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Il NEO-PI-3: lettura di un profilo (2)
Il NEO-PI-3: lettura di un profilo (2)
Del NEO-PI-3 si è parlato più volte in questa rivista; infatti, poiché il test è relativamente recente in Italia, si sta provando a osservarlo sempre più da vicino sul versante applicativo. Ricordiamo che si tratta di un questionario di 240 item articolato su una scala Likert a 5 punti dove 1 sta per “sicuramente in disaccordo” e 5 per “sicuramente d’accordo”.
Il caso di Elena
Elena è una donna di 52 anni che si rivolge al contesto privato per una consulenza psicologica. Da tre mesi combatte con gli attacchi di panico. Sposata senza figli, vive da anni una condizione di insoddisfazione nel lavoro e nella coppia. Questa insoddisfazione è cresciuta negli anni fino ad assumere dimensioni importanti. Ora vorrebbe cambiare qualcosa nella sua vita ma ha paura di compiere scelte di cui non sa prevedere le conseguenze: “Sono stanca di essere il punto di riferimento per gli altri; vorrei che gli altri si prendessero più cura di me”. Il NEO-PI-3 le viene inviato, dopo la firma del consenso informato, via mail e compilato online. Oltre al NEO-PI-3 la persona svolge anche altre prove, ma in questa sede sarà discusso solo il profilo NEO-PI-3.
Il profilo
Di seguito viene discusso il profilo di Elena. Per favorire la comprensibilità del test alla luce del caso in oggetto, la discussione avverrà dominio per dominio e, per ciascun dominio, saranno discussi le 6 facets.
N1. Ansia: sulla base del punteggio, emerge che Elena non manifesta particolari caratteristiche ansiose se non quelle riconducibili al sentirsi preoccupata e nervosa. In seconda battuta manifesta il sentirsi spaventata e ansiosa dato mentre intercetta tre item su cui ottiene punteggio 1 (quelli relativi alla paura e al sentirsi spaventata). Il pattern, pertanto, sembra un po’ contraddittorio in quanto si passa da risposte 1 a risposte 5 con poche risposte centrali.
N2. Rabbia/Ostilità: anche in questo facet la persona appare ambivalente: su alcuni item risponde 5, mentre su altri si sposta direttamente su 1, indicando che alcune caratteristiche di questo tratto sono fortemente presenti mentre altre sono fortemente assenti. In altre parole, da un lato si descrive irascibile e dall’altro esattamente il contrario. Durante il colloquio di restituzione, conferma in effetti queste forti ambivalenze rispetto alla rabbia; Elena dice, riferendosi alla rabbia, di passare “da 0 a 100” in un attimo, indicando una certa difficoltà nel gestirla.
N3. Depressione: il punteggio è medio e qui il pattern di risposta è leggermente diverso in quanto metà degli item ottengono risposta 4 e altri risposta 1, a indicare uno stato di tristezza per certi versi non conclamato. Gli item mostrano che i sentimenti più percepiti su quest’area sono la tristezza e la colpa. L’ipotesi che viene formulata è che la rabbia possa essere, in alcuni casi, secondaria a una tristezza primaria di cui però è consapevole fino a un certo punto.
N4. Autoconsapevolezza: il punteggio mette in evidenza che Elena tende a non essere incline alla vergogna; il punteggio è così basso che lascia pensare quasi a una sorta di indifferenza verso ciò che gli altri pensano di lei.
N5. Impulsività: si descrive come persona controllata. Tuttavia, mette in luce che talvolta si abbandona ai sentimenti. Al colloquio di restituzione mostra un atteggiamento negativo verso questo suo, talvolta, cedere ai sentimenti.
N6. Vulnerabilità: si sente efficace nella risoluzione dei suoi problemi. Si sente più vulnerabile nella presa di decisione e talvolta sente scarsa stabilità emotiva. La persona dice che vorrebbe avere supporto dagli altri, ma allo stesso tempo dà un’immagine di chi è in grado di far fronte da sola ai problemi. In questo pattern sembra che ci sia la presenza di una sorta di “fragilità negata”.Sintesi. Elena si descrive arrabbiata, ma per il resto mostra poche fragilità e manifesta una marcata tendenza a sentirsi autonoma e indipendente nella gestione dei propri problemi. Probabilmente, mette in evidenza indipendenza e lucidità nella loro risoluzione, apparendo agli occhi degli altri come una persona decisa e con poco bisogno di aiuto.
