Osservatorio Orientamento
Comunità locale e orientamento
Comunità locale e orientamento
Se c’è una cosa che non ci possiamo più permettere è rimanere nell’approssimazione di pensiero e di idee in merito alle buone pratiche per lo sviluppo dell’individuo in crescita verso la sua realizzazione. L’esortazione provocatoria è per dire che non c’è nulla che disorienti di più lo sviluppo cognitivo e sociale degli individui in età evolutiva che svolgere in modo approssimativo, carente o estemporaneo il compito di supporto – da parte degli adulti – alla scelta e alla successiva presa di decisione in merito al loro futuro. I nuovi modelli teorici e metodologici “life design” – proposti dagli ultimi studi internazionali in tema di orientamento – rispondono a quella che è diventata una sfida urgente da raccogliere, sottolineata oltretutto dal recentissimo dettato legislativo. Le linee guida sull’orientamento indicate sia dagli ultimi studi sia dalla recente legislazione sono diventate un must non solo per la scuola ma più in generale per i soggetti della comunità locale nella quale i bambini e i giovani crescono e maturano le loro scelte. Occorre pertanto che oltre agli insegnanti, anche i genitori, il mondo dell’associazionismo e le istituzioni locali, per quanto di loro competenza, accolgano le sollecitazioni che i nuovi modelli teorici propongono, e individuino risorse, opportunità, spazi per promuovere azioni di orientamento efficaci ai fini di accelerare il processo di conversione dall’ancora troppo consolidata mentalità dell’“adattamento” (l’uomo giusto al posto giusto) al più moderno paradigma concettuale dell’adaptability.
La comunità scientifica definisce l’adaptability come un costrutto psico-sociale che fa emergere, valorizza e rinforza le risorse di un individuo per far fronte agli attuali e attesi futuri compiti, in relazione a transizioni, traumi, cambiamenti del contesto in favore della propria realizzazione personale e professionale. Perché ciò si realizzi nessuno (genitori, insegnanti, orientatori, istituzioni) è escluso da questo must.
Che cosa significa per ciascuno di questi soggetti nel concreto? Non c’è dubbio che c’è molto da fare senza attendere; intendo dire che occorre cominciare da subito a programmare iniziative e azioni che si preoccupino di accompagnare ragazzi e giovani a perseguire:
- l’assunzione di responsabilità nei confronti del proprio futuro;
- l’individuazione di mete e obiettivi da perseguire;
- la ricerca di vie alternative nel caso di impedimenti insormontabili di un determinato percorso;
- utilizzo della creatività.
La ricerca ha dimostrato che non solo questi obiettivi sono realisticamente raggiungibili, ma anche che laddove si è lavorato in tal senso le performances degli studenti sono state incrementate.
Nell’era tecnologica “spinta”, quale quella attuale, molti sono gli strumenti on line (alcuni particolarmente accreditati dagli esperti) a disposizione dell’attività di orientamento ma nessuno, può considerarsi sostitutivo delle figure di aiuto che hanno il compito di accompagnare i ragazzi nel percorso di maturazione di una scelta e della conseguente presa di decisione. A maggior ragione nessuna figura è sostitutiva dell’altra ma in un progetto condiviso e partecipato ciascuno deve esercitare con competenza il proprio ruolo. Se il compito degli insegnanti è quello di strutturare un’attività di orientamento sistematica – a partire dalla scuola secondaria di primo grado – provvedendo alla formazione di coloro a cui è affidata la funzione strumentale di referente per l’orientamento e adottando strumenti (questionari, schede e quant’altro) scientificamente validati, nondimeno i genitori devono poter trovare chi li aiuta a conoscere quale supporto serve al proprio figlio che si trova in un momento di transizione/cambiamento, a capire ciò che è bene dire e fare e ciò che non lo è per il buon esito del processo di scelta prima e di decisione poi che il proprio figlio (e solo lui) dovrà operare.
Per questo gli orientatori sono quelle figure che declinano le indicazioni che provengono dalla comunità scientifica, compresa la formazione di insegnanti e genitori, supportano l’avvio delle attività che svolgeranno gli stessi insegnanti e genitori, ne monitoreranno il processo, svolgendo il ruolo di facilitatori del processo stesso ponendosi al crocevia delle interazioni fra studenti insegnanti e genitori, garantendo al tempo stesso la correttezza dell’azione secondo i paradigmi del life design e dell’adaptability.
A proposito delle tante “scuole per genitori” promosse da diverse Associazioni, le Istituzioni locali sono chiamate a sostenerne anche in proprio, assegnando risorse in termini non solo di denaro ma di spazi, occasioni e servizi di formazione e consulenza dedicate ad aiutare i genitori a svolgere correttamente il loro ruolo di “accompagnatori” dei propri figli, non sostituendosi a loro nello scegliere o consigliandoli secondo i propri desiderata ma sostenendoli e rassicurandoli nel faticoso compito di scegliere.
Realizzare quanto detto promuove nella scuola, nei genitori, nelle istituzioni quelle competenze necessarie a “navigare” insieme ai ragazzi nel mare magnum di questa crisi che toglie alle giovani generazioni fiducia, speranza, ottimismo e quindi senso del futuro, mentre i più recenti studi ci dicono che questi sono proprio i punti di forza che strutturano l’adaptability. Per questo oggi più che mai la necessità è quella di un orientamento progettato e realizzato in modo concertato con tutti i soggetti a cui è affidata la conseguente azione orientativa concreta, come abbiamo sopra tentato di delineare. Solo così la Comunità Locale, attraverso l’orientamento, diventa comunità orientante, baluardo inespugnabile per quei nemici che vogliono uccidere i sogni e i progetti dei nostri giovani e perciò del nostro futuro.