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numero 46 - aprile 2017

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Rassegna stampa

Rassegna stampa #46

Rassegna stampa #46

Successo in matematica: influenze dirette e indirette delle funzioni esecutive

Una buona comprensione della matematica è essenziale per avere successo nella società moderna, perché porta non solo a migliori prospettive lavorative, ma anche ad una migliore qualità della vita. I bambini sviluppano le abilità matematiche durante la loro istruzione primaria e secondaria, e al fine di garantire un’efficace pedagogia in grado di supportare le esigenze di tutti gli studenti è fondamentale riconoscere la gamma di fattori che contribuiscono alla riuscita nella matematica in modo che le pratiche di insegnamento possano essere mirate in modo appropriato. In questo studio è stato investigato il ruolo delle funzioni esecutive nella conoscenza fattuale, nelle abilità procedurali e nella comprensione concettuale, così come nella generale riuscita nella matematica in individui di età compresa tra gli 8 e i 25 anni. Nello specifico, è stato indagato in che misura le funzioni esecutive contribuiscano a determinare le tre componenti dominio-specifiche della conoscenza matematica; se le funzioni esecutive mediano la generale riuscita nella stessa e se queste relazioni variano in funzione dell’età. 293 partecipanti hanno completato una batteria di test su matematica e funzioni esecutive. Dai risultati è emerso che la memoria di lavoro gioca un ruolo diretto nella comprensione della matematica in termini di identificazione e costruzione delle rappresentazioni del problema, così come un ruolo indiretto attraverso la conoscenza fattuale, le abilità procedurali e, in misura minore, la comprensione concettuale. Queste relazioni sono rimaste stabili dagli 8 anni fino alla giovane età adulta. Pertanto questi risultati aiutano a perfezionare i frameworks esistenti sulla matematica e a comprendere i meccanismi attraverso i quali le funzioni esecutive supportano la riuscita in questa materia. Tale comprensione è essenziale se si vogliono creare interventi mirati che possono migliorare con successo i risultati in matematica per tutti gli studenti.

Cragg, L., Keeble, S., Richardson, S., Roome, H. E., & Gilmore, C. (2017). Direct and indirect influences of executive functions on mathematics achievement. Cognition, 162, 12-26. 

 

Promuovere il consumo di frutta e verdura tra gli adolescenti

Questo studio ha lo scopo di esaminare i fattori individuali, comportamentali e ambientali che sono associati alla frequenza di consumo tra gli adolescenti di frutta, verdura e snack ad alta densità energetica. Ad adolescenti di età compresa tra gli 11 e i 12 anni è stato somministrato un questionario cartaceo durante l’orario di lezione comprendente una serie di item volti a valutare sia il loro consumo di frutta, verdura e di snack altamente calorici, sia le abitudini alimentari, l’auto-efficacia, il mangiare davanti alla televisione, il mangiare con i genitori, le pratiche genitoriali, la disponibilità in casa e l’accessibilità degli alimenti. Dai risultati è emerso che mangiare frutta e verdura mentre si guarda la televisione, nonché la loro disponibilità in casa e accessibilità sono stati positivamente associati con una frequenza di consumo maggiore di cibi salutari, mentre l'accessibilità a snack ad alto contenuto energetico è stata negativamente associata con la frequenza del consumo di frutta. Tali risultati, non solo evidenziano le forti associazioni tra il guardare la televisione e l'assunzione di cibo, ma suggeriscono anche che la visione della TV può essere correlata sia a sane abitudini alimentari, sia a quelle malsane. Questo è in contrasto con alcune ricerche che suggeriscono che la visione della TV è associata esclusivamente ad un basso consumo di frutta e verdura e ad un elevato consumo di snack altamente calorici. Pertanto questo studio ha messo in evidenza l'importanza di un ambiente domestico sano per promuovere il consumo di frutta e verdura nei giovani adolescenti e suggerisce anche che, se si fa uno spuntino davanti alla TV, questo potrebbe essere un buon momento per promuovere il consumo di frutta e verdura in modo da incrementare potenzialmente l’assunzione di questi alimenti. Questi risultati possono essere utili per supportare lo sviluppo di molteplici interventi e offre qualche spunto sui consigli da dare ai genitori per aiutare i loro figli adolescenti a sviluppare e mantenere sane abitudini alimentari.

Pearson, N., Griffiths, P., Biddle, S. J., Johnston, J. P., & Haycraft, E. (2017). Individual, behavioural and home environmental factors associated with eating behaviours in young adolescents. Appetite, 112, 35-43. 

 

Abuso di droga e opportunità di vita. Quanto contano le condizioni d'infanzia?

