QI - Questioni e idee in psicologia - Il magazine online di Hogrefe Editore

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numero 12 - novembre 2013

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IAAP Handbook of Applied Psychology

IAAP Handbook of Applied Psychology

IAAP ok.jpg Paul R. Martin, Fanny M. Cheung, Michael C. Knowles, Michael Kyrios, Lyn Littlefield, J. Bruce Overmier, José M. Prieto (Editors)
IAAP Handbook of Applied Psychology
Wiley-Blackwell, 2012, Pp. XXIX + 796
£ 125.00 (Hardback)

Le circa ottocento pagine di questo importante manuale propongono al lettore una visione globale e precisa dei numerosi e spesso complessi settori di applicazione della psicologia. Si tratta, inoltre, di una visione che è offerta dai migliori autori ed esperti di ciascun campo, aggiornata e attentamente documentata rispetto alle ultime ricerche - senza trascurare di ripercorrere sinteticamente la storia delle principali aree di psicologia applicata.

Il testo è suddiviso in quattro parti: la prima sezione si presenta ricca di ben sedici capitoli dedicati alla psicologia professionale. Questi primi capitoli impostano decisamente lo stile e lo spirito del manuale, e i settantadue autori coordinati dai sette curatori hanno qui la possibilità di spaziare e di far subito percepire al lettore l’utilità delle tante applicazioni della psicologia. Un notevole spazio è dedicato alla psicologia clinica collocata nei tre ambiti dell’infanzia, dell’età adulta e della salvaguardia e promozione della salute psicofisica. Il secondo settore forte di ben quattro capitoli è quello della psicologia del lavoro, delle organizzazioni, dell’orientamento e della gestione delle risorse umane. Anche nell’ambito della psicologia del lavoro torna il tema della salute – la Occupational Health Psychology – ed è enfatizzato ciò che si può concretamente fare in termini di ergonomia e “fattore umano”. Alla psicologia dello sport e alla psicologia giuridica sono dedicati i due capitoli che chiudono questa prima sezione del testo.

Le due sezioni successive sono finalizzate a presentare aspetti specifici, sotto-aree applicative, e tematiche speciali. Nella prima di queste due sezioni emergono i contributi sulla psicologia ambientale, di comunità, cross-culturale e economica: si tratta, pertanto, di argomenti ampi e trasversali che sono affrontati in cinque capitoli. Le aree specifiche della psicologia sono poi intese quali aree di applicazione settoriale: tra queste vi sono la psicologia del traffico, della riabilitazione, dei consumi, della religione, ma emergono anche tematiche estremamente attuali, come le riflessioni sulla povertà, sui migranti e sul terrorismo.

I due capitoli finali chiudono il volume proponendo al lettore una serie di considerazioni di ampio spettro, discutendo le fasi principali dello sviluppo della psicologia applicata a livello internazionale.

Il volume ha le sue origini nel ventisettesimo congresso internazionale della IAAP, la International Association of Applied Psychology, l’associazione scientifico-professionali più antica nel campo della psicologia, essendo stata fondata nel 1920: nel medesimo anno, fu tenuto a Ginevra il primo congresso, al quale seguirono numerosi altri convegni organizzati soprattutto nell’area dell’Europa occidentale (tra il 1920 e il 1960). Successivamente il fulcro delle attività della IAAP (e, insieme ad esso, la maggior parte dei contributi sviluppati nel campo delle applicazioni psicologiche) si spostò nel Nord America; solo di recente sono emerse altre nazioni che sono riuscite a dare dei significativi contributi all’avanzamento della psicologia applicata.

Il XXVII congresso della IAAP si è tenuto tre anni fa (nel 2010) in Australia, a Melbourne: i principali relatori e coordinatori delle tavole rotonde sono stati quindi invitati a contribuire alla stesura di questo manuale, tratteggiando in singoli capitoli i domini dei loro rispettivi campi di lavoro: da qui è nato il testo curato inizialmente da alcuni psicologi australiani e poi aperto alla cura editoriale ed al contributo di esponenti di diverse nazionalità. Infatti, tra i sette curatori, sono presenti psicologi australiani, statunitensi, giapponesi e spagnoli. Mancano, purtroppo, esponenti italiani tra gli autori dei trentatré capitoli, e l’Italia stessa non è mai citata tra i luoghi in cui si sono sviluppate particolari ricerche o applicazioni della psicologia (da tale punto di vista si sconta sicuramente la limitata presenza degli psicologi italiani nei contesti internazionali e sulle riviste di lingua inglese).

Tornando al testo, nelle pagine finali sono proposte domande centrali sullo stato attuale e sul futuro della psicologia applicata: quali sono i campi in cui i contributi di psicologia applicata sono stati apprezzati e utilizzati, e quali altri potranno emergere nel futuro? Quali organizzazioni psicologiche locali hanno finora maggiormente contribuito allo sviluppo della psicologia applicata, e cosa si potrebbe fare per incrementare tali contributi a livello mondiale? Come afferma Michael Knowles nel capitolo conclusivo “non molte altre discipline possono caratterizzarsi per una storia così ampia, non molte altre discipline hanno prodotto così tante specializzazioni, e non molte altre discipline hanno l’innato e intenso fascino della psicologia applicata, un fascino che rende così attrattivo il campo della ricerca, dello studio e delle professioni” (p. 733).

In conclusione, è auspicato lo sviluppo delle relazioni interprofessionali e dei team interfunzionali in cui gli psicologi possano, di volta in volta, offrire il loro contributo specialistico, ma anche realizzare un impatto più forte e visibile sull’intera società in cui vivono.