo di trattamento aggiuntivo per genitori e medici. Il cui obiettivo principale è ridurre lo stress e l'ansia nei carer e dotarli di un set di abilità simile a quello utilizzato dagli specialisti in ambito ospedaliero. Tali competenze sono destinate ad essere utilizzate in aggiunta al trattamento, non tanto come un trattamento a sé stante.
Per aiutare a gestire la complessa serie di problemi che un disturbo alimentare presenta, probabilmente ogni carer avrà bisogno di imparare nuove competenze. Si tratta di abilità per (1) rompere le abitudini, (2) combattere le paure e (3) sviluppare una buona comunicazione complessiva. Sono competenze fondamentali utilizzate anche dai professionisti della salute e che per essere padroneggiate richiedono anni di formazione, pratica e supervisione. La pratica pluri decennale del gruppo di lavoro dell’Ospedale Maudsley di Londra sostiene che i familiari trovano estremamente utile capire la logica e il modello di lavoro che i professionisti dei servizi utilizzano per la cura, potendo così fornire il supporto necessario e diventando alleati preziosi e insostituibili nella terapia. La frase “le famiglie sono la soluzione non il problema” è così diventata una sintesi dell’approccio New Maudsley.
L’esperienza italiana
Riguardo al contesto italiano, il metodo New Maudsley ha iniziato a diffondersi da circa 15 anni, in vari centri e strutture per i disturbi alimentari. Le caratteristiche del metodo, in termini di fattibilità da parte dei servizi, fruibilità da parte dei familiari e risposte positive sulla qualità di vita familiare, hanno permesso di trovare un ampia e calorosa accoglienza sia da parte degli operatori che da parte dei familiari. Sono così iniziate le traduzioni italiane del metodo (Treasure J., Smith G., Crane A., Prendersi cura di una persona cara affetta da disturbo alimentare Come diventarne capaci – I ediz. Trad. It. di Martinetti M.G., Stefanini M.C. (2014), Firenze: SEID; Treasure J., Schmidt U., Macdonald P., La cura collaborativa nei disturbi alimentari. Guida per il clinico. Trad. It. a cura di Martinetti M.G., Stefanini M.C. (2015), Firenze: SEID) e attività formative aziendali in molte regioni italiane: Toscana, Friuli VG, Veneto, Lazio, Emilia-Romagna (dove negli anni 2015-2018 è stata svolta una formazione specifica sul modello a tutti gli operatori delle strutture sanitarie territoriali che trattano i disturbi alimentari), Campania, Abruzzo, Emilia Romagna. Inoltre, si segnalano le attività di promozione presso le università di Udine e di Firenze tramite master e corsi di perfezionamento.
A livello sia italiano sia internazionale in questi anni si sono ampliate le ricerche specifiche sull’efficacia del modello e sulla incidenza sull’esito del trattamento complessivo.
Bibliografia
- Dare, C., & Eisler, I. (1995). Family therapy. In G. Szmukler, C. Dare & J. Treasure (Eds) Handbook of Eating Disorders: Theory, Treatment and Research, 1st edn. Chichester: Wiley.
- Lock, J., Le Grange, D., Agras, W.S., & Dare, C. (2001), Treatment Manual for Anorexia Nervosa. A Family-Based Approach. New York: The Guiford Press.
- Russell, G.F.M. (1995). Anorexia nervosa through time. In G. Szmukler, C. Dare & J. Treasure (Eds) Handbook of Eating Disorders: Theory, Treatment and Research, 1st edn. Chichester: Wiley.
- Treasure J., Schmidt U., & Macdonald P., (2010) La cura collaborativa nei disturbi alimentari. Guida per il clinico. Trad. It. (2015) a cura di Martinetti M.G., Stefanini M.C. Firenze: SEID.
- Treasure J., Schmidt U., & van Furth E. (2006), I disturbi dell’alimentazione. Tr.It. (2008.). Bologna: Il Mulino.
- Treasure, J., Smith, G., & Crane, A. (2007). Prendersi cura di una persona cara affetta da disturbo alimentare Come diventarne capaci, Nuovo Metodo Maudsley. Trad. It. (2014), a cura di Martinetti M.G., Stefanini M.C. Firenze: SEID.