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Hot in a chilled Milano
Hot in a chilled Milano
Sathasivan "Saths" Cooper è nato a Durban in Sud Africa e fin dall’inizio della sua carriera di studente universitario ha unito l’interesse per gli studi all’impegno civile e politico. Per la sua difesa dei diritti dei neri è stato detenuto dal 1976 al 1982, anche a Robben Island, la prigione dov’era Nelson Mandela. È quindi un onore ospitare questo suo divertito e istruttivo contributo che apre il numero estivo della nostra rivista, dedicato ancora a ECP 2015, a celebrare la chiusura di un convegno che ha visto la psicologia italiana come grande protagonista. E ci fa piacere che il prof. Cooper usi questa occasione per collegare, senza soluzione di continuità, il congresso europeo, e milanese, terminato tre settimane fa, al congresso internazionale che si terrà fra un anno in Giappone.
ECP 2015 di Milano è stata un’esperienza unica sotto tanti punti di vista. Ad essere molto caldo non è stato soltanto il clima, ma lo sono stati altrettanto anche alcuni degli argomenti discussi.
A iniziare dalla sessione sulla Società Civile, tenutasi lunedì 6 luglio presso EXPO 2015, sul contributo della psicologia alle strategie per nutrire il pianeta e per creare energia per la vita, che ha affrontato i temi della conferenza attraverso la lente della sicurezza del cibo, per continuare con la cerimonia ufficiale di apertura la sera successiva, e poi attraverso le varie sessioni parallele fino al pomeriggio di venerdì 10 luglio, questo convegno di psicologia è stato davvero caldo in una Milano al confronto quasi fredda.
È impossibile visitare questa città ricca di risorse, vedere tutto quello che c’è da vedere e fare tutto quello che c’è da fare mentre si partecipa ad un convegno impegnativo dove si diffondono e si discutono idee interessanti, soprattutto ad opera dei numerosi studiosi e psicologi emergenti, in particolare quelli provenienti dal paese ospitante: l’Italia. Ciò nonostante, è praticamente certo che la maggior parte degli autorevoli delegati del convegno abbiano tratto beneficio dalla mostra su Leonardo da Vinci (i cui biglietti erano in offerta), dai saldi (iniziati nella capitale mondiale della moda proprio quella settimana) o da una breve escursione in una della numerose attrazioni offerte dalla Lombardia e dalla famosa zona dei laghi.
Di particolare importanza per molti di noi alla guida della psicologia a livello internazionale è stata l’attenzione sulla condotta etica degli psicologi in relazione alla fondamentale questione dei diritti umani. C’è stata agitazione quando, verso la fine del convegno, è stata data notizia di uno speciale rapporto sull’American Psychological Association, che rende conto di condotte gravemente scorrette da parte di alcuni funzionari dell’Associazione, collusi in atti di violazione di diritti umani nel corso degli interrogatori e nel trattamento dei detenuti in strutture militari di detenzione quali Abu Ghraib e Guantanamo Bay. Uno dei principali personaggi implicati, il cui nome figurava ben in vista nel programma di ECP 2015, si è fortunatamente ritirato, evitando che un’altrimenti apprezzato convegno fosse inevitabilmente contaminato.
L’Assemblea Generale dell’EFPA si è tenuta nel fine settimana, dando ai responsabili delle varie associazioni europee lo spazio per discutere i progressi delle organizzazioni regionali, in termini di risultati e sostenibilità finanziaria, così come di approvare piani futuri per aumentare la visibilità degli psicologi nella società. Le elezioni per la nuova dirigenza sono state oggetto di un’accesa competizione ed è degno di nota che due dei tre posti vacanti all’interno della Commissione Esecutiva dell’EFPA siano stati occupati da donne, provenienti da Cipro e dall’Italia.
Sarebbe un peccato se non citassi lo splendido risultato che l’Ordine degli Psicologi della Lombardia ha ottenuto istituendo la Casa della Psicologia in Piazza Castello a Milano. È un luogo unico nel suo genere, dove le persone possono interagire con le figure preminenti dei vari settori della psicologia e trarre beneficio da lezioni e seminari su argomenti di interesse specifico e generale. Il programma può allora davvero essere guidato dal pubblico, che può dare indicazioni su ciò di cui si vorrebbe che i colleghi parlino. Questo è qualcosa che potrà generare maggiore interesse e coinvolgimento pubblico nella psicologia. Mentre le altre organizzazioni parlano da tempo di “mollare le briglie alla psicologia”, i nostri impegnati colleghi lombardi stanno facendo proprio questo. È mio ardente desiderio che questa nuova direzione sia pienamente trasmessa agli psicologi che parteciperanno da tutto il mondo al 31° International Congress of Psychology (ICP), che si terrà sotto la guida dell’International Union of Psychological Science (IUPsyS) a Yokohama dal 24 al 29 luglio del prossimo anno. Il tempo dell’Italia nella psicologia è arrivato!