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numero 81 - ottobre 2020

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Selezioni pubbliche ai tempi del coronavirus

Selezioni pubbliche ai tempi del coronavirus

La pandemia attualmente in atto in tutto il mondo ha stravolto la nostra esistenza, sia per quanto concerne la nostra vita privata sia la nostra attività professionale. Un’attività che prima veniva gestita in maniera più o meno semplice e automatizzata, come ad esempio una procedura di selezione all’interno di un’organizzazione pubblica, adesso deve essere necessariamente ripensata e modificata alla luce delle restrizioni imposte dalla presenza del COVID-19 nelle nostre vite.
A tal proposito, poco tempo fa ho preso parte, come consulente esterno, a un processo di selezione presso un ente pubblico del nord Italia. Questo processo di selezione doveva avvenire prima dell’inizio della pandemia in Italia e è stato rimandato più volte al fine di poter operare in sicurezza, senza però trascendere alcuni dei capisaldi dei concorsi pubblici, primo tra tutti la necessità di far svolgere le prove in presenza a tutti i candidati nello stesso momento.

Gli strumenti

Nell’esperienza che vi sto raccontando, le prove da sostenere erano l’Intelligence Structure Test-Screening (IST-Screening) e il Business-focused Inventory of Personality - 6 Factors (BIP-6F): il primo strumento fornisce una misura di tre diverse forme di ragionamento, verbale, astratto e numerico, mentre il secondo test valuta la personalità in ambito organizzativo.
Alla luce di ciò, possiamo considerare questa procedura di selezione abbastanza standard: in genere, infatti, in contesti come questo vengono valutati aspetti cognitivi e di personalità in ottica di selezione. Tuttavia, non sempre nei concorsi pubblici vengono impiegati test standardizzati e validati nel contesto italiano, e questo rende la procedura di selezione in oggetti particolarmente interessante e ben strutturata.

La prova

Alla prova erano stati ammessi 51 candidati. Per poter garantire il distanziamento sociale e al contempo svolgere la prova in presenza in un’unica sessione, i due test sono stati somministrati in un’aula magna dalla capienza molto elevata: in questo modo, è stato possibile distanziare notevolmente i candidati. Per rendere la procedura più semplice, i posti utilizzabili erano contrassegnati da un apposito adesivo, mentre del nastro impediva ai candidati di sedersi nei posti non utilizzabili: questa fase è stata comunque supportata dal personale di aula in modo tale da velocizzare, snellire e controllare l’effettivo distanziamento sociale dei candidati.

Anonimato e sicurezza

Un altro criterio fondamentale all’interno dei concorsi pubblici riguarda l’anonimato dei candidati: questo non riguarda solamente i materiali utilizzati, come i fogli risposta contrassegnati solo da appositi codici a barre così da renderli completamente anonimi o le penne che vengono fornite ai candidati in modo tale che tutti scrivano con la stessa penna, ma riguarda anche fisicamente il candidato all’interno della sala dove si svolge la prova. A tal proposito, l’utilizzo delle mascherine poteva rappresentare una possibile fonte di criticità: infatti, pur rispettando l’obbligo di dover indossare il dispositivo durante l’intera prova, questo poteva essere un ostacolo ai fini dell’anonimato fisico, perché i candidati avrebbero potuto essere facilmente riconoscibili attraverso l’utilizzo di una mascherina particolare. Per ovviare a questa criticità, e al contempo per garantire che tutti i candidati indossassero la mascherina per tutta la durata della procedura di selezione, durante la fase di registrazione ad ogni candidato è stata consegnata una mascherina chirurgica. In questo modo, quindi, tutti i candidati hanno indossato la mascherina chirurgica consegnata, così da avere disuguaglianze fisiche evidenti durante lo svolgimento delle varie prove.
Un’altra accortezza che doveva essere necessariamente rispettata per far svolgere le prove in assoluta sicurezza, riguardava l’igienizzazione delle mani. Per questo motivo, all’ingresso dell’aula erano presenti dei gel igienizzanti per mani che tutti i candidati dovevano utilizzare prima di prendere posto in aula. La stessa procedura, ovviamente, è stata seguita anche da tutti i membri della commissione esaminatrice e dai consulenti esterni alla commissione, come il sottoscritto.
Per quanto riguarda i materiali che componevano le prove vere e proprie, come il libretto con le domande e il foglio risposte, questi sono stati consegnati in una confezione di cellophane sigillata a tutti i partecipanti, dopo un’attenta sanificazione del tutto. Questa procedura, oltre a fornire ulteriori garanzie circa l’equità della procedura concorsuale, permetteva di rispettare tutte le linee guida sulla sicurezza dello svolgimento di una prova di gruppo all’interno di una stessa aula.
Ad oggi, questo non sarebbe già più applicabile, alla luce delle recenti nuove restrizioni imposte dal Governo per arginare la diffusione del coronavirus, che vitano la possibilità di svolgere una prova in presenza con un numero così elevato di candidati.
Proprio per questo motivo, una delle richieste maggiormente pressanti da parte della commissione esaminatrice riguardava le tempistiche di restituzione dei risultati e dei profili dei singoli candidati: infatti, l’evolversi della situazione sanitaria imponeva una velocità di restituzione insolita. Per questo motivo, al termine delle prove sono state svolte immediatamente tutte le attività connesse alla correzione delle prove: dalla lettura ottica dei fogli risposta, sino alla generazione dei profili dei candidati e alla creazione della graduatoria. Ciò ha permesso alla commissione esaminatrice di pubblicare i risultati delle due prove poche ore dopo il loro svolgimento, in modo tale da snellire tutta la procedura e poter convocare i candidati per l’ulteriore prova scritta a pochi giorni di distanza.

Questo articolo è stato scritto con l’obiettivo di illustrare come si svolge un concorso pubblico ai tempi del COVID-19. Niente è impossibile, ma il rispetto delle normative di sicurezza sanitaria, oltre a quelle relative alle procedure concorsuali in senso stretto, richiede una programmazione maggiore. Probabilmente, anche il futuro di questa tipologia di prove sarà l’online: esistono, infatti, apposite piattaforme digitali che permettono la somministrazione di prove a gruppi di persone contemporaneamente fornendo anche degli strumenti per controllare il rispetto delle procedure concorsuali, come per esempio l’utilizzo di una videocamera.
Nonostante ciò, tuttora si osservano numerose resistenze all’utilizzo di questi strumenti tecnologici, motivate dalla difficoltà nel garantire la regolarità di tutta la procedura concorsuale, che dovranno in qualche modo essere risolte in tempi brevi in modo tale da non dover necessariamente fermare o posticipare queste attività, permettendone uno svolgimento in assoluta sicurezza e trasparenza.