E1. Calore: intercettamolti item con valore 5 descrivendosi come una persona decisamente estroversa mentre altri item assumono valori bassi (da qui il punteggio medio). Si descrive espansiva ma allo stesso tempo poco propensa a legarsi agli amici; alcuni incontri per lei sono spiacevoli. Anche in questo facet appare contraddittoria.
E2. Socievolezza: intercetta tutti gli item con un punteggio 5, tranne uno su cui ottiene 3. Si percepisce decisamente orientata allo stare con gli altri. Il dubbio è quello che la vita sociale, associata ai meccanismi di razionalizzazione, sia uno modo per non sentire il disagio.
E3. Assertività: intercetta molti item in cui si descrive come dominante e propensa ad essere considerata una leader dei gruppi di cui fa parte. Si descrive come un punto di riferimento a cui gli altri si affidano per avere consigli e prendere decisioni (ciò che lei chiede in psicoterapia). Mette in evidenza però che, in questo suo essere energica e dominante, non riesce a far valere i propri diritti. Un altro pezzetto che la rende poco avvicinabile agli altri nei momenti di fragilità.
E4. Attività: intercetta alcuni item in cui parla di sé come di una persona veloce, mentre in altri casi si descrive poco energica. La mancanza di energia è un qualcosa che lamenta nel primo colloquio.
E5. Ricerca di sensazioni forti: il pattern appare molto contraddittorio in questo caso. Ci sono alcune sensazioni forti per cui prova piacere e altre per cui non lo prova.
E6. Emozioni positive: pattern contraddittorio. Intercetta dei 5 e degli 1 descrivendosi allo stesso tempo allegra ma non felice. A livello emotivo (guardano sia l’area del nevroticismo che questa) emerge un’esperienza frammentata.
Sintesi. Ne emerge una persona socievole e dominante ma poco propensa a legarsi in modo più profondo. Mostra una tendenza all’esternalizzazione. Dà un’idea di persona dominante e socievole agli occhi degli altri.
O1. Fantasia: intercetta molti item 5 descrivendosi come persona dotata di immaginazione; tuttavia anche in questo senso mostra contraddizioni.
O2. Estetica: ottiene un punteggio piuttosto alto mostrando interesse per attività espressive.
O3. Emozioni: di nuovo emergono delle contraddizioni. Da un lato dichiara di non provare forti emozioni (intercettando l’item con 1) dall’altro di provare e ascoltare le emozioni. Sempre di più prende corpo un’esperienza emotiva frammentata.
O4. Azioni: si descrive come aperta alle novità; come una persona curiosa.
O5. Idee: curiosa intellettualmente; infatti, presenta un’elevata intelligenza cognitiva.
O6. Valori: flessibile sui valori.
Sintesi. Sebbene possa far pensare a una tendenza all’esternalizzazione (Nevroticismo basso ed alta Estroversione), Elena ha le risorse che possono favorire un’esplorazione interna favorendo meccanismi di maggiore internalizzazione.
A1. Fiducia: punteggio sotto la media; intercetta un item con 5 e uno con 4, mentre su altri appare più bassa. Tendenza alla diffidenza.
A2. Franchezza: anche qui troviamo delle contraddizioni seppure meno marcate. Mette in evidenza la tendenza a non voler manipolare gli altri per ottenere dei vantaggi e la scarsa propensione all’inganno; dall’altro lato si dichiara capace di ingannare, scaltra e astuta. Non è chiaro quanto si mostri trasparente con l’altro.
A3. Altruismo: la persona si descrive essere generosa, cortese, disposta a farsi in quattro e attenta, ma non sempre è interessata a piacere agli altri; questo favorisce l’indipendenza di giudizio ma, associata alla bassa Autoconsapevolezza, rischia di essere poco sensibile al feedback.
A4. Conformità: punteggio medio. Da un lato non reagisce alle provocazioni e non si mostra sarcastica; questo la porta a non creare conflitti. Non sempre esprime la rabbia (l’Estroversione rende meno probabile l’espressione della rabbia).
