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numero 115 - marzo 2025

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L’importanza del potenziamento precoce delle funzioni esecutive in bambini di età prescolare con sindrome di Down

L’importanza del potenziamento precoce delle funzioni esecutive in bambini di età prescolare con sindrome di Down

Le funzioni esecutive sono definite come l’insieme di domini cognitivi capaci di controllare e regolare il comportamento e le altre funzioni cognitive (Welsh et al., 1991), domini che comprendono diverse abilità metacognitive, tra cui l’inibizione, la memoria di lavoro, la flessibilità cognitiva, la pianificazione e la regolazione emotiva. Queste abilità risultano fondamentali per ogni individuo in quanto consentono di mettere in atto comportamenti adeguati al contesto in cui è inserito, di rispondere adeguatamente alle richieste che esso gli pone quotidianamente, di far fronte alle molteplici sfide derivanti da situazioni nuove (Marzocchi & Valagussi, 2011). Pertanto, le funzioni esecutive possono essere considerate dei processi interattivi in costante sviluppo che permettono agli individui di agire e comportarsi in modo più adattivo e finalizzato (Daunhauer et al., 2014).

In molti disturbi del neurosviluppo sono emerse difficoltà nelle funzioni esecutive (Pennington e Ozonoff, 1996), e tra questi anche nella sindrome di Down, la causa genetica più diffusa di disabilità intellettiva dovuta alla presenza di un cromosoma 21 in più. Una recente metanalisi sull’argomento ha messo in luce difficoltà generalizzate non solo rispetto all’età cronologica, ma anche rispetto all’età mentale, un po’ in tutte le funzioni esecutive, ed in particolare nei domini della memoria di lavoro, dello shifting e dell’inibizione (Tungate e Connsers, 2021). Questo quadro di difficoltà è emerso in un primo moneto in studi che hanno valutato le funzioni esecutive utilizzando prove dirette con il bambino (e.g. Lanfranchi et al., 2010) ed è stato confermato in un secondo momento anche da studi che hanno utilizzato il metodo della valutazione indiretta, utilizzando questionari che si riferiscono ai comportamenti del bambino utilizzati nella vita quotidiana per come riportati dal caregiver (e.g. Loveall et al., 2017; Onnivello et al., 2021). Proprio da questa ultima tipologia di studi emerge un profilo più frastagliato nelle funzioni esecutive, con maggiori difficoltà nel dominio della memoria di lavoro e minori problemi nell’ambito del controllo emotivo (e.g. Onnivello et al., 2021).

È noto dalla letteratura come le funzioni esecutive siano una componente centrale del funzionamento intellettivo di fondamentale importanza per l’organizzazione ed il monitoraggio delle attività quotidiane. Tale ruolo cruciale è sempre più confermato anche negli individui con la sindrome di Down. Alcuni studi hanno infatti mostrato una correlazione significativa tra funzioni esecutive e comportamenti adattivi, quali le competenze di comunicazione, le abilità quotidiane e la socializzazione soprattutto in età scolare quando le richieste dell’ambiente diventano più stringenti (e.g. Onnivello et al., 2021, Sabat et al., 2020). Altri lavori hanno invece mostrato una correlazione tra funzioni esecutive, ed in particolare la memoria di lavoro, e gli apprendimenti scolastici in bambini di età scolare con sindrome di Down (Will et al., 2017). Infine, da alcuni studi emerge come nella sindrome di Down maggiori problemi nelle funzioni esecutive siano correlati a maggiori comportamenti problema, in termini di comportamenti aggressivi, oppositivi, esternalizzanti, oltre che di problemi attentivi (Esbensen et al., 2021). Tutti questi risultati mettono in luce come le funzioni esecutive siano importanti nel funzionamento di un individuo con sindrome di Down e dalla loro maggiore o minore efficienza dipendano a cascata altre acquisizioni successive. 

Alla luce di ciò, si rafforza la necessità di interventi precoci volti al potenziamento delle funzioni esecutive in bambini con la sindrome di Down, che potrebbero, non solo migliorarne le funzioni esecutive, ma anche i comportamenti adattivi (Will et al., 2021), supportati da una maggiore plasticità cerebrale. Vi sono molteplici evidenze secondo cui i bambini in questa fascia d’età possono trarre, dalle varie tipologie di training, vantaggi e benefici maggiori rispetto ai soggetti più grandi (Melby-Lervag & Hulme, 2013) incluso un effetto positivo sull’andamento scolastico (Blair, 2002). Per tale motivo, si evidenzia sempre più la necessità di sperimentare interventi precoci che prevendano attività che possano essere inserite nella routine quotidiana e che siano personalizzati a seconda del bambino, data la grande variabilità che caratterizza gli individui con trisomia (Karmiloff-Smith, 2016). Per questo motivo il nostro gruppo di ricerca sta lavorando, in collaborazione con alcuni colleghi dell’università del Colorado all’implementazione di un percorso di potenziamento precoce delle funzioni esecutive per bambini con sindrome di Down. Le prime sperimentazioni stanno dando dei risultati soddisfacenti che incoraggiano la prosecuzione della ricerca.

Bibliografia

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  • Marzocchi, G. M., & Valagussa, S. (2011). Le funzioni esecutive in età evolutiva. Milano, IT: F. Angeli.
  • Onnivello, S., Colaianni, S., Pulina, F., Locatelli, C., Marcolin, C., Ramacieri, G., Antonaros, F., Vione, B., Piovesan, A., & Lanfranchi, S. (2021). Executive functions and adaptive behaviour in individuals with Down syndrome. Journal of Intellectual Disability Research, 66(1–2), 32–49.
  • Pennington B. F. & Ozonoff S. (1996). Executive functions and developmental psychopathology. Journal of Child Psychology and Psychiatry, 37, 51–87.
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  • Will, E. A., Schworer, E. K., & Esbensen, A. J. (2021). The role of distinct executive functions on adaptive behavior in children and adolescents with Down syndrome. Child Neuropsychology, 27(8), 1054–1072.