I nostri test
EXIDA: un nuovo strumento obiettivo e standardizzato per la valutazione del danno da pregiudizio esistenziale
EXIDA: un nuovo strumento obiettivo e standardizzato per la valutazione del danno da pregiudizio esistenziale
Il 10 luglio, in aula U6-42, alle 17:10, Daniele Berto presenterà un nuovo test che sarà presto disponibile nel nostro catalogo: l’Existential Damage Assessment (EXIDA), uno strumento innovativo e italiano sull’identificazione del danno esistenziale. Nel programma del convegno, il test è riportato ancora con il vecchio acronimo (SPESIS), ma lo strumento sarà pubblicato, appunto, come EXIDA.
L’obbligo del risarcimento di danno provocato a terzi discende dagli obblighi di responsabilità civile regolamentata dall’art. 2043 c.c. “Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno”.
La nozione di danno esistenziale si è inserita nel panorama giuridico risarcitorio italiano nei primi anni novanta (Cendon & Ziviz, 2000), per poi affermarsi gradualmente nel corso dell'ultimo decennio.
La valutazione della presenza di un danno da pregiudizio esistenziale, più comunemente detto “danno esistenziale” fa parte delle richieste che ora e sempre più spesso i giudici richiedono ai CTU al fine della determinazione di un eventuale risarcimento a seguito di una fatto doloso o colposo.
Si tratta di un danno che si distingue dal danno biologico (sia esso di natura fisica o psichica) il cui riconoscimento è sempre accompagnato da una quantificazione in termini assoluti o percentuali.
Pur nella sua importanza, la determinazione della presenza di questo tipo di danno è difficoltosa, spesso basata su elementi e metodi esperienziali e quindi di natura fortemente soggettiva. Le conclusioni cui il consulente solitamente arriva sono di mera presenza/assenza del danno senza alcuna ulteriore specificazione che non sia soggettiva o basata su metodi personali e non standardizzati. Il risarcimento è poi fissato dal giudice in base ad un proprio giudizio.
Ad oggi non esisteva ancora uno strumento oggettivo, standardizzato e tarato per la popolazione italiana, finalizzato non solo alla individuazione della presenza/assenza di danno, ma anche alla individuazione delle aree esistenziali in cui il danno si sia manifestato prioritariamente.
Un buon strumento perciò dovrebbe per prima cosa valutare la presenza o assenza di danno. Come seconda, dovrebbe valutare la gravità del danno stesso. Come terza caratteristica, dovrebbe indagare diverse dimensioni dell’esistenza di una persona al fine di capire quale area dell’espressione della personalità sia stata danneggiata. Quarto elemento, dovrebbe fornire informazioni oggettive riguardo la situazione attuale dell’individuo che ha subito un illecito per aiutare il giudice nel verdetto di risarcimento. Quinta caratteristica, dovrebbe avere una forte validazione e potenza statistica. Sesto elemento, dovrebbe essere in grado di rilevare tentativi di simulazione/esagerazione, atteggiamenti frequenti nelle valutazioni in cui sia previsto un risarcimento/vantaggio economico.
L’Existential Damage Assessment (EXIDA), di Sara Pezzuolo, Marco Samory e Daniele Berto, è un nuovo strumento che si inserisce in questo contesto, aiutando il professionista non solo a individuare la presenza del danno o ad escluderlo ma anche a riconoscere eventuali esagerazioni/enfatizzazioni dei sintomi e ad indicare le aree di vita in cui il danno prevalentemente si manifesta.
Costruzione di EXIDA
EXIDA è composto da 79 item ai quali la persona in valutazione deve rispondere indicando se, per la propria condizione o esperienza, ciascun item sia “vero” o “falso” in riferimento all’attuale periodo di vita.
I punteggi sono distribuiti su due indici: un indice di contenuto (Indice CONT), che valuta la presenza del danno e ne individua la gravità e l’area, e un indice di validità del test (Indice VAL), che valuta eventuali tentativi, volontari o involontari, di enfatizzazione dei sintomi, di falsificazione e/o di simulazione di un danno. L’indice CONT esamina le seguenti aree esistenziali:
- benessere generale;
- relazioni affettive e familiari;
- svago e tempo libero;
- attività lavorativa;
- relazioni sociali.
Per la sua validazione, italiana EXIDA è stato somministrato a un campione di 324 persone suddiviso in tre gruppi: il primo gruppo (danneggiati, n=38) include soggetti che, sulla base di una sentenza da parte di un tribunale, sono stati ritenuti danneggiati secondo i criteri stabiliti dalla legge sul danno esistenziale. Il secondo gruppo (simulatori, n=141) include soggetti normali, cui è stato chiesto di immaginare un evento traumatico e indicare gli eventuali sintomi di malessere al fine di dimostrare un evidente danno esistenziale e quindi ottenere un cospicuo risarcimento. Il terzo gruppo (controllo, n=139) è costituito da soggetti normali cui non viene data nessuna particolare consegna.
