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numero 58 - giugno 2018

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Rassegna stampa

Rassegna stampa #58

Rassegna stampa #58

L'importanza del sourcing nella costruzione della rappresentazione mentale di discorsi

Nell'era dell'informazione e nei contesti di lettura di più documenti, le fonti e le abilità di “sourcing” ricoprono un ruolo importante nella comprensione di un discorso. Le fonti infatti possono essere definite come le informazioni riguardanti il chi, il quando, il dove e il perché del documento che è stato creato e pubblicato, mentre le abilità di “sourcing” sono intese come i processi di prestare attenzione, rappresentare, valutare e utilizzare le informazioni che si hanno a disposizione sulle fonti. Il “sourcing” può aiutare a leggere più criticamente e a costruire rappresentazioni mentali più integrate e accurate da più documenti anche se molto spesso gli studenti ignorano le informazioni sulla fonte e si concentrano esclusivamente sul contenuto del documento. In letteratura, è stato documentato come il comportamento del “sourcing” sia influenzato non solo dalle caratteristiche individuali ma anche da quelle dei documenti stessi. in linea con queste ricerche, alcuni ricercatori hanno indagato come il formato del documento, e nello specifico la versione autentica e reale di questo piuttosto che le versioni di stampa, possa facilitare o limitare gli aspetti essenziali della lettura di diversi tipi di documenti, influendo sul “sourcing”e di conseguenza sulla comprensione di questi. Dallo studio, condotto in Spagna su un campione di 101 soggetti di età compresa tra 17 e 42 anni iscritti a un corso di laurea, è emerso che la versione reale dei documenti, rispetto a una versione di stampa, abbia incrementato la memoria dei lettori sulle informazioni relative alle fonti. Infatti nella produzione scritta di un saggio gli studenti hanno riportato riferimenti molto più specifici a queste fornendo una rappresentazione più integrata, critica e coerente del contenuto dei documenti presentati loro. Presumibilmente, leggere la versione reale dei documenti potrebbe offrire ai lettori diversi segnali multisensoriali che li aiutano nelle codifica del documento e nella rappresentazione del modello di lettura. Gli studi sulle abilità di “sourcing” dimostrano come queste siano necessarie a tutti gli studenti di diverso livello di istruzione, e non solo per gli accademici, specialmente nell’era dell’informazione dove sono presenti tantissime informazioni su qualsiasi argomento.

Salmerón, L., Gil, L. & Bråten, I. (2018). Effects of reading real versus print-out versions of multiple documents on students’ sourcing and integrated understanding. Contemporary Educational Psychology, 52, 25-35.

 

Adolescenti: tra i comportamenti dipendenti e l'identificazione con il gruppo dei pari

L'età adolescenziale è un periodo critico dello sviluppo, in cui si possono adottare comportamenti nocivi che molto spesso durano per tutta la vita e che influenzano il benessere psicologico considerato vitale per il funzionamento personale positivo ma altamente suscettibile ai comportamenti di dipendenza. Infatti, i comportamenti di dipendenza dei giovani possono essere una particolare causa di significativi esiti di sviluppo negativi poiché possono trasformarsi in abitudini durature che hanno un effetto sulla salute fisica, sulle relazioni sociali e sullo stato finanziario. A tal proposito, alcuni ricercatori finlandesi hanno cercato di fornire una spiegazione su come alcuni comportamenti di dipendenza e il benessere psicologico oscillano tra gli adolescenti e i giovani adulti quando l'identificazione sociale con un gruppo di pari ricopre un ruolo di mediatore. Lo studio, che ha visto partecipi 1200 giovani di età compresa tra 15 e 25 anni, ha preso in esame quattro tipi di dipendenza, considerate come comportamenti eccessivi, quali l'eccessivo uso di alcol, di droghe, del gioco di azzardo e di internet. L'identificazione sociale, spesso intesa come senso soggettivo di appartenenza a un determinato gruppo, e il sostegno sociale da essa derivato può influenzare significativamente il benessere psicologico. La ricerca condotta ha indagato come i comportamenti di dipendenza interagiscano con i meccanismi di identificazione sociale e quindi incidano sul benessere psicologico dei giovani. I risultati, in linea con le ricerche precedenti, dimostrano l'impatto negativo sul benessere di tutti i comportamenti di dipendenza studiati e l'effetto indiretto significativo dell'identificazione sociale come mediatore. È stato osservata, infatti, un'identificazione debole con il gruppo dei pari nei comportamenti eccessivi riguardanti l'utilizzo eccessivo di droghe, di internet e del gioco di azzardo, mentre, contrariamente, è stato osservata un'identificazione alta per l'uso eccessivo di alcol. I risultati suggeriscono che la contraddizione tra l'identificazione  sociale alta e bassa e le loro conseguenze in ogni dato comportamento di dipendenza è probabilmente dovuta alle diverse caratteristiche sottostanti i comportamenti stessi. Poiché i comportamenti di dipendenza possono essere diversamente correlati all'identificazione sociale, guidare e sostenere gli impegni sociali dei giovani potrebbe ricoprire un ruolo importante nella prevenzione dei comportamenti di dipendenza.

Savolainen, I., Kaakinen, M., Sirola, A., & Oksanen, A. (2018). Addictive behaviors and psychological distress among adolescents and emerging adults: A mediating role of peer group identification. Addictive Behaviors Reports, 7, 75-81.

