I nostri test
Il CDI 2 di Maria Kovacs e la sua versione italiana
Il CDI 2 di Maria Kovacs e la sua versione italiana
Introduzione
La ricerca sulla depressione in età evolutiva ha subito una rapida accelerazione a partire dalla seconda metà degli anni ’70. Oggi, le interviste dirette ai bambini sui loro sintomi, l’esplorazione delle caratteristiche personologiche e di contesto, le diagnosi definite in base a criteri precisi e validati e il monitoraggio del decorso e dell’esito dei sintomi e delle loro costellazioni significative costituiscono una costante della pratica clinica, sia che si faccia riferimento al DSM-5 e alle sue otto categorie diagnostiche di depressione, sia che si adottino approcci più psicodinamici e meno operazionali.
Per la valutazione, il clinico ha attualmente a disposizione anche interviste e rating scale, da somministrare a bambini e/o genitori e/o insegnanti, alcune centrate esclusivamente sulla sintomatologia depressiva, altre che spaziano su ambiti diversi della psicopatologia. Tra le rating scale, il Children’s Depression Inventory (CDI) è stato certamente lo strumento di misura della depressione in età evolutiva più utilizzato e citato nel mondo.
Il Children’s Depression Inventory
Il CDI originale, pubblicato in Italia nel 1988, era un questionario composto da 27 item, con tre possibilità alternative di risposta, graduate su una scala da 0 a 2 punti nella direzione di una gravità crescente della sintomatologia, potendo, quindi, il punteggio totale variare da 0 a 54. Poteva essere somministrato sia individualmente che collettivamente e compilato in 15 minuti circa.
Il Children’s Depression Inventory - Second Edition (CDI 2)
Il Children’s Depression Inventory - Second Edition (CDI 2) comprende un serie di strumenti che forniscono una valutazione completa e multi-prospettica dei sintomi depressivi dei bambini e dei ragazzi dai 7 ai 17 anni di età. Gli strumenti includono una versione estesa e una versione breve di scale auto-valutative, una versione per i genitori (o caregiver sostitutivi) e una versione per gli insegnanti. L’intervallo di tempo preso in considerazione per le valutazioni con ciascuno strumento CDI 2 è quello delle ultime due settimane.
Il CDI 2 mantiene tutte le caratteristiche fondamentali della versione originale ma introduce diverse migliorie: un set di tre item completamente nuovi nella versione estesa, che amplia la copertura sintomatica del questionario; una revisione di ulteriori tre item per rispecchiare meglio i costrutti da individuare; la cancellazione di due item, non direttamente collegati alla depressione, per mantenere una lunghezza ragionevole; l’uso di norme nuove e aggiornate.
Il CDI 2 misura una sindrome depressiva, ovvero un insieme di sintomi particolari. Considerando che le diverse versioni prevedono valutazioni di una gamma di sintomi, i punteggi che ne derivano rispecchiano l’estensione o la gravità dei sintomi depressivi attuali/recenti. Un alto punteggio, anche se riflette il fatto che l’intervistato si sente depresso, non conferma di per sé la presenza di un disturbo. Tuttavia, fornendo un indice quantificabile dei sintomi depressivi, il CDI 2 può rivelarsi un importante accessorio per il processo diagnostico clinico. In particolare, la versione estesa copre i sintomi sia del Disturbo Depressivo Maggiore (DDM) che del Disturbo Distimico (DD), come concettualizzati dal DSM-IV. Infine, la possibilità di ottenere valutazioni da parte del genitore (o dei genitori) e dell’insegnante (o degli insegnanti) rende più completo l’inquadramento delle difficoltà affettive e correlate.
Principali caratteristiche del CDI 2
Le versioni auto-valutative, estesa e breve, sono formate da set di item, ciascuno contenente tre opzioni che rispecchiano la gravità del sintomo, da 0 (assente) a 2 (definito, marcato). Gli strumenti di valutazione per i genitori e gli insegnanti sono costituiti da item singoli che riflettono gli aspetti osservabili della depressione, ciascuno misurato attraverso una scala Likert a 4 punti, da 0 (per nulla) a 3 (molto o la maggior parte delle volte). Quindi, in ciascuna versione del CDI 2, più alto è il punteggio, più sintomatico è il bambino. Per aumentare la probabilità di risposte valide, i questionari auto-valutativi richiedono abilità di lettura che rientrano tra il primo e il secondo grado scolastico (2^-3^ primaria per la versione italiana), mentre le versioni per genitori e insegnanti richiedono abilità di lettura almeno superiori al secondo grado (4^ primaria per la versione italiana).
