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numero 24 - febbraio 2015

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Early Start Denver Model (ESDM), un terapia precoce per l’autismo di supportata efficacia

Early Start Denver Model (ESDM), un terapia precoce per l’autismo di supportata efficacia

Nell’ultimo decennio l’età alla quale è possibile individuare i segni clinici dell’autismo si è ridotta drasticamente grazie a diversi studi sui primi anni di vita nei bambini a rischio del disturbo e al conseguente sviluppo di strumenti di screening e di diagnosi sempre più raffinati. È possibile individuare indicatori di autismo già a partire dai 12 mesi, mentre la diagnosi è considerate stabile a partire dai 2 anni quando effettuata dal clinico esperto di autismo nel primo sviluppo.

Lo sforzo dei ricercatori volto a individuare i segni di autismo sempre più precocemente è stato motivato dalla generale convinzione che l’intervento precoce porti a miglioramenti maggiori rispetto a un intervento iniziato più avanti. Quindi i clinici devono essere consapevoli che lo scopo di una diagnosi precoce è quello di iniziare un intervento precoce, non solamente quello di comunicare la notizia alla famiglia. Mentre la comunità scientifica è unanime nel ritenere fondamentale l’intervento precoce per i bambini a rischio o con diagnosi di autismo, pochissimi sono gli interventi con supporto scientifico specifici per i bambini con autismo nei primissimi anni di vita.

Una completa analisi della letteratura sull’intervento precoce va al di là dello scopo di questo articolo. Viene fornita qui una breve introduzione dell’Early Start Denver Model (ESDM), un intervento specifico per i bambini con autismo nei primi anni di vita di supportata efficacia. L’ESDM è un intervento manualizzato a base evolutiva e relazionale che incorpora le strategie naturalistiche dell’analisi comportamentale. Alla base dell’ESDM sta la visione che la biologia dell’autismo renda gli stimoli sociali come la voce, i volti e i gesti delle altre persone meno salienti rispetto a ciò che avviene nello sviluppo tipico (Dawson, 2008). Inoltre i bambini con autismo sarebbero meno motivati a interagire con altre persone. Quindi diminuito orientamento verso gli stimoli sociali e diminuite interazioni con le altre persone limiterebbero le possibilità di apprendimento aumentando quindi il divario tra lo sviluppo dei bambini con autismo e quello dei bambini con sviluppo tipico.

Lo scopo dell’ESDM è quello di riportare i bambini con autismo all’interno del circolo delle interazioni sociali (Rogers e Dawson, 2010) e allo stesso tempo colmare i gap che si sono accumulati in tutte le aree dello sviluppo attraverso un curriculum basato sulla scienza dello sviluppo del bambino e tecniche di insegnamento comportamentali e naturalistiche ad alta precisione.

L’efficacia dell’ESDM è stata documentata in uno studio con campione di controllo randomizzato (Dawson et al., 2010) in cui i partecipanti, bambini tra i 18 e 30 mesi di età, hanno ricevuto la terapia per un periodo di due anni con una cadenza di 15 ore settimanali. In confronto al gruppo di controllo trattato con altri modelli i bambini nel gruppo ESDM hanno ottenuto miglioramenti statisticamente significativi nei quozienti di sviluppo verbale e non verbale.

Oltre ai miglioramenti nel linguaggio e nelle abilità cognitive nei bambini con autismo, sono stati documentati altri effetti attribuibili all’ESDM. Dawson et al. (2012) hanno confrontato l’attività cerebrale attraverso encefalogramma in tre gruppi di bambini, il primo costituito da bambini con autismo trattati per due anni con ESDM, il secondo da bambini con autismo trattati per due anni con un altro modello e il terzo gruppo da bambini con sviluppo tipico. L’attività cerebrale, registrata durante un compito visivo in cui venivano presentati stimoli non sociali, cioè oggetti, e stimoli sociali, cioè persone, è risultata simile nei bambini con autismo trattati con ESDM e nei bambini con sviluppo tipico, mentre i bambini con autismo trattati con altri modelli differivano dagli altri due gruppi. Questi risultati indicano che l’ESDM agisce sulla biologia dell’autismo e potrebbe quindi modificare le traiettorie di sviluppo dei bambini con questa diagnosi.

Estes et al., (2014) hanno documentato gli effetti dell’ESDM sullo stress dei genitori. In questo studio, madri e padri di bambini con autismo trattati con ESDM hanno riportato livelli di stress inferiori rispetto ai genitori di bambini che avevano ricevuto un altro tipo di intervento. I genitori che ricevono una terapia basata sul modello ESDM apprendono diverse strategie volte ad aumentare la comunicazione, l’interazione e a gestire il comportamento dei propri figli. Quindi il tempo trascorso in modo piacevole e produttivo con i propri bambini aumenta e lo stress diminuisce.

