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numero 83 - dicembre 2020

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Rassegna stampa

Rassegna stampa #83

Rassegna stampa #83

Il fumo aumenta la mortalità da COVID-19

Nell’ultimo anno sono state condotte tantissime ricerche sugli effetti psicologici della pandemia da coronavirus in atto. Non esistono tuttavia studi sulla popolazione spcifica dei veterani americani: questa particolare categoria di persone è maggiormente a rischio, come mostrano diversi studi nei quali è emerso come godano di uno stato di salute peggiore rispetto al resto della popolazione. Un fattore che può aumentare le complicazioni legate al COVID-19 nei veterani è l’uso del tabacco: da un lato è noto come il fumo aumenti il rischio di sviluppare sintomi importanti legati al coronavirus, dall’altro lato è un comportamento messo in atto da un numero molto elevato di veterani, significativamente superiore rispetto a quello che si osserva nella popolazione generale. Per meglio comprendere gli effetti del COVID-19 sui veterani fumatori, un team statunitense di ricercatori ha condotto uno studio su oltre 400 veterani risultati positivi al coronavirus. I risultati hanno mostrato come, in linea con quanto noto nella popolazione generale, al crescere dell’età aumenta notevolmente il rischio di morire a causa del COVID-19; inoltre, altri fattori che aumentano significativamente tale rischio sono la presenza di patologie legate all’apparato respiratorio, causate dal fumo, immunodeficienza e problemi ai reni, mentre non sono risultate statisticamente significative altre variabili come l’indice di massa corporea e altri aspetti legati alla salute delle persone. Inoltre, è emerso come le donne veterane abbiano una probabilità superiore agli uomini di morire a causa del coronavirus. Infine, è emerso come il fumo aumenti notevolmente tale rischio, in misura maggiore rispetto a patologie conclamate, come i disturbi legati ai reni. Per concludere, questo studio permette di quantificare l’influenza del fumo nel rischio di morte legata al COVID-19, evidenziando come tale comportamento aumenti il rischio in maniera molto forte e superiore ad altre patologie.

Raines, A. M., Tock., J. L., McGrew, S. J., Ennis, C. R., Derania, J., Jardak. C. L., Lim, J. H., Boffa, J. W., Houtsma, C., Jones, K. R., Martin-Klingerm G., Widmer, K., Schapira, R., Zvolensky, M. J., Hoerger, M., Constans, J. I., & Franklin, C. L. (2021). Correlates of death among SARS-CoV-2 positive veterans: The contribution of lifetime tobacco use. Addictive Behaviorsm 113, 106692.

 

Come il COVID-19 ha cambiato le abitudini alimentari degli adolescenti

Come tutti sappiamo, questo 2020 è stato funestato dal COVID-19 che ha influenzato drasticamente la nostra vita: dal lockdown, al distanzamento sociale, quasi tutte le normali attività quotidiane hanno subito dei cambiamenti non desiderati per cercare di contenere la diffusione del virus. Tra i tanti effetti che questi cambiamenti hanno avuto, si hanno anche le modifiche nelle nostre abitudini alimentari, sia in merito alla qualità che alla quantità di cibo con conseguenze negative sulla qualità della vita delle persone, aumentando il rischio di sviluppare patologie connesse ad una alimentazione non corretta, come obesità, diabete e disturbi cardiocircolatori. Tra tutti i gruppi di persone, le restrizioni imposte hanno avuto enormi impatti sugli adolescenti, in merito a tutti gli aspetti della vita quotidiana, compresa l’alimentazione. Per indagare gli effetti dei cambiamenti nelle abitudini alimentari dettati dal coronavirus negli adolescenti, un team di ricercatori ha condotto uno studio su un ampio gruppo di oltre 10.000 adolescenti cinesi. I risultati hanno mostrato delle differenze statisticamente significative nel consumo di un’ampia varietà di cibi, tra i quali la carne, la frutta e la verdura. In particolare, è emerso che le ragazze abbiano consumato più frutta e verdura dei maschi che, a loro volta, hanno mangiato più carne delle femmine. Ancora più importante il fatto che si sia registrato un aumento statisticamente significativo nel consumo di prodotti confezionati a lunga conservazione, soprattutto nei maschi. Queste modifiche, inoltre, sono state osservate in maniera similare in tutte le fasce di età proprie dell’adolescenza e in tutte le diverse classi sociali. Per concludere, questo studio condotto su un campione molto ampio di adolescenti ha messo l’accento su una delle tante conseguenze negative della pandemia: l’alimentazione. Ha infatti mostrato dei cambiamenti nelle abitudini alimentari che, se dovessero proseguire per lungo tempo, potrebbero avere delle ripercussioni negative sulla salute delle persone, aumentando il rischio legato all’insorgenza di patologie quali l’obesità, il diabete e i disturbi cardiaci.

Jia, P., Liu, L., Xie, X., Yuan, C., Chen, H., Guo, B., Zhou, J., & Yang, S. (2021). Changes in dietary pattern among youths in China during COVID-19 epidemic: The COVID-19 impact on lifestyle change survey (COINLICS). Appetite, 158, 105015.