La disponibilità di Punteggi Grezzi Totali, Punteggi T e ranghi percentili per sesso e gruppo d’età consente all’utilizzatore una considerevole flessibilità nell’interpretazione dei punteggi.
La Tabella 1 riassume alcune informazioni pratiche sul CDI 2. Si possono notare le tipologie di punteggio calcolate per ciascuno strumento: dal CDI 2 Self-Report, come anche dalle scale per insegnanti e per genitori, si ottengono un Punteggio Totale (calcolato come punteggio totale grezzo o come punteggio T standardizzato) e i punteggi di scala di due dimensioni problematiche: Problemi Emotivi e Problemi Funzionali. Il CDI 2 Self-Report, inoltre, fornisce punteggi per quattro ulteriori sotto-scale, denominate Umore Negativo/Sintomi Fisici, Autostima Negativa, Inefficacia e Problemi Interpersonali. Tali punteggi riflettono, rispettivamente, la misura di: (a) umore depressivo e sintomi neurovegetativi, (b) auto-percezione negativa, (c) problemi funzionali generali dovuti a sintomi depressivi e (d) espressioni interpersonali di depressione.
La copertura dei sintomi del CDI 2 Self-Report versione estesa e versione breve
La versione estesa del CDI 2 contiene 28 item che riflettono manifestazioni dei sintomi depressivi specifiche per età. Include, cioè, caratteristiche emotive, cognitive, motivazionali e neurovegetative della depressione come anche esempi di compromissione funzionale legata ai sintomi. La versione breve contiene 12 dei 28 item della versione estesa, è stata ricavata empiricamente e copre soprattutto aspetti emotivi, cognitivi e neurovegetativi della depressione.
La Tabella 2 riassume le corrispondenze tra i sintomi di DDM e DD secondo il DSM-IV e gli item del CDI 2.
Utilizzi del CDI 2
Il CDI 2 nelle sue diverse versioni può essere usato: come parte di una più ampia batteria di valutazione di un singolo individuo (bambino o adolescente), con punteggi standardizzati per ciascuno strumento che permettono al clinico di confrontare il minore con un gruppo normativo in modo obiettivo e attendibile; per la valutazione di grandi gruppi, in particolare con la versione breve, sviluppata specificamente per proposte di screening e dotata di validità e attendibilità eccellenti; per valutare un programma d’intervento, fornendo informazioni sull’effettivo impatto di un particolare intervento sui sintomi depressivi di un singolo o di un gruppo; in contesti di ricerca, con la possibilità di avere valutazioni da parte di genitori e insegnanti e quindi vantaggiosa per studi che richiedano valutazioni multi-prospettiche della psicopatologia in età evolutiva.
La versione italiana del CDI 2
Le diverse versioni del CDI 2, seguendo la procedura forward-backward, sono state tradotte in italiano da due esperti italiani madrelingua; le due traduzioni indipendenti sono state armonizzate in un processo di consenso strutturato per verificare i contenuti e le inconsistenze linguistiche, rendendo comprensibile il testo per bambini e ragazzi italiani dai 7 ai 17 anni, senza compromettere, tuttavia, il significato originale dei singoli item. La versione finale è stata, quindi, tradotta nuovamente dall'italiano in inglese da una madrelingua inglese; il confronto tra le versioni originali e le versioni tradotte si è concluso con una verifica da parte dell’Editore canadese (MHS) e con il consenso dell’Autrice.
Campione normativo
La versione italiana del CDI 2 è stata somministrata, nel corso dell’anno scolastico 2016/2017, ad un ampio campione di alunni/studenti di scuole pubbliche primarie e secondarie, di I e II grado, geograficamente distribuite nel Nord, Centro e Sud Italia. In particolare, le versioni estesa e breve sono state somministrate, insieme ad altri strumenti di valutazione, a 891 soggetti di età compresa tra i 7 e i 17 anni. Ai loro genitori è stata richiesta la compilazione del CDI 2 versione genitori; ad almeno un insegnante per classe è stato richiesto di compilare il CDI versione insegnanti. Sono stati esclusi dalle analisi i soggetti con almeno una risposta mancante. Conseguentemente, il campione finale ha compreso 833 soggetti (di cui 49% maschi).