Una caratteristica dell’ESDM è la sua flessibilità in termini di setting. L’ESDM è stato implementato in vari contesti tra i quali asili (Vivanti et al., 2014), terapia con i genitori (Vismara, Colombi e Rogers, 2009), e teleriabilitazine (Vismara et al., 2012). Inoltre l’ESDM può essere implementato da una varietà di professionisti come psicologi, terapisti dello sviluppo motorio, analisti del comportamento e logopedisti (Rogers e Dawson, 2010).

I principi dell’ESDM attualmente sono applicati in vari ospedali italiani. Due di queste implementazioni sono attualmente monitorate in modo sistematico. La prima sperimentazione è in corso al Policlinico di Messina grazie a una collaborazione tra il Centro Nazionale per le Ricerche, Nuropsichiatria del Policlinico di Messina e Istituto Stella Maris. I dati preliminari di questa sperimentazione indicano miglioramenti significativi in tutte le aree dello sviluppo con un intervento su modello ESDM della durata di 6 ore settimanali per un periodo di 6 mesi. La seconda sperimentazione è in corso presso la Neuropsichiatria dell’Istituto Stella Maris di Pisa diretta dal Professor Filippo Muratori. Anche in questo caso i bambini monitorati stanno ottenendo buoni risultati con un intervento di tipo ESDM a bassa intensità, ossia di sole 2 ore alla settimana. Queste esperienze non vengono riportate per raccomandare un intervento a bassa intensità. A questo proposito si ricorda che il National Research Council degli Stati Uniti consiglia almeno 20 ore settimanali di intervento precoce per i bambini con autismo. Tuttavia, queste esperienze italiane documentano la possibilità di applicare all’interno delle strutture pubbliche un intervento precoce di supportata efficacia e di alta qualità.

Per quanto riguarda l’applicazione della terapia, vi sono diversi livelli di competenza. Il professionista può leggere i manuali ESDM e applicare alcuni dei principi all’interno della propria terapia. Inoltre, il professionista può partecipare ai corsi sul modello ESDM tenuti da un formatore o trainer certificato e non proseguire con l’ottenimento della certificazione. Questo tipo di terapia si potrà definire ispirata al modello ESDM, ma non è possibile attestarne la qualità. Per ottenere la certificazione ESDM, il professionista deve partecipare a una formazione tenuta da un trainer certificato e dimostrare la qualità della propria terapia in una serie di casi clinici. L’Istituto Mind della Università della California, Davis mantiene un registro di terapisti e trainer certificati. La certificazione attesta che la terapia viene implementata seguendo gli standard utilizzati negli studi condotti dalla Prof. ssa Sally Rogers e colleghi.

L’ESDM non è l’unica possibilità da intraprendere, ma sicuramente possiede delle caratteristiche di qualità che tutte le terapie offerte dai professionisti dovrebbero possedere: è una terapia evolutivamente adeguata per i bambini più piccoli, è supportata dalla ricerca e coinvolge appieno i genitori.

Bibliografia

  • Dawson, G. (2008).  Early behavioral intervention, brain plasticity, and the prevention of autism spectrum disorder.  Development and Psychopathology, 20,  775-803.
  • Dawson, G., Rogers, S., Munson, J., Smith, M., Winter, J., Greenson, J., Donaldson, A., & Varley, J. (2010). Randomized, controlled trial of an intervention for toddlers with autism: the Early Start Denver Model. Pediatrics, 125(1), 17-23.
  • Dawson, G., Jones, E.J.H., Merkle, K., Venema, K., Lowy, R., Faja, S., et al. (2012). Early behavioral intervention is associated with normalized brain activity in young children with autism. Journal Of The American Academy Of Child & Adolescent Psychiatry, 51 (11).
  • Estes, A., Vismara, L., Mercado, C., Fitzpatrick, A., Elder, L., Greenson, J., Lord, C., Munson, J. et al. (2014).  The impact of parent-delivered intervention on parents of very young children with autism. Journal of Autism and Developmental Disorders, 44(2), 353-365.
  • Rogers, S.J., & Dawson, G. (2010). Early Start Denver Model for young children with autism. New York, Guilford Press.Vismara, L.A., Colombi, C., & Rogers, S.J. (2009). Can one hour per week of therapy lead to lasting changes in young children with autism? Autism, 13, 93-115.
  • Vismara, L. A., Young, G. S., & Rogers, S. J. (2012). Telehealth for expanding the reach of early autism training to parents. Autism Research and Treatment.
  • Vivanti, G., Paynter, J., Duncan, E., Fothergill, H., Dissanayake, C., Rogers, S. J., & Victorian ASELCC Team. (2014). Effectiveness and feasibility of the Early Start Denver Model implemented in a group-based community childcare setting. Journal of Autism and Developmental Disorders, 44(12), 3140-3153.