A5. Modestia: non si sente migliore degli altri e non agisce comportamenti di ostentazione sebbene parli dei propri successi. Alla luce dell’Assertività alta può renderla più avvicinabile agli occhi degli altri.
A6. Sensibilità: intercetta quasi tutti gli item mettendo in evidenza una forte attenzione agli altri. Questo aspetto avvicina agli altri ma quando si tratta delle sue fragilità la persona mette in atto dinamiche di allontanamento.
Sintesi. Elena tende a mettere in atto comportamenti supportivi, ma non mostra una particolare fiducia negli altri. Questo può tradursi in dinamiche che favoriscono l’avvicinamento degli altri quando sono in difficoltà mentre nasconde le vulnerabilità; in parte anche perché non si fida.
C1. Competenza: ha una percezione generalmente positiva delle sue competenze; infatti, ottiene un punteggio elevato su molti item. Sul buonsenso e sulle conoscenze, ha invece, una visione di sé meno positiva come se da un lato si sentisse sicura di sé nell’agire le sue competenze mentre dall’altro ci fosse una parte di sé insicura che la spinge a guardarsi come una persona con poco buonsenso e capacità non sempre adeguate.
C2. Ordine: emerge una forte propensione all’ordine che associata ai meccanismi di esternalizzazione, razionalizzazione e controllo emotivo; questo può far pensare a un tentativo di controllo di emozioni non consapevoli come, ad esempio, l’ansia.
C3. Senso del dovere: anche qui emerge una piccola contraddizione; da un lato intercetta molti item con il punteggio 5, ottiene invece 1 punto sull’item relativo al portare in fondo le cose; come se seguisse le regole, operando con ordine e precisione, con il risultato di essere talvolta molto affidabile e talvolta non capace di arrivare in fondo. Questa informazione, unita a quella sull’ambivalenza relativa alla coscienziosità e alle ambivalenze sul chiedere aiuto e non chiederlo, può portare a ipotizzare che Elena abbia la tendenza a boicottarsi nell’agire spinta da un lato dalla volontà di cambiare, dall’altro da schemi rigidi che la trattengono a restare dov’è.
C4. Impegno: ci si sposta su un valore medio. La persona mette in evidenza di darsi degli obiettivi chiari e di lavorare sodo per raggiungerli; tuttavia si descrive poco ambiziosa con il rischio (ipotizzato) che il senso del dovere si leghi più alle aspettative degli altri che non alle proprie spinte motivazionali interne. Mette in evidenza (seppure con risposta 4) la tendenza a portare avanti programmi di automiglioramento; sebbene al colloquio rafforzi questa volontà, occorrerà monitorarla nel corso del tempo; il rischio è infatti quello che abbia risposto secondo una modalità per lei più accettabile, legata al contesto (non necessariamente in modo consapevole).
C5. Autodisciplina: Elena intercetta diversi item su questo tema, parlando di sé come di una persona che adempie alle cose e non perde tempo; sebbene rimarchi la tendenza a non concludere ciò che inizia. Anche in questo appare contraddittoria nel rispondere.
C6. Lucidità di pensiero: infine, emerge una marcata tendenza al pensare prima di agire sebbene sul fronte della decisionalità dichiari di aver preso decisioni affrettate; questa cosa la spaventa e, difatti, viene in terapia anche per la paura della scelta.
Conclusioni
Il rischio che corre Elena può essere quello di bloccarsi a causa del controllo e della paura di fallire. Inoltre, quando si trova costretta ad agire, rischia di farlo guidata da informazioni per certi versi parziali, ascoltando cioè le emozioni positive e mettendo da parte quelle più scomode con l’effetto, però, di non tenere conto di tutti quei segnali di ansia, tristezza o rabbia che una situazione può suscitare. Il comportamento che ne deriva può essere adattativo ma poco centrato sui bisogni personali.
Inoltre, quando le emozioni scomode “spingono” troppo, è possibile che compensi con meccanismi di razionalizzazione che vanno a neutralizzare quei vissuti di scomodità.
Si noti come un aspetto importante del NEO-PI-3 sia dato dalla scala Likert che, in questo caso, consente di mettere in luce un’esperienza soggettiva frammentata e modi di fare e di essere mossi non sempre dalla consapevolezza, quanto da meccanismi di razionalizzazione.