Campione clinico
Il CDI 2 Self-Report è stato somministrato, insieme ad altri strumenti di valutazione, anche ad un campione clinico di 150 pazienti, di età compresa tra i 7 e i 17 anni, che si sono rivolti tra ottobre 2016 e marzo 2017 a due sevizi ambulatoriali di salute mentale dell’età evolutiva. Ai genitori dei pazienti è stata richiesta la compilazione del CDI 2 versione genitori. Sono stati esclusi dalle analisi i soggetti con almeno una risposta mancante. Conseguentemente, il campione finale è risultato composto da 143 soggetti (di cui 67% maschi).
Proprietà psicometriche del CDI 2 versione italiana
L’insieme delle indagini statistiche, condotte al fine di testare le proprietà psicometriche di tutte le versioni italiane dei questionari e di ottenere dati normativi, ha evidenziato la qualità degli item del test, la sua attendibilità e la sua validità. In particolare, la validità di costrutto dello strumento è stata attestata dalle bontà delle strutture fattoriali proposte e dal pattern di relazioni che legano le scale di una stessa versione. Le relazioni che legano le tre versioni dello strumento tra loro e con misure di costrutti teoricamente connessi ma non sovrapponibili, come l’autostima, hanno confermato la sua validità concorrente e la sua validità convergente; infine, le differenze osservate nei vari gruppi clinici ne hanno attestato l’elevata validità discriminante. L’adattamento italiano del CDI 2, analogamente alla versione originale del test, fornisce più tipologie di punteggi, presentando tabelle di conversione in percentili e in Punti T.
Conclusioni
Il CDI 2 è uno strumento utile nell'intero processo di valutazione della sintomatologia depressiva in età evolutiva. Può essere utilizzato per ottenere da parte degli intervistati dettagli utili per modellare i piani di intervento e per misurare gli esiti dei trattamenti; tuttavia, deve essere utilizzato come parte di un processo di valutazione dinamico che sintetizzi diversi tipi di informazione con un accurato giudizio clinico.
Il concetto di depressione infantile continuerà a cambiare, dal momento che la ricerca e l'esperienza perfezionano ininterrottamente la nostra comprensione collettiva del disturbo. Il CDI 2 svolgerà probabilmente un ruolo fondamentale in questo processo, così come ha fatto, in passato, il CDI nella sua versione originale. Gli Autori del presente articolo e la stessa Maria Kovacs si augurano che il CDI 2 possa costituire l'input per ulteriori ricerche e approfondimenti nel campo della depressione infantile, e che tali studi possano determinare ulteriori miglioramenti delle scale di valutazione.
Bibliografia
- Brighenti, F., & Marino, M. (2007). Il Children’s Depression Inventory nella pratica clinica: un contributo diagnostico dall’analisi degli item. Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale, 13, 1, 49-71.
- Camuffo, M., De Giorgis, G.F., & Mayer, R. (1985). Studio sull'applicazione clinica del CDI (Children's Depression Inventory). Psichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza, 52, 2, 151-161.
- Camuffo, M. (1985). Le scale di valutazione della depressione in età evolutiva. Psichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza, 52, 2, 219-230.
- Camuffo, M., Cerutti, R., Lucarelli, L., & Mayer, R. (1985), Il CDI (Children's Depression Inventory) nella scuola primaria: indagine psicometrica (1° contributo). Psichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza, 52, 5, 515-527.
- Camuffo, M., Cerutti, R., Lucarelli, L., & Mayer, R. (1988). Il CDI (Children's Depression Inventory) nella scuola media: indagine psicometria. Bollettino di Psicologia Applicata, 185, 37-46.
- Camuffo, M., Cerutti, R., Lucarelli, L., & Mayer, R. (a cura di) (1988). C.D.I. (Children's Depression Inventory) di Maria Kovacs - Fascicolo di somministrazione - adattamento italiano. Firenze: Organizzazioni Speciali.
