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Adaptive Behavior Assessment System, Third Edition (ABAS-3): la valutazione del comportamento adattivo da 0 a 89 anni
Adaptive Behavior Assessment System, Third Edition (ABAS-3): la valutazione del comportamento adattivo da 0 a 89 anni
Il comportamento adattivo è definito come l’insieme delle abilità concettuali, sociali e pratiche apprese durante la vita, che consentono alla persona di agire in autonomia nei diversi contesti e partecipare attivamente alla società (Schalock et al. 2021).
Esso costituisce un criterio diagnostico chiave per la disabilità intellettiva (American Psychiatric Association, 2022) e poiché la sua compromissione determina limitazioni significative nelle attività della vita quotidiana poterne effettuare una valutazione mediante strumenti standardizzati è essenziale in diverse condizioni cliniche, lungo l’intero ciclo di vita, anche con l’obiettivo di monitorare e pianificare interventi di potenziamento.
L’Adaptive Behavior Assessment System, Third Edition (ABAS-3) consente una valutazione completa e a confronto con un campione normativo del comportamento adattivo di individui di età compresa tra 0 e 89 anni, mediante una serie di questionari, differenziati in base a età del soggetto valutato e al compilatore (genitore, caregiver, insegnante, educatore e, a partire dai 16 anni, il soggetto stesso).
L’ABAS-3 preserva gli aspetti fondamentali di contenuto e struttura dell’edizione precedente ABAS-II, e, al contempo, offre un aggiornamento delle norme attraverso nuovi campioni nazionali e una revisione del contenuto degli item.
In particolare, sono stati sostituiti riferimenti a prassi o tecnologie ormai obsolete (ad es. ricerche via internet anziché tramite enciclopedie) e sono stati integrati nuovi item per rendere ancora più accurata la valutazione agli estremi e nel caso di specifiche condizioni, come disabilità intellettiva, disturbo dello spettro autistico e ADHD (von Buttlar et al., 2021).
Anche somministrazione e correzione dei questionari sono state ottimizzate; l’ABAS-3 può, infatti, essere compilato in forma cartacea oppure online attraverso la piattaforma Hogrefe Testsystem (HTS), che consente di effettuare lo scoring dei questionari e di estrarne un report dettagliato.
Nell’edizione italiana dell’ABAS-3, il clinico ha a disposizione sei diversi questionari, che indagano le competenze adattive nei differenti contesti di vita dell’individuo:
- Questionario per genitori/caregiver (0-5 anni), valuta il funzionamento adattivo di neonati, lattanti e bambini fino ai 5 anni e 11 mesi di età e può essere compilato da genitore, familiare o caregiver;
- Questionario per insegnanti/educatori (2-5 anni), valuta il funzionamento adattivo in contesti pre-scolastici e scolastici di bambini dai 2 ai 5 anni e 11 mesi di età e può essere compilato da insegnanti, educatori o altro operatore con una buona conoscenza del soggetto;
- Questionario per genitori/caregiver (5-21 anni), valuta il funzionamento adattivo nel contesto familiare e comunitario di bambini e giovani dai 5 ai 21 anni di età e può essere compilato dal genitore, familiare o caregiver;
- Questionario per insegnanti (5-21 anni), valuta il funzionamento adattivo nel contesto scolastico di bambini e giovani dai 5 ai 21 anni di età e può essere compilato da insegnante, educatore o altro personale scolastico con una buona conoscenza del soggetto;
- Questionario per adulti (16-89 anni), valuta il funzionamento adattivo nel contesto casa e nella comunità per individui tra i 16 e gli 89 anni e può essere compilato da parenti, partner, caregiver o professionisti che si prendono cura della persona;
- Questionario per adulti self-report (16-89 anni), se le competenze funzionali lo consentono, il soggetto tra i 16 e gli 89 anni può auto-compilare la versione self-report, che prevede tabelle normative ad hoc, distinte dalla versione adulti other-report.
Al compilatore è richiesto di indicare per ogni item se la persona oggetto di osservazione (se stessi nel caso della versione self-report) sia capace di manifestare autonomamente un determinato comportamento e, in caso affermativo, quanto frequentemente questo si verifichi.
Questa modalità risulta in linea con la distinzione tra abilità e performance presente nell’ICF (World Health Organization, 2001, 2007). Nel caso dell’ABAS-3, si assegna “0” se si ritiene che il soggetto valutato non possieda l’abilità necessaria a mettere in atto il comportamento (deficit di abilità), mentre si assegna “1” quando il soggetto, possiede l’abilità ma non è mai o quasi mai in grado di applicarla senza aiuto quando necessario (deficit di performance). Infine, se il comportamento è messo in atto autonomamente “qualche volta” o “sempre/quasi sempre” si attribuirà “2” o “3”.
Tale impostazione del sistema di scoring consente di avere una traccia pratica utile alla definizione del percorso di potenziamento o riabilitazione. A completamento, l’ABAS-3 mette a disposizione del clinico una guida all’intervento che fornisce per ciascun item di ogni versione del questionario attività che stimolino l’espressione dell’abilità coerentemente con l’età del soggetto.
