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numero 32 - novembre 2015

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Affrontare i cambiamenti sociali: punti di forza individuali e opportunità contestuali

Affrontare i cambiamenti sociali: punti di forza individuali e opportunità contestuali

Viviamo in un epoca di cambiamenti radicali, che investono l’ambiente fisico, i sistemi di credenze e le istituzioni sociali che organizzano le nostre vite. Questi profondi cambiamenti sociali, in parte associati al concetto di globalizzazione, rappresentano una vera e propria sfida per ogni individuo.
Il modo in cui le società sono organizzate e il tipo di visione fondamentale che ne ispira l’attività hanno un riflesso diretto sulle persone e sull’interazione tra pressioni ambientali e l’azione dell’uomo. Questa interazione, evolvendosi nel corso di lunghi periodi storici e mostrando alcune resistenze al cambiamento, si sviluppa lungo tre livelli distinti:

  • protezione dell’ambiente e conservazione delle risorse;
  • prosperità economica e continuità nel tempo;
  • benessere ed equità sociale.

Le conseguenze di tale interazione a tre livelli sono rappresentate da un’ampia gamma di nuove “incertezze” nella progettazione della propria vita. Basti pensare ai più giovani, che dovrebbero fare delle scelte a proposito della propria carriera lavorativa e del proprio personale futuro. Molti di loro sono portati a prolungare per alcuni anni il percorso di formazione scolastica e professionale, ma questa scelta tende ad avere uno scarso riscontro viste le attuali condizioni del mercato del lavoro. Altri tendono a ritardare il momento di iniziare una relazione duratura e formare una famiglia, perché si percepiscono poco stabili a livello economico e non ancora pronti ad assumere un impegno a lungo termine, dal punto di vista personale.

Una ricerca decennale sulle modalità di far fronte a tali prototipiche incertezze (Sonderforschungsbereich – SFB 580) è stata condotta sulla popolazione della Germania e della Polonia, nel periodo compreso tra il 2001 e il 2012. In questo contesto, la parola “incertezze” era riferita alla percezione di cambiamenti peggiorativi nell’ambito del mercato del lavoro e sul posto di lavoro, ma anche a livello di relazioni di coppia e familiari. Alcuni esempi di tali cambiamenti erano:

  • È difficile pianificare il mio percorso di carriera;
  • Il rischio di perdere il lavoro è aumentato;
  • Le richieste connesse alla mia attuale posizione lavorativa prevedono che io operi con un maggior livello di autonomia e indipendenza rispetto al passato;
  • Devo mostrare maggiore impegno e conseguire performance più elevate per mantenere il mio stile di vita.

Nei confronti di tali sfide, le persone possono mostrare coinvolgimento, inteso nei termini di accettare le sfide che si trovano ad affrontare con elevata motivazione e ponderare diverse alternative di risoluzione dei problemi, o disimpegno. Ovviamente, il coinvolgimento, da questo punto di vista, si correla con un aumento del livello di benessere, mentre accade il contrario per l’atteggiamento di disinvestimento.

Dati i risultati ottenuti si osserva che, coloro che sono ancora impegnati a livello formativo scolastico o professionale mostrano minori incertezze rispetto a coloro che sono già impegnati nel mondo del lavoro, ma i due gruppi non differiscono per quanto riguarda il livello di coinvolgimento/disimpegno. In generale, tuttavia, i più giovani tendono a mostrare un atteggiamento più positivo nei confronti dei cambiamenti sociali, rispetto a chi è più anziano.

L’ampia varietà di contesti regionali gioca sicuramente un ruolo importante. In zone con alto tasso si disoccupazione l’associazione tra incertezze sul futuro e livello di benessere era meno negativa che altrove. Da questa prospettiva, il disinvestimento può essere associato anche al benessere, se le persone vivono in contesti molto compromessi dal punto di vista economico.

Anche il contesto generale di un Paese o di una regione, inteso in termini di quantità  e tipologia di supporto sociale fornito ai propri abitanti, gioca il suo ruolo. In Germania, dove viene fornito un supporto sociale generoso, il livello di coinvolgimento è più alto se le incertezze vengono percepite come una sfida che può portare anche a possibili vantaggi. In Polonia, invece, dove lo stato sociale è meno supportivo, la valutazione dell’evento sfidante non gioca nessun impatto sul livello di coinvolgimento.

Non si può non citare infine il contesto storico di un Paese come elemento di influenza. Sistemi di valori, eventi e comportamenti giocano un ruolo, a volte anche sotterraneo, per decenni. Coltivare una “mentalità più imprenditoriale” può essere considerato una soluzione per i problemi che sorgono nel momento in cui ci si trova ad affrontare cambiamenti importanti a livello sociale. Il programma di europeo di finanziamento Horizon 2020 è appunto dedicato a interventi di ampia portata che incoraggiano l’azione, proprio perché nessuna nuova proposta potrà essere d’aiuto, se non ci sono le opportunità di realizzarla.

Il tasso di disoccupazione giovanile, che in Europa spazia dal 7% ad oltre il 45%, rappresenta un enorme ostacolo, che rischia di lasciare il segno in termini di sviluppo psicosociale. Psicologi e politici dovrebbero lavorare insieme contro la “generazione perduta” predisponendo un ambiente che favorisca un sano coinvolgimento.