L'intervista
Intervista a Silvia Moretti
Intervista a Silvia Moretti
Insieme a Silvia Moretti, responsabile della Linea Libri Riviste e Test delle Edizioni Erickson, scopriamo un nuovo progetto di collaborazione, nelle sue caratteristiche e nei retroscena.
D. Come è nata l’idea di una partnership tra le aziende Erickson e Hogrefe?
R. Crediamo nel valore della collaborazione, soprattutto quando si attua tra realtà che esprimono un’eccellenza in campi diversi ma che possono costituire uno spazio comune. Erickson e Hogrefe sono due case editrici di grande rilevanza nell’ambito dell’editoria specializzata, ognuna con un suo focus specifico. Hogrefe, infatti, si rivolge in maniera competente e efficace principalmente – se non esclusivamente – ai/alle professionisti dell’area psico-sanitaria e concentra la propria attenzione sui test e gli strumenti psicometrici, anche in virtù del fatto di essere la sezione italiana di Hogrefe Group, l’editore scientifico leader europeo in psicologia, psicoterapia e psichiatria. Diversamente, Erickson ha una proposta editoriale e un target più diversificati ed una grande conoscenza e una proposta molto ampia per la scuola.
D. La partnership prende la forma di una collana di prodotti dal titolo Una scuola in 3D. Quali sono gli elementi distintivi della collana?
R. Se pensiamo a qualcosa in 3D ce lo immaginiamo come qualcosa di un certo “spessore”, sfaccettato, che si può guardare da diversi punti di vista. Questo è esattamente l’obiettivo che ci siamo posti con questa collana, che propone strumenti di valutazione appositamente concepiti per gli/le insegnanti.
La valutazione degli apprendimenti rappresenta un elemento chiave nel percorso educativo e questo progetto nasce dalla necessità di adottare un approccio completo e significativo, che tenga conto di tre dimensioni fondamentali: competenze linguistiche e di letto-scrittura, competenze logico-matematiche e competenze trasversali, sia cognitive che socio-emotive.
Valutare, attraverso test, questionari e schede di osservazione, tutte e tre queste dimensioni consente di ottenere una fotografia più fedele dello sviluppo cognitivo e formativo degli alunni e delle alunne, e di individuare in maniera globale punti di forza e di debolezza di ognuno/a di loro per favorire un apprendimento autentico, che permetta di affrontare con successo le sfide del futuro.
Per venire incontro il più possibile alle esigenze degli/delle insegnanti, il kit di ogni test propone anche materiali di potenziamento per affrontare eventuali fragilità e offre suggerimenti utili di intervento didattico e personalizzazione per promuovere un apprendimento più efficace e inclusivo.
D. Quali sono i primi prodotti pubblicati nella collana e quali le direzioni per il prossimo futuro?
R. I primi prodotti già pubblicati riguardano i prerequisiti dell’apprendimento della letto-scrittura e del calcolo e gli atteggiamenti dei bambini verso di sé e verso la scuola.
Anche per il prossimo anno stiamo pensando a progetti per la scuola primaria che consentano agli/alle insegnanti una valutazione di diversi apprendimenti, concentrandoci sia sugli aspetti legati alla letto-scrittura che alle abilità cognitive più generali. Oltre che all’apprendimento strumentale della letto-scrittura, ci piacerebbe approfondire anche la comprensione ed elaborazione del testo, così come per l’area matematica stiamo elaborando dei progetti che consentano di valutare anche gli aspetti di problem solving e ragionamento.
Non dimentichiamo poi quelle che una recente legge definisce “competenze non cognitive”. È infatti ormai dimostrato da numerosi studi che emozioni e apprendimenti sono strettamente connessi e che il benessere in classe, così come le life skills, sono imprescindibili in un percorso educativo.
D. Che tipo di contributo potrebbero dare i prodotti della collana all’attività professionale di chi lavora nella scuola e con la scuola?
R. Gli/le insegnanti sono abituati/e a valutare gli alunni e le alunne, ma con prove di verifica che non sono standardizzate; quindi, non intercettano chi ha difficoltà che sono potenzialmente più importanti di quelle della media della popolazione scolastica della stessa età. Il nostro obiettivo è proprio quello di far conoscere alla scuola il valore di un test psicometrico per permettere di personalizzare la didattica, ed eventualmente anche di inviare a un percorso precoce di diagnosi e intervento.
Nel concreto vuol dire evidenziare subito bambini e le bambine con cui avviare un percorso di potenziamento e farlo attraverso suggerimenti e materiali che siano assolutamente in linea con i punti di debolezza evidenziati in fase di valutazione.
D. Tutti i prodotti della collana prevedono l’utilizzo alla piattaforma TEO-Test Erickson Online. Che dimestichezza ha la scuola italiana con la tecnologia e che cosa offre TEO a riguardo?
R. Post Covid l’approccio dei/delle insegnanti nei confronti della tecnologia è molto cambiato e questo – unito al fatto che la piattaforma TEO propone un percorso molto guidato – ci rende ottimisti rispetto al fatto che verrà percepito come una risorsa preziosa.
TEO - Test Erickson Online è infatti un ambiente digitale che facilita la somministrazione delle prove e la notazione, ma soprattutto automatizza sia lo scoring che l’elaborazione di un report finale sulla performance del singolo alunno e della classe. Uno strumento utilissimo, che offriamo in forma gratuita a chi acquista il test.
D. Come è stata la lavorazione di questi progetti? Sappiamo ci sono stati degli imprevisti…
R. Soprattutto in fase di avvio di un progetto non si può assolutamente escludere che qualcosa vada storto. Ma a parte i piccoli “incidenti di percorso” quello che ci ha messo di fronte a una vera e propria sfida è stata la raccolta dei dati italiani per il questionario PASS. I tempi erano brevi e il periodo quello degli ultimi mesi di scuola. Siamo riusciti a raccogliere un ottimo campione solo grazie alla disponibilità di un gruppo di insegnanti motivati e formati. E poi il diavolo ci ha messo lo zampino… il plico con le prove di più di 100 bambini si è smarrito durante la spedizione postale, e siamo riusciti a recuperarlo solo grazie a numerose telefonate!