Recensioni
The Handbook of Personality Dynamics and Processes
The Handbook of Personality Dynamics and Processes
John Rauthmann (Edited by)
The Handbook of Personality Dynamics and Processes
Academic Press – Elsevier, 2021 Pp. XX+1384
$ 150.00 (Paperback)
Questo imponente Manuale tratta di uno dei cuori pulsanti della psicologia di tutti i tempi, forse “il” punto centrale dal quale si dipartono tutti gli altri: la psicologia della personalità, un argomento su cui tutti i maggiori psicologi si sono impegnati a fondo, alcuni costruendo delle vere e proprie teorie, altri svolgendo ricerche, altri ancora sviluppando riflessioni, analisi metodologiche, speculazioni, e anche importanti strumenti di diagnosi psicologica sotto forma di questionari, test autodescrittivi e tecniche proiettive. Non vi è necessità di richiamare i nomi di questi pionieri – Gordon Willard Allport (1897 – 1967), prima di tutti, se ci si colloca in un determinato campo della psicologia – né le dispute e le contrapposizioni che hanno visto confrontarsi, nel corso dei decenni, gli esponenti dei diversi indirizzi. Ciò che è sicuramente vero è che il modo di vedere la personalità, cioè l’insieme delle strutture e delle funzioni della psiche, imposta tutto ciò che viene dopo: dagli strumenti di valutazione ai metodi di intervento, dalle modalità di fare ricerca (quantitativa, qualitativa, empirica, sperimentale) alle multiformi applicazioni della psicologia nel sociale e nel mondo “reale”.
Negli ultimi tempi l’interesse per l’insieme di sentimenti, pensieri, comportamenti, motivazioni e modalità di agire, collocati nel contesto socio-culturale, ha ripreso vigore (non solo nel campo della psicologia della personalità, direi, ma anche in quello di una certa corrente di psichiatria): e ciò rappresenta una delle basi su cui si erge il testo di cui stiamo parlando. Ecco lo sviluppo della psicologia della personalità dalla configurazione classica di sistemi descrittivi basati su ricerche all’individuazione delle dinamiche e dei processi, compiendo un’azione di unione tra individuo e società, ma anche all’interno stesso della mente dell’individuo. In tal senso si potrebbe dire che questa impostazione – che è poi l’impostazione su cui si basa l’Handbook of Personality Dynamics and Processes – recupera il contributo dei grandi teorici della personalità provenienti dalle realtà della clinica e della psicopatologia, unendo tali riflessioni, scoperte e intuizioni con ciò che è emerso da altri settori e da esploratori che hanno utilizzato approcci multiformi e tecniche di indagine diverse.
Il Manuale curato da John Rauthmann, psicologo da sempre impegnato nel campo della psicologia della personalità, e docente di Personality Psychology and Psychological Assessment presso la Bielefeld University (Germania), copre dunque un’area vastissima, e non a caso il numero (e la qualità) dei collaboratori, cioè degli autori dei cinquantun capitoli, è elevato: si tratta di ben centodieci autori i cui contributi sono suddivisi in quattro sezioni.
La prima parte del testo, composta da diciassette capitoli, presenta i concetti di base e l’evoluzione della psicologia della personalità vista nell’approccio dinamico e considerando lo sviluppo della disciplina dalla mera descrizione alla spiegazione, fino all’interpretazione dell’agire umano. Scorrendo le pagine di questa prima sezione si coglie subito l’ampiezza del campo di indagine che spazia dai processi e dalle funzioni sane della mente alla psicopatologia, delle variabili interne dell’individuo alle relazioni tra soggetto e ambiente esterno, dalle motivazioni soggettive alla rappresentazione di sé in ottica narrativa. L’insieme di queste tematiche è ulteriormente approfondito nella seconda sezione che è dedicata agli approcci teorici allo studio della personalità. Sono qui rappresentate le linee contemporanee di ricerca e di studio incarnate, ad esempio, dalle teorie interpersonali, dal FFM – Five Factor Model, dal modello HEXACO – Honesty-Humility, Emotionality, eXtraversion, Agreeableness, Conscientiousness, Openness to Experience, e dal PSI – Personality System Interaction – chi volesse approfondire il modello HEXACO si consiglia la lettura del testo di Michael C. Ashton Individual Differences and Personality. Third Edition (Academic Press - Elsevier, 2018).
La terza sezione è quella che susciterà maggiore interesse in coloro che si pongono la domanda sul “come” teorie, modelli, ipotesi e visioni della personalità nascono, sono costruite e sono convalidate. Si tratta della sezione dedicata ai metodi di studio e anche in tal caso l’ambizione del Manuale è quella di coprire sostanzialmente tutti i possibili approcci, aiutando così a sintetizzare non solo gli approcci ma anche le conoscenze e le intuizioni che concorrono a determinare l’attuale quadro dei processi e delle dinamiche della personalità. Dall’ESM – Experiences Sampling Method all’analisi del comportamento, dai diversi modelli di analisi statistica fino ai modelli multi-tratto, il lettore potrà immergersi in contenuti specialistici ma rappresentati in modo tale da essere comprensibili anche a coloro che non si occupano di ricerca. Del tutto diversa è l’ultima sezione del testo; direi, anzi, che con un balzo si passa dalle metodologie di analisi e di ricerca alle applicazioni, e gli undici capitoli che sono qui contenuti offrono davvero una bella rappresentazione delle situazioni nel mondo “reale”, cioè della psicologia professionale quella che un tempo veniva indicava come psicologia pratica. I primi capitoli sono dedicati a specifiche applicazioni nel mondo del lavoro e prendono in esame situazioni come la prestazione, la leadership e la valutazione delle risorse umane. Seguno capitoli sullo stress, sul benessere e sulla salute, sulle differenze individuali unite agli aspetti dell’etica e del comportamento etico, fino a chiudere con due capitoli sugli effetti degli interventi di cambiamento – con la domanda centrale: possono cambiare i tratti di personalità? – e sull’auto-valutazione delle qualità personali come supporto alle attività di counseling e di psicoterapia.
Il testo si chiude con i due classici (e utilissimi) indici, cioè l’Indice degli Autori e l’Indice degli Argomenti.