Validazione del test
Per la validazione si è proceduto verificando innanzitutto la coerenza interna degli item, quale indicatore di attendibilità, attraverso l’indice KR20, una variante dell’alfa di Cronbach usata nel caso di item dicotomici. L’analisi è stata effettuata per le varie sottoscale e ripetuta per i diversi gruppi. Le analisi statistiche effettuate indicano una buona affidabilità generale di EXIDA (KR20 tra .69 e .98).
I risultati mettono in evidenza anche un ottimo livello di attendibilità del test. I tre gruppi esaminati presentano tutti per l’indice generale di contenuto (Indice CONT) valori molto superiori a .90; anche le sottoscale che compongono tale indice hanno buoni valori, nella maggior parte dei casi superiori a .80 e solo in uno (scala AL, gruppo 3) appena inferiore a .70, valore generalmente considerato come minimo accettabile.
Per ciò che riguarda la validità di costrutto, sui dati del campione di controllo è stata condotta un’analisi fattoriale confermativa gerarchica, con metodo di estrazione WLSMV.
Le statistiche per la valutazione della bontà del modello sono ottime, in particolare gli indici CFI e TLI, che sono oltre la soglia di .90, e l’indice RMSEA, il quale è ampiamente inferiore al valore minimo .05, raccomandato in letteratura.
Le saturazioni degli item nei diversi fattori sono quasi tutte molto elevate e superiori al valore soglia .30. Complessivamente l’analisi indica quindi un’ottima validità di costrutto del test.
Anche per ciò che riguarda la validità discriminante, il test risulta molto sensibile nel differenziare i profili e la sintomatologia riportata dai diversi soggetti e nell’evidenziare i soggetti che rispondono enfatizzando eccessivamente i sintomi.
Per quanto riguarda la facilità di compilazione del questionario, il test di Gunning Fog e l’indice di Gulpease hanno indicato che è sufficiente una scolarità di soli 5 anni per comprendere la terminologia utilizzata e che, pertanto, è possibile somministrare EXIDA ad una popolazione con un range di età compreso tra 16 e 78 anni.
Utilizzo
EXIDA può essere utilizzato tutte le volte che si ipotizza che un illecito determini conseguenze negative su un precedente equilibrio o, detto più precisamente, su un procedente fare o essere.
La struttura di EXIDA permette di utilizzarlo sia come unico strumento che inserito all’interno di un batteria di test. Data la specificità della EXIDA a validare ed accertare eventuali alterazioni di tipo esistenziale, il suo utilizzo non risulta essere opportuno e valido nel caso di pazienti psichiatrici. Ciò dal momento che le alterazioni evidenziate possono essere ricondotte alla patologia psichica del soggetto e non all’evento critico. Il test può essere utilizzato nell’ambito di procedimenti civili e penali, sia in presenza che in assenza di danno biologico, sia in fase giudiziale che extragiudiziale.
Qualora si valuti il danno da pregiudizio esistenziale in presenza di danno biologico di tipo psichico, EXIDA può essere somministrato all’interno di una batteria di test (ad es., MMPI-2, test per la valutazione dell’ansia, ecc.) per accertare sia le alterazioni esistenziali strettamente connesse al danno psichico, sia distinguendo e oggettivando altri eventuali pregiudizi esistenziali – non riconducibili al danno non patrimoniale nella sua componente biologica – ma conseguenza del fatto illecito.
EXIDA può essere utilizzato, previa formazione in ambito forense, da psicologi (iscritti sia alla sezione A che alla sezione B dell’albo), da psichiatri e da medici legali.
Conclusioni
Il danno esistenziale è un concetto importante all’interno della giurisprudenza italiana. In base all’importanza della questione del risarcimento, creare un strumento solido, valido ed affidabile appariva essenziale.
EXIDA si configura come il primo strumento standardizzato con tali caratteristiche psicometriche da unire la capacità di misurare il danno esistenziale e quella di rilevare tentativi di falsificazione, e lo rende utilizzabile in contesti medico-legali, di psicologia giuridica, di valutazione del danno in genere, sia giudiziale che extragiudiziale.
Bibliografia
- Bilotta, F, e Ziviz, P. (2009). Il nuovo danno esistenziale. Bologna: Zanichelli
- Bona, M. (2001). Il danno non patrimoniale. Tagete – Rivista Medico Giuridica, 2, 9-ss.
- Cassano, G. (2007). La giurisprudenza del danno esistenziale. Raccolta completa delle sentenze per esteso. Padova: CEDAM.
- Cendon, P. & Ziviz, P. (2000). Il danno esistenziale. Una nuova categoria della responsabilità civile. Milano: Giuffrè.
- Cendon, P. (2001). Trattato breve dei nuovi danni. Il risarcimento del danno esistenziale: aspetti civili, penali, medico-legali, processuali. Padova: CEDAM.
- Pezzuolo, S., Samory, M, e Berto, D. (in stampa). EXIDA – Existential Damage Assessment. Firenze: Hogrefe Editore.
- Sammicheli, L. & Sartori, G. (2007). Neuroscienze e imputabilità. In L. De Cataldo Neuburger (a cura di), La prova scientifica nel processo penale. Padova: CEDAM.
- Ziviz, P. (2001). Nuovi danni secondo la Cassazione. Responsabilità Civile e Previdenza, 6, 1203.