Di certo, proporre la compilazione a più informatori (ad es. genitore e insegnante, caregiver e operatore) permette al clinico di avere una rappresentazione più completa del comportamento adattivo del soggetto, potendo valutare quanto riferito in contesti di vita differenti. Per la validità delle informazioni, è essenziale però verificare prima che il compilatore abbia un contatto recente, abituale e frequente con la persona valutata, che gli consenta di osservare i comportamenti indagati.
Per ogni item, il compilatore, barrando anche l’opzione “SUPPOSTO”, indica che il proprio giudizio è basato su una stima o una supposizione per cui quello specifico comportamento non è stato direttamente osservato. Nel caso siano presenti 4 o più supposto all’interno di una stessa area adattiva, i risultati ottenuti devono essere considerati con cautela. È utile che il professionista si confronti con il rispondente per comprendere la ragione delle ipotesi e stabilire se considerare ugualmente i dati, circoscrivere la propria interpretazione alle sole aree con un numero accettabile di stime o, specie nel caso di una diffusa presenza di supposizioni, non utilizzare i dati e rivolgersi a altri informatori.
L’ABAS-3, come l’edizione precedente, presenta una struttura gerarchica a tre livelli, che pone al vertice il General Adaptive Composite (GAC), il punteggio composito dell’adattamento generale, in cui convergono tutte le aree adattive valutate. Al livello intermedio, troviamo i tre domini adattivi Concettuale (DAC), Sociale (DAS) e Pratico (DAP). mentre, al livello più basso sono presenti le aree adattive personali valutate dallo strumento (si veda fig.1).

Tale architettura è la medesima nelle diverse forme dell’ABAS-3, con modiche differenze rispetto ad alcune aree adattive: l’area Vita a casa è sostituita da Vita a scuola nei questionari per insegnanti/educatori, mentre nelle versioni che valutano soggetti fino ai 5 anni di età, l’area delle Competenze scolastiche è sostituita da quella delle Competenze pre-scolastiche.
L’area Motricità è prevista solo nei questionari genitori/caregiver e insegnanti/educatori, concorre al GAC ma non è inclusa in alcun dominio; l’area Lavoro, presente esclusivamente nei questionari per genitori e insegnanti 5-21 anni e nei questionari per adulti, viene somministrata solo per soggetti a partire dai 17 anni di età con un impiego. Inoltre, nelle versioni 5-21 anni, l’area Lavoro non è inclusa nel GAC, né nei domini adattivi, mentre nella versione adulti, si può decidere di includere o meno il punteggio ponderato dell’area Lavoro per ottenere il punteggio standard del dominio Pratico e il punteggio del GAC.
Obiettivo principale dell’ABAS-3 è fornire una valutazione del comportamento adattivo di un individuo a confronto con altri di pari età. Nell’interpretazione dei punteggi, si utilizza un approccio top-down che considera in primo luogo il punteggio del GAC, a seguire i punteggi standard dei Domini adattivi (M = 100, DS = 15) e, infine, i punteggi ponderati (M = 10, DS = 3) delle Aree adattive. L’analisi del profilo che ne deriva consente di individuare punti di forza e di debolezza di un soggetto, contribuendo alla comprensione del funzionamento globale della persona così da fornire informazioni preziose nel processo diagnostico, nella valutazione dell’accesso a servizi del sistema sanitario pubblico, nella pianificazione di programmi di intervento in tutte le condizioni in cui si manifesta una difficoltà, un disturbo o una disabilità che può interferire con il funzionamento quotidiano.
Bibliografia
- American Psychiatric Association. (2022). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed., text rev.). https://doi.org/10.1176/appi.books.9780890425787
- Harrison, P.L. e Oakland, T. (2025). ABAS‑3. Adaptive Behavior Assessment System, Third Edition. Guida all’intervento. Ed. it. di R. Ferri, M. Landi, M. Borghetto e M. Lang. Firenze: Hogrefe.
- Harrison, P.L. e Oakland, T. (2025). ABAS‑3. Adaptive Behavior Assessment System, Third Edition. Manuale. Ad. it. di R. Ferri, M. Landi, M. Borghetto e M. Lang. Firenze: Hogrefe.
- Schalock, R. L., Luckasson, R., & Tassé, M. J. (2021). Intellectual disability: Definition, diagnosis, classification, and systems of supports (12th edition). American Association on Intellectual and Developmental Disabilities.
- von Buttlar A.M., Zabel T.A., Pritchard A.E., Cannon A.D. (2021). Concordance of the Adaptive Behavior Assessment System, second and third editions. Journal of Intellectual Disability Research 3, 283-295. doi: 10.1111/jir.12810.
- World Health Organization (2001). International classification of functioning, disability, and health (ICF). Ginevra: WHO.
- World Health Organization (2007). International classification of functioning, disability, and health: Children and youth version (ICF-CY). Ginevra: WHO.