Le persone che crescono in condizioni difficili, la cui infanzia è caratterizzata da vari tipi di carenza di risorse, hanno un rischio più elevato di sviluppare gravi problemi di abuso di droga. Chi fa uso di droga molto spesso proviene da realtà socialmente ed economicamente svantaggiate. Condizioni economiche difficili e genitori con una storia di abuso di droga, criminalità o disturbi mentali costituiscono tutti potenti fattori di rischio per lo sviluppo di problemi di abuso di droga, e maggiore è il livello di problemi, maggiore è il livello generale di eccesso di rischio. In questo contesto e dopo aver confermato l'esistenza di questa correlazione nel set di dati dello studio, è stato chiesto ai partecipanti se le diverse condizioni di infanzia vissute da persone con gravi problemi di abuso di droga continuassero a colpire le loro possibilità di vita una volta che i loro problemi si fossero stabilizzati, o se, invece, l'abuso di droga produce radicalmente nuove condizioni di vita tanto che le condizioni dell'infanzia non sembrano più svolgere un ruolo significativo. Oltre alle misure di problemi sociali ed economici durante l'infanzia, sono state incluse nelle analisi anche una misura di status socio-economico della famiglia e una misura delle risorse di infanzia dell'individuo sotto forma di performance a scuola all'età di 12 anni. L'abuso di droga è stato misurato utilizzando come indicatore almeno un ricovero dell’individuo (in età 16-30 anni) con una diagnosi legata alla droga. Sulla base del modello di regressione OLS e del modello di regressione di Cox, la conclusione più importante dello studio è stata che un pesante abuso di droga sembra coinvolgere un cambiamento così fondamentale per la situazione di vita degli individui tanto che le variazioni nelle condizioni dell'infanzia perdono una notevole quantità del loro potere di spiegare gli esiti successivi del corso di vita. Tuttavia, lo studio ha trovato che lo status socio-economico della famiglia di origine è collegato con il rischio di mortalità precoce (56 anni), in quanto i meno privilegiati sono morti in misura piuttosto elevata rispetto ai più abbienti. Tuttavia, le persone di status socio-economico più elevato non avevano un miglior recupero, ma tendevano a rimanere in abusi pesanti. Lo studio​ non ha trovato alcuna relazione tra le condizioni d’infanzia e il recupero da un grave abuso.

Alm, S. (2017). Drug abuse and life-chances—Do childhood conditions matter? Results from a Swedish life course study. Advances in Life Course Research, 32, 1-11. 

 

Revisione sistematica e meta-analisi di interventi per alleviare i sintomi del burnout e supportare il ritorno a lavoro

Il burnout ha effetti negativi per la salute, sia effetti negativi correlati al lavoro, ma non vi è un consenso su come trattarlo. Lo scopo di questo studio è stato quello di descrivere utilizzando una revisione sistematica, gli interventi che sono stati condotti e valutati in dipendenti affetti da burnout attraverso l’utilizzo diuna meta-analisi di interventi focalizzati a livello individuale o professionale che sono riusciti ad alleviare i sintomi del burnout per sostenere e promuovere i dipendenti nel successivo ritorno a lavoro rispetto ad un trattamento classico, altri interventi o nessun trattamento. Sono stati presi in esame 14 studi riportanti gli effetti di 18 interventi che riuscivano a soddisfare i criteri prestabiliti. Degli interventi presi in esame, quattordici si focalizzavano sull’individuo, mentre quattro combinavano approcci individuali e professionali. I contenuti specifici degli interventi variavano considerevolmente e i risultati erano misti. I risultati di quattro interventi RCT individuali sono stati combinati in una meta-analisi che ha dimostrato come tali interventi non fossero riusciti ad alleviare i sintomi del burnout. Mentre non è stato possibile condurre una meta-analisi sugli effetti degli interventi combinati o sul ritorno a lavoro. Sulla base dei risultati di questa revisione sistematica e meta-analisi, è impossibile tracciare le linee guida su come trattare il burnout. Studi singoli hanno prodotto risultati contrastanti, alcuni interventi mostravano successo nel ridurre i sintomi di burnout o migliorare il ritorno al lavoro, mentre altri non hanno sortito effetti significativi. Pertanto il solo intervento individuale si è dimostrato inefficace per aiutare ad alleviare i sintomi a lungo termine tra i dipendenti affetti da burnout. Tuttavia, non è chiaro se ciò sia dovuto al contenuto dell'intervento, al disegno dello studio o ad una mancanza di potenza statistica. Il burnout non è un fenomeno stabile, diminuisce nel tempo e la maggior parte dei malati continua a lavorare. I sintomi del burnout non sono stati sistematicamente alleviati da interventi focalizzati sull’individuo, che sono il tipo di intervento che viene valutato più spesso. Il numero di studi riguardanti gli effetti di interventi combinati (individuali e professionali) sul ritorno a lavoro era troppo modesto per trarre conclusioni. Lo sviluppo di un intervento sul burnout deve essere continuato al fine di aiutare i lavoratori a riprendersi e a tornare a lavoro; mentre la ricerca sugli effetti degli interventi trarrebbe beneficio dal consenso sulle linee guida sulla definizione e sulla valutazione del burnout.

Ahola, K., Toppinen-Tanner, S., & Seppänen, J. (2017). Interventions to alleviate burnout symptoms and to support return to work among employees with burnout: systematic review and meta-analysis. Burnout Research, 4, 1-11.