- Camuffo, M., Cerutti, R., Lucarelli, L., & Mayer, R. (a cura di) (1988). C.D.I. Children's Depression Inventory - questionario di autovalutazione di Maria Kovacs – Manuale. Firenze: Organizzazioni Speciali.
- Camuffo, M. (1996). Il CDI in un contesto clinico: validità e limiti d'uso. Psichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza, 63, 69-80.
- Cerutti, R., Manca, M., & Poli, R. (2005). Vittimizzazione in adolescenza e rischio psicopatologico. Psichiatria dell'Infanzia e dell’Adolescenza,72, 3, 497-506.
- Cerutti, R., Manca, M., Senizza, G., & Serra, M. (2005). Valutazione del disagio scolastico in adolescenza. Psicologia e Scuola, 126, 22-31.
- Cerutti, R., Spensieri, V., & Valastro, C. (2015). La relazione tra sintomi somatici, sintomi ansiosi e rischio depressivo in adolescenza. Rassegna di Psicologia, 3, 99-112.
- Cerutti, R., Presaghi, F., Spensieri, V., Valastro, C., & Guidetti, V. (2015). Somatic complaints, depressive symptoms and functional disability: a study in school aged children and adolescents. Psychotherapy and Psychosomatics, 85, 1, 15.
- Frigerio, A., Pesenti, S., Molteni, M., Snider, J., & Battaglia, M. (2001). Depressive symptoms as measured by the CDI in a population of northern Italian children. European Psychiatry, 16, 33-37.
- Guidetti, V., Cerutti, R., Presaghi, F., Spensieri, V., Valastro, C., & Baglioni, V. (2015). The effect of the virtual interactions on wellbeing in adolescence: exploring the relationship between internet addiction, headache and depressive symptoms. Cephalalgia, 35, 6204-205.
- Kovacs, M. (1992). Children’s Depression Inventory (CDI) Manual. Toronto: Multi-Health Systems.
- Kovacs, M. (2003). Children’s Depression Inventory (CDI) Technical Manual Update. Toronto: Multi-Health Systems.
- Kovacs M. (2011), CDI 2 – Children’s Depression Inventory 2nd Edition. Toronto: MHS.
- Li, J.B., Delvecchio, E., Lis, A., Nie Y.G., & Di Riso, D. (2015). Parental attachment, self-control, and depressive symptoms in Chinese and Italian adolescents: Test of a mediation model. Journal of Adolescence, 43, 159-170.
- Mayer, R., Camuffo, M., Cerutti, R., & Lucarelli, L. (1986). Il CDI (Children’s Depression Inventory) nella scuola primaria: indagine psicometrica (retest a 6 mesi). Giornale di Neuropsichiatia dell’Età Evolutiva, 6, 4, 309-316.
- Pace, U., & Zappulla, C. (2010). Relations between suicidal ideation, depression and emotional autonomy from parents in adolescents. Journal of Child and Family Studies, 19, 6, 747-756.
- Pantusa, M.F., Berardi, M., Paparo, S., & Scornaienchi, C. (2006). Differenze di genere e sintomatologia depressiva in adolescenza: relazioni tra autostima, sintomi depressivi e ideazione suicidaria. Giornale Italiano di Psicopatologia, 12 407-414.
- Poli, P., Sbrana, B., Marcheschi, M., & Masi, G. (2003). Self-reported depressive symptoms in a school sample of Italian children and adolescents. Child Psychiatry and Human Development, 33 209-226.
- Russo, E., Trevisi, E., Zulian, F., Battaglia, M.A., Viel, D., Facchin, D., Chiusso, A., & Martinuzzi, A. (2012). Psychological profile in children and adolescents with severe course juvenile idiopathic arthritis. The Scientific World Journal.
- Santinello, M., Vieno, A., & Pedrabissi, L. (2006). Una scala per la misura dell’ansia in età evolutiva: contributo all’adattamento italiano della Revised Children’s Manifest Anxiety Scale. Bollettino di Psicologia Applicata, 248, 45-52.
- Valastro, C., Cerutti, R. & Flotta, S. (2014). Autolesività non suicidaria (ANS) nei minori stranieri non accompagnati. Infanzia e Adolescenza, 13, 2, 105-118.