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numero 48 - giugno 2017

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Barkley Adult ADHD Rating Scale-IV (BAARS-IV)

Barkley Adult ADHD Rating Scale-IV (BAARS-IV)

Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività, notoriamente conosciuto come ADHD, è un disturbo ad insorgenza infantile i cui sintomi cardine includono disattenzione, distraibilità, iperattività e impulsività. Nonostante l’iperattività diminuisca durante la crescita, i sintomi di disattenzione e la distraibilità spesso persistono, causando una serie di difficoltà in ambito familiare, relazionale, scolastico-accademico e lavorativo.

Fino a non molto tempo fa, l’ADHD era ritenuto un disturbo confinato all’età evolutiva, e nel DSM-IV era classificato come Disturbo Dirompente della Condotta. Tuttavia, l’evidenza scientifica ha dimostrato che l’ADHD persiste in età adulta nel 50-66% dei casi e colpisce in media il 3.4% degli adulti (Fayyad et al, 2007). La mole di dati raccolti sulla traiettoria dell’ADHD nell’arco di vita ha permesso di modificare la sua concettualizzazione, tanto che nel DSM-5 l’ADHD viene incluso nei Disturbi del Neurosviluppo, ovvero di quei disturbi che cominciano in età infantile e che, interessando le funzioni del cervello, influenzano la capacità di apprendere, di regolare le emozioni e il comportamento.

Non è affatto facile diagnosticare l’ADHD negli adulti: la sua presentazione cambia con la crescita dell’individuo, e la presenza di altri disturbi in comorbidità rende più difficile il suo riconoscimento, soprattutto perché è spesso per queste comorbidità che il soggetto richiede l’aiuto dello specialista.  

Per poter far diagnosi di ADHD negli adulti, il DSM 5 richiede la presenza di almeno 5 sintomi di disattenzione e/o di iperattività/impulsività, l’inadeguatezza di questi rispetto al livello di sviluppo, la loro insorgenza prima dei 12 anni di età e la prova che questi abbiano interferito (e interferiscano) in almeno due contesti di vita (scuola, lavoro, famiglia, relazioni sociali, ecc.). 

La BAARS-IV - Barkley Adult ADHD Rating Scale-IV di Russell A. Barkley (adattamento italiano di Stefano Pallanti e Luana Salerno, 2017) è una scala di valutazione che contiene i sintomi dell’ADHD sia in età adulta che in età infantile, e consente non solo di valutare la presenza dei sintomi, ma anche di stabilire l’età di insorgenza, gli ambiti in cui questi hanno determinato (e determinano) una compromissione e la loro inadeguatezza rispetto all’età del soggetto. A differenza delle altre scale di valutazione per l’ADHD, la BAARS-IV contiene una sezione composta da item che servono ad indentificare quel particolare sottotipo di ADHD che è conosciuto come Sluggish Cognitive Tempo (SCT; Milich, Balentine e Lynam, 2001), cui spesso si fa riferimento come Disturbo da Deficit di Attenzione o ADD.

La BAARS-IV Self-report è stata standardizzata su un campione di popolazione italiana composto da 627 soggetti, 316 maschi e 311 femmine, di età compresa tra i 18 e gli 89 anni, provenienti da diverse regioni d’Italia, e i risultati sono stati confrontati con quelli ottenuti da un campione clinico formato da 104 adulti con diagnosi di ADHD formulata in base ai criteri del DSM-5. La scala BAARS-IV Self-report ha mostrato di possedere una elevata attendibilità, intesa sia come coerenza interna che come stabilità dei punteggi a distanza di 2-3 settimane; la struttura fattoriale emersa sul campione totale dei soggetti (N = 627) è risultata in linea con la struttura interna della scala.

La BAARS-IV è uno strumento molto vantaggioso e flessibile: si presenta non solo nella versione in autovalutazione (Self-report), ma anche nella forma in eterovalutazione (Other-report) che può essere completata da un informatore collaterale. Inoltre, se i tempi per lo screening sono molto ridotti è possibile utilizzare le versioni Quick-Screen, sempre disponibili in auto ed eterovalutazione, che richiedono al massimo 2-3 minuti per la loro compilazione. Infine, nei casi in cui il soggetto non è in grado di completare autonomamente una scala di valutazione, esiste la BAARS-IV in forma di intervista, che consente al clinico di indagare i criteri diagnostici per l’ADHD ponendo le domande che sono in essa riportate.  

Siccome in molti casi nella pratica clinica il clinico è costretto ad arrivare a delle conclusioni che possono basarsi più su convinzioni sostenute dall’esperienza clinica che da dati quantificabili, la presenza di uno strumento come la BAARS-IV, che dispone di norme raccolte sulla popolazione italiana, può fornire un aiuto prezioso ad ottenere informazioni più attendibili durante l’assessment.

Sebbene sia ormai riconosciuto che l’ADHD adulto è un disturbo tutt’altro che raro, che si associa spesso ad altri disturbi in comorbidità e ad una mortalità più precoce, questa condizione è ancora spesso non riconosciuta e non trattata. Quanto più aumenta la consapevolezza dell’esistenza dell’ADHD e delle conseguenze negative che esso può causare, tanto più aumenta la necessità di avere strumenti dalle robuste proprietà psicometriche. La BAARS-IV ha dimostrato di possedere una buona validità e affidabilità e si presenta come uno strumento di indubbia utilità per il clinico, consentendo il riconoscimento di un disturbo che se non trattato adeguatamente rischia di mettere a rischio la vita del soggetto e di ridurre la qualità della vita anche dei suoi familiari.

 

Riferimenti bibliografici

American Psychiatric Association (2001). DSM-IV-TR, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – Text Revision. Milano: Masson.

American Psychiatric Association (2014). DSM 5, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Milano: Raffaello Cortina.

Fayyad, J., De Graaf, R., Kessler, R., et al. (2007). Cross-national prevalence and correlates of adult attention-deficit hyperactivity disorder. Br J Psychiatry, 190: 402-409.

Milich, R., Balentine, A.C., e Lynam D.R. (2001). ADHD combined type and ADHD predominantly inattentive type are distinct and unrelated disorders. Clinical Psychology: Research and Practice, 8:463–488.