 

Quando intenzioni e abitudini non corrispondono: la deplezione dell’io incrementa la persuasione ma non il cambiamento del comportamento

Nel corso degli anni è stato spesso affermato che i fattori in grado di controllare il cambiamento degli atteggiamenti sono gli stessi che controllano il cambiamento dei comportamenti. Tuttavia studi recenti hanno dimostrato che non sempre ciò avviene, anzi, sembrerebbe molto più semplice modificare le proprie intenzioni rispetto ai comportamenti. Una possibile spiegazione risiede nel fatto che l’impatto che un messaggio persuasivo ha sul cambiamento degli atteggiamenti può dipendere dalla motivazione e dall’abilità di riflessione della persona che lo riceve. Quando entrambi sono bassi, le intenzioni cambiano attraverso dei processi di elaborazione di basso livello che possono dipendere da segnali periferici, quali ad esempio il numero di argomentazioni che supportano un’opinione. In questo caso le nuove intenzioni risultano essere troppo deboli per poter portare ad un cambiamento nei comportamenti. Inoltre è utile considerare la forza delle abitudini: le persone agiscono per abitudine o rispondono in modo intenzionale in parte a causa della loro abilità di riflettere. Quando, infatti, la capacità di pensare è bassa, ad esempio in seguito ad una deplezione dell’io, cioè uno stato in cui l’abilità e la motivazione sono impiegate in riflessioni impegnative e si ha una riduzione del controllo di pensieri e azioni, è più probabile che le persone agiscano per abitudine. Sono stati recentemente condotti tre diversi studi che hanno impiegato la manipolazione dell’autocontrollo. Dai risultati è emerso che sebbene le persone fossero d’accordo con il messaggio persuasivo nel momento in cui il loro controllo esecutivo era ridotto, non erano comunque inclini a cambiare i loro comportamenti. Piuttosto, in determinate circostanze di deplezione dell’io, gli atteggiamenti divengono meno correlati con i comportamenti dopo un’azione persuasiva. Questi risultati implicano che affrontare l'aspetto e il livello delle risorse di controllo esecutivo degli individui sono fattori importanti nel creare cambiamenti influenti duraturi.

Itzchakov, G., Uziel, L., & Wood, W. (2018). When attitudes and habits don’t correspond: Self-control depletion increases persuasion but not behavior. Journal of Experimental Social Psychology75, 1-10. 

La Triade Oscura e le variabili di autopresentazione

Negli ultimi anni la letteratura sugli studi sulla personalità sinistra è cresciuta in modo consistente, interessando sia i ricercatori che l’opinione pubblica. La Triade Oscura è caratterizzata da tre inclinazioni della personalità negative e socialmente non patologiche correlate ma distinte tra loro: il narcisismo subclinico, il Machiavellismo e la psicopatia subclinica. Questi tratti, sebbene con gradi diversi, sono caratterizzati da una tendenza all’autopromozione, falsità, distacco emotivo e aggressività.
Nello specifico il narcisismo è rappresentato da arroganza, superiorità e il pensiero che tutto sia dovuto ed è associato in modo negativo all’onestà e alla piacevolezza e positivamente all’estroversione e all’apertura mentale. Inoltre è correlato con aggressività, problemi relativi la sfera sessuale (infedeltà, elevato numero di partner ecc.), difficoltà interpersonali e tattiche antisociali. Il Machiavellismo si esplica in comportamenti manipolativi, completa mancanza di moralità, ed egoismo; è correlato negativamente con l’onestà, la piacevolezza e la coscienziosità e positivamente con la messa in atto di comportamenti aggressivi e imprevedibili, deficit socio emotivi, problemi legati alla sfera sessuale, difficoltà interpersonali e tattiche antisociali. Infine, la psicopatia corrisponde ad una mancanza di empatia, tendenze antisociali e disinibizione.
Recentemente è stato condotto uno studio longitudinale con 244 volontari dal Canada e Stati Uniti, con lo scopo di indagare la relazione tra la Triade Oscura e i costrutti di autopresentazione: la desiderabilità sociale e l’autocontrollo. La desiderabilità sociale riflette la tendenza del soggetto a promuovere dichiarazioni su se stessi che vengono percepite come socialmente desiderabili e a rifiutare quelle che non lo sono. L’autocontrollo è, invece, definito come la tendenza a regolare le proprie espressioni comportamentali in risposta a segnali interpersonali così da ottenere un’impressione sociale desiderata. Dai risultati è emerso che quanto più un tratto è antagonista, meno importante diventa la desiderabilità sociale (il narcisismo correla infatti negativamente con la desiderabilità sociale, contrariamente al Machiavellismo e alla psicopatia). Inoltre, sebbene il Machiavellismo sia caratterizzato da un’alta abilità di autocontrollo, all’interno della Triade Oscura risulta essere quello con una correlazione più bassa con questa variabile. Tale risultato suggerisce, quindi, che i soggetti che ne sono affetti non si preoccupano tanto di ottenere una buona impressione sociale, quanto sono focalizzati sul raggiungimento dei propri obiettivi.

Kowalski, C. M., Rogoza, R., Vernon, P. A., & Schermer, J. A. (2018). The Dark Triad and the self-presentation variables of socially desirable responding and self-monitoring. Personality and Individual Differences120, 234-237.