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numero 14 - febbraio 2014

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Osservatorio Orientamento

Il counseling di orientamento scolastico-professionale: lo scenario futuro

Il counseling di orientamento scolastico-professionale: lo scenario futuro

Nell’ambito del recente Convegno Nazionale “Counseling e Career Counseling: valutazioni e certificazioni” tenutosi presso l’Università degli studi di Padova lo scorso dicembre, è stato posto l’accento sulle prospettive future del counseling: quali innovazioni e cambiamenti sono ipotizzabili e quali competenze sarà necessario sviluppare come professionisti nella consulenza alla persona. Questa occasione di approfondimento e confronto mi porta a condividere una serie di riflessioni a proposito delle competenze e delle modalità di azione nell'ambito specifico dell'orientamento scolastico-professionale in cui opero.  Nel suo intervento, “Quali competenze per il counselor del futuro?”, la dott.ssa Lea Ferrari (Università di Padova), sottolineava che al professionista vengono oramai sempre più richieste una serie di metacompetenze di carattere multidisciplinare tese ad educare e formare i giovani a sviluppare le competenze personali nella gestione delle diverse fasi di transizione della propria carriera.  

Nell’ambito degli apprendimenti sarà importante che il consulente sia in grado di insegnare agli studenti come diventare consapevoli dei propri punti di forza (interessi, valori, abilità, competenze, talenti…), come utilizzare i sistemi e le tecniche di raccolta delle informazioni sui percorsi formativi e sul Mondo del Lavoro, come scegliere, pianificare e gestire la loro carriera, e come proporre efficacemente la propria candidatura per un impiego o un’opportunità di formazione.  

Nel suo intervento “… a proposito del counseling del futuro: è possibile ipotizzare innovazioni e cambiamenti?”, La Prof.ssa L. Nota (Università di Padova) evidenziava che lavorare come consulente in tempi di profondi e veloci cambiamenti significa necessariamente dover ridurre i costi e i tempi degli interventi, pur mantenendo elevati standard qualitativi.
Per centrare obiettivi come questi, a mio avviso, due saranno le modalità di azione che più risulteranno efficaci: il saper collaborare e cooperare con altri soggetti e il saper utilizzare le tecnologie della telecomunicazione.
Per riuscire ad ottimizzare le risorse e trovarne di nuove, i consulenti, dovranno sempre più essere in grado di lavorare in team, di interagire con i policy maker, di comunicare con stakeholders e rendere pubblici i risultati delle proprie attività.

Nella progettazione e realizzazione di interventi di orientamento scolastico-professionale, infatti, il counselor sarà sempre più chiamato a costruire attorno a sé una rete di supporto al proprio lavoro, costituita in primis dalle stesse Istituzioni scolastiche e dagli Enti locali presenti nel territorio di riferimento, in modo da stimolare ed interagire efficacemente con i policy maker. Altrettanto importante e utile sarà il coinvolgimento diretto del corpo docente in tutte le fasi del percorso di orientamento. Si tratta infatti di una risorse strategica che, se coinvolta in modo attivo, ad esempio in programmi di intervento che utilizzano le metodologie del Life Design, ne aumentano qualità ed efficacia.
Il lavoro di rete, allargato anche ad altri soggetti quali parti sociali, associazioni di categoria, agenzie pubbliche e private, altri professionisti che a vario titolo operano nell'ambito del Mondo del Lavoro e della Formazione, permette di strutturare e demandare attività di approfondimento verso cui indirizzare gli studenti durante il processo di scelta di un proprio obiettivo professionale.

Gli interventi di orientamento scolastico-professionale richiederanno nei prossimi anni un massiccio apporto di attività esperienziali da svolgere in contesti formali (scuole e aziende) e non formali (volontariato e associazionismo), in modo da favorire la conoscenza del Mondo del Lavoro, far emergere e moltiplicare gli interessi, i valori, le attitudini, le motivazioni che sottostanno all’individuazione di un determinato obiettivo professionale, nonché di incrementare l’acquisizione di competenze trasferibili e l’implementazione di abilità comunicative e relazionali.
Dunque il saper adottare visioni globali e contestuali, il fare rete, lavorare in dimensione di coworking, sviluppare modalità di lavoro condivise con altri operatori, rappresentano competenze oramai imprescindibili per gli operatori e i professionisti dell’orientamento che intendano sviluppare progetti di orientamento scolastico-professionale sostenibili ed efficaci. 

Il secondo aspetto interessante ed in piena evoluzione nel mondo del counseling è rappresentato dall'utilizzo sempre più massiccio e necessario delle tecnologie informatiche e della telecomunicazione. Sarà importante, nella progettazione degli interventi educativo-formativi, prevedere l’utilizzo di diverse tecniche di insegnamento, comprese quelle di auto-apprendimento attraverso l’utilizzo del web e delle tecnologie informatiche che favoriscono il selfworking e il selfstepping.
La tecnologia informatica odierna mette a disposizione dell'orientatore strumenti di assessment fruibili online, questa modalità permette l'elaborazione istantanea dei dati e dunque una più veloce restituzione dei risultati con un'evidente vantaggio in termini di riduzione dei costi dell'intervento. L’erogazione di servizi di consulenza ed informazione personalizzata e a distanza costituirà, a mio avviso, il modello predominate nell’attività lavorativa degli specialisti dell’orientamento. Sia nel rapporto con il cliente/utente che con la committenza, gli altri operatori e gli eventuali stakeholders, l'utilizzo di strumenti che permettono la comunicazione istantanea e a distanza rappresentano oramai una necessità imprescindibile. Già da qualche anno strumenti come skype, ad esempio, favoriscono la consulenza individuale rendendola più accessibile, flessibile e adattabile alle diverse esigenze. Il professionista può, telelavorando, abbattendo i costi di locazione e trasferta e, grazie alla possibilità di trasmissione dati immediata, può rendere più autonomo e immediatamente verificabile il lavoro individuale che il cliente/utente è chiamato a svolgere fra un incontro e l’altro del percorso. Allo stesso modo, è possibile realizzare interventi informativi di gruppo a distanza, rendendoli al tempo stesso più flessibili e fruibili da più persone, ottimizzando ancora di più le risorse.

È importante considerare il fatto che le generazioni del XXI secolo sono stimolate ed attratte dall'utilizzo di strumenti multimediali e di telecomunicazione ai quali sono avvezzi fin dalla nascita. Velocità di contatto e condivisione, immediatezza del risultato e possibilità di poter utilizzare più dispositivi per interagire con l’interlocutore stanno diventando modalità di interazione importanti anche nell’ambito delle consulenze di orientamento. Quando è possibile pertanto, anche i social network possono essere di supporto nel contatto con la persona. Dunque la tecnologia rappresenta al contempo un'incredibile opportunità e una sfida, soprattutto dal punto di vista etico, poiché i servizi e le metodologie di somministrazione degli interventi online vanno standardizzate e rese coerenti con i codici etici e deontologici di riferimento.
Alla luce di tutto questo è evidente come, nel prossimo futuro, al consulente di orientamento venga richiesto un maggior impegno, sforzo e determinazione per sviluppare le proprie competenze e mantenere elevata la propria professionalità. Servono per questo persone fortemente motivate, attente e curiose, in grado soprattutto di relazionarsi e comunicare efficacemente non solo con il cliente/utente ma anche con tutti quei soggetti che possono supportare ed elevare il valore qualitativo di un progetto, dovrà inoltre padroneggiare gli strumenti di telecomunicazione sviluppando abilità nell’Information, Media e Tecnology Literacy.

Bibliografia