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numero 104 - maggio 2023

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I nostri test

Una valutazione modellata sul trattamento

Una valutazione modellata sul trattamento

Le valutazioni globali, in cui il professionista prende in considerazione informazioni fornite da diverse fonti, in diversi contesti e con molteplici strumenti e tecniche di assessment, producono una grande quantità di dati, forse addirittura una quantità eccessiva di dati. Per dare un senso a questa quantità di informazioni, Sam Goldstein, del Dipartimento di psichiatria della University of Utah School of Medicine ed esperto di psicologia dell'età evolutiva e neuropsicologia, propone un approccio valutativo orientato al trattamento per garantire che le valutazioni portino a trattamenti olistici e realmente efficaci.

Nella maggior parte dei casi, le valutazioni si concentrano sull'ottenimento di una diagnosi o sulla determinazione dell'idoneità ai servizi, obiettivi entrambi validi e importanti. Una valutazione orientata al trattamento e modellata su di esso, sposta, cioè, l'obiettivo dalla diagnosi tout-court al trattamento, in modo che da essere specificamente orientata alla pianificazione, all'erogazione e al monitoraggio del trattamento stesso. L'obiettivo è, come afferma Goldstein, "vedere il mondo con gli occhi del bambino... concentrandosi su ciò che il bambino può vedere, sentire e fare".

Come si svolge una valutazione modellata sul trattamento?

Una valutazione modellata sul trattamento dev'essere completa, in modo che il valutatore abbia un quadro chiaro del funzionamento del bambino al centro della valutazione. I vari elementi di una tale valutazione dovrebbero consentire di raccogliere informazioni su come il bambino pensa, impara, sente e si comporta; di costruire una comprensione del modo in cui le sue abilità si influenzano a vicenda e modellano la sua risposta all'ambiente; di identificarne i limiti o i deficit funzionali; d'individuare le cause e prescrivere interventi mirati.

Goldstein raccomanda un approccio logico e strutturato alla valutazione globale, perché i bambini a più alto rischio, di solito, presentano sfide e bisogni multipli. 
Un buon punto di partenza è la revisione della documentazione disponibile, in modo da farsi un'idea di ciò che è già stato documentato. Le checklist compilate da genitori e insegnanti possono fornire informazioni preziose sui sintomi e sulla loro gravità, nonché sul funzionamento e l'adattamento quotidiano del bambino. Le osservazioni in classe possono fornire dati più utili, integrati da un colloquio con il bambino, che costituisce il fulcro della valutazione. Ecco come potrebbe essere il processo, passo dopo passo:

Fase 1. Comprendere la storia complessa del soggetto

I documenti a disposizione del clinico possono dipendere dall'età del soggetto da valutare. Quando è possibile, è necessario esaminare i documenti e intervistare genitori, insegnanti e operatori sanitari per avere un quadro ricco e reale che prenda in considerazione:

  • storia educativa;
  • storia evolutiva;
  • storia occupazionale e preoccupazionale;
  • storia personale e medica;
  • storia psicologica e neuropsicologica.

È importante comprendere la natura di eventuali traumi, nonché i sintomi nuovi o a lungo termine che il soggetto sta sperimentando. Il professionista che conduce una TIE deve avere ben presente gli obiettivi del soggetto, per tutto il processo di raccolta delle informazioni.

Fase 2. Valutare la compromissione

Nel pianificare le valutazioni da utilizzare, si raccomanda di dedicare un po' di tempo a considerare le caratteristiche dei test:

  • la sensibilità di un test, ovvero la sua capacità di identificare correttamente le persone affette da una patologia;
  • la specificità di un test, ovvero la sua capacità di determinare chi non è affetto da una patologia;
  • il valore predittivo positivo di un test, ovvero la probabilità che una persona che risulta positiva al test sia effettivamente affetta da una patologia;
  • il valore predittivo negativo di un test, ovvero la probabilità che una persona che risulta negativa al test non sia effettivamente affetta dalla patologia.

È anche importante indagare condizioni e disabilità a bassa incidenza, come i disturbi della vista e dell'udito. 

A questo scopo: possono essere presi in considerazione questi strumenti:

Fase 3. Valutare un ampio spettro di abilità e comportamenti 

In questa fase della valutazione, si raccolgono informazioni su sintomi, abilità e capacità utilizzando misure normative valide e affidabili. Queste valutazioni possono aiutare a chiarire e a testare alcune delle ipotesi sviluppate in base alla storia e alle difficoltà osservate. 
Si possono prendere in considerazione i seguenti test:

Fase 4. Scegliere strumenti a spettro ristretto

Avendo come riferimento la TIE, è possibile scegliere misure a spettro ristretto in base alle aree o ai sintomi che disturbano maggiormente la vita o il benessere della persona. 
Test come questi possono essere utili per chiarire la diagnosi e pianificare i trattamenti:

Fase 5. Valutare i risultati e il funzionamento sociale

Nel valutare i risultati e il funzionamento sociale, l'obiettivo è sviluppare una comprensione dell'individuo nel suo complesso, che non consideri solamente l’insieme di deficit ma si focalizzi sull’individuo, sui suoi punti di forza e abilità, che vive in ambienti che offrono vari livelli di supporto.
Ecco alcune delle valutazioni comuni utilizzate in questa fase:

Fase 6. Valutare i fattori di resilienza

Nel pianificare i trattamenti, è importante comprendere i fattori interni ed esterni che possono favorire la resilienza del cliente. Per identificare i fattori protettivi che potrebbero consentire a un bambino di superare le avversità, è necessario valutare l'ambiente domestico, scolastico e della comunità, nonché le caratteristiche e le capacità del soggetto stesso. 
I fattori protettivi possono includere risorse come:

  • famiglia e amici;
  • fattori socioeconomici;
  • temperamento individuale;
  • relazioni sociali;
  • autostima;
  • fede e comunità religiosa;
  • autocontrollo;
  • senso dell'umorismo. 

In questa fase di valutazione possono essere utili le seguenti valutazioni:

Fase 7. Valutare la personalità

Per pianificare trattamenti olistici, è poi fondamentale identificare i punti di forza e le risorse - ciò che va bene e ciò che sta andando bene. La TIE si basa sul principio che alleviare i sintomi ha un valore immediato, mentre coltivare i punti di forza ha un valore a lungo termine, quando i bambini passano all'adolescenza e all'età adulta. 
Queste valutazioni sono spesso utilizzate per comprendere la personalità o lo stile di personalità di un individuo: 

Fase 8. Condurre un colloquio clinico con la persona al centro della valutazione  

Il tempo dedicato alla comprensione dell'individuo nella sua interezza è fondamentale per la TIE. I colloqui clinici strutturati o semistrutturati possono aiutare a integrare i dati, a perfezionare una diagnosi, a personalizzare gli interventi in base alle esigenze e agli obiettivi di ogni persona e a costruire un'alleanza che favorisca risultati positivi.

Qual è il messaggio chiave?   

Le TIE complete possono portare a diagnosi affidabili. Ma soprattutto, possono aprire ai clinici il mondo del paziente, bambino o adulto, portando a piani di trattamento efficaci e altamente individualizzati.

 

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Nota

 * L'adattamento italiano è in preparazione presso Hogrefe.