 

Il disegno come strumento di valutazione nei bambini vittime di abusi

La violenza contro i bambini è un fenomeno tanto grave quanto diffuso in tutto il mondo. Il maltrattamento dei bambini include l’abuso fisico, sessuale e psicologico. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità 18 milioni di bambini hanno subito un abuso sessuale, 44 milioni un abuso fisico e 55 milioni un abuso psicologico. Numerosi studi hanno mostrato come i maltrattamenti subiti nell’infanzia possano avere delle ripercussioni sullo sviluppo del bambino in età adulta, soprattutto con delle compromissioni per quanto riguarda la memoria a lungo e a breve termine. Altri lavori hanno mostrato come i bambini che hanno subito abuso mostrano difficoltà nel compilare dei questionari, manifestando un numero di problematiche minori rispetto a quelle reali. Per questo motivo, accanto ai classici strumenti self-report vengono sempre più spesso utilizzati degli strumenti che includono le rappresentazioni grafiche del sé, dato che disegnare può aiutare i bambini ad esprimere le proprie emozioni e i propri sentimenti. Nonostante ciò, non si hanno molti studi su bambini con disturbo post traumatico da stress atti ad indagare la validità di questo tipo di strumenti. Due ricercatrici lombarde hanno messo a punto uno studio su un ampio campione di bambini, sia tratti dalla popolazione generale sia con diagnosi di disturbo post traumatico da stress al fine di indagare l’efficacia del disegno come strumento di espressione. I risultati hanno innanzitutto mostrato delle differenze statisticamente significative nei due gruppi in merito ai comportamenti internalizzanti ed esternalizzanti. In merito all’utilizzo del disegno, i risultati hanno evidenziato delle differenze nei due gruppi sia in merito alle caratteristiche grafiche-formali del disegno che ai contenuti espressi: in particolare, i bambini del campione clinico hanno disegnato persone più piccole e non colorate, caratterizzate da un numero troppo piccolo o troppo grande di dettagli. In sintesi, questo studio ha mostrato la possibilità di utilizzare efficacemente il disegno come strumento per l’identificazione di problematiche connesse all’abuso subito nei bambini, mostrando come la rappresentazione grafica del sé permetta di distinguere accuratamente tra bambini abusati e non, riducendo l’ansia e le difese che il bambino mette in atto nella compilazione dei più classici strumenti self-report.

Ionio, C., & Mascheroni, E. (2021). Psychological well-being and graphic representations of self in child victims of violence. The Arts in Psychotheraphy, 72, 101740.

 

Il supporto degli insegnanti aiuta gli studenti ad apprendere meglio e divertendosi

Gli insegnanti sono una delle figure più importanti nel fornire supporto sociale agli studenti, giocando un ruolo protettivo nello sviluppo dei soggetti in età evolutiva. Numerosi studi in letteratura hanno dimostrato che gli studenti che percepiscono di essere supportati dagli insegnanti provano emozioni maggiormente positive a scuola, fino a divertirsi, e ottengono anche migliori performance scolastiche. Nonostante ciò, non si hanno molte ricerche che indagano come gli studenti percepiscano il supporto da parte degli insegnanti e come ciò determini delle migliori performance in prove oggettive. Per questo motivo, tre ricercatori cinesi hanno indagato questi aspetti in merito ai risultati attenuti al Program for International Student Assessment 2018 (PISA 2018): PISA è un'indagine triennale che valuta in quale misura gli studenti di quindici anni nel mondo hanno acquisito le conoscenze e le competenze chiave essenziali per la piena partecipazione alla società; la rilevazione si concentra sulle competenze in lettura, matematica e scienze, misura, inoltre, un dominio innovativo e, attraverso un questionario, il benessere degli studenti. I risultati hanno evidenziato come il supporto percepito sia in relaziona con la reading literacy, una delle variabili principali del PISA, definita come la capacità di comprendere e utilizzare testi scritti e di riflettere su di essi al fine di raggiungere i propri obiettivi, sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità e svolgere un ruolo attivo nella società; inoltre, il supporto sociale prediceva in maniera statisticamente significativa sia sull’autoefficacia percepita nella performance verso questo tipo di prova sia in merito a quanto lo studente si sia divertito nello svolgerla. Queste ultime due variabili, inoltre, influenzano a loro volte in maniera positiva la performance: per questo motivo, il supporto percepito da parte degli insegnanti è capace di influenzare la performance sia in maniera diretta che indiretta. In sintesi, il fatto che gli studenti percepiscano il supporto da parte dei propri insegnanti influenza sia variabili oggettive relative all’apprendimento che dimensioni legate alle emozioni degli studenti, come il divertirsi nel contesto scolastico. Alla luce di ciò, quindi, appare evidente come sia sempre più necessario per gli insegnanti riuscire ad essere supportivi con i propri studenti.

Ma, L., Luo, H., & Xiao, L. (2021). Perceived teacher support, self-concept, enjoyment and achievement in reading: A multilevel mediation model based on PISA 2018. Learning and Individual Differences, 85, 101947.