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numero 111 - luglio 2024

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PICCOLO - Le domande degli operatori clinici

PICCOLO - Le domande degli operatori clinici

Una breve lista di domande e risposte aiuta a focalizzare alcune importanti questioni cliniche che possono catturare l’attenzione di chi ancora non conosce e non usa PICCOLO - Parenting Interactions with Children: Checklist of Observations Linked to Outcomes: una checklist che include 29 item relativi a comportamenti interattivi genitoriali che promuovono lo sviluppo del bambino di età compresa tra 10 e 47 mesi.

D. I comportamenti valutati da PICCOLO sono soggettivi?

R. Il termine “soggettivo” indica generalmente che un comportamento è interpretato in modo diverso a seconda dell’osservatore. È stato utilizzato il livello di accordo tra più osservatori per selezionare gli item che riportavano una più alta concordanza nell’interpretazione di diversi osservatori. Gli item selezionati per la versione finale di PICCOLO evitano di essere interpretativi e forniscono linee guida chiare per l’identificazione del comportamento. Gli item con bassi livelli di accordo tra codificatori diversi, infatti, sono stati eliminati durante il processo di selezione degli item.
Il team di ricercatori ha rifinito il linguaggio e le definizioni per rendere gli item il più possibile osservabili e minimizzando i bias interpretativi. L’iniziale descrizione degli item era traslata da misure sulla genitorialità tratte da articoli scientifici peer-reviewed; successivamente gli Autori hanno incrementato l’oggettività del linguaggio della descrizione per alcuni item aumentando il grado di accordo tra osservatori. Pur considerando che ogni persona ha una sua prospettiva sui comportamenti genitoriali, i ricercatori hanno aumentato l’oggettività di PICCOLO utilizzando termini osservabili, come ad esempio “Il genitore sorride al bambino”, ed eliminando alcuni item come, ad esempio, “Il genitore è a proprio agio con il bambino”.
PICCOLO include il miglior insieme di item che osservatori diversi hanno valutato allo stesso modo e che sono risultati predittivi delle variabili di esito dello sviluppo del bambino. Il fatto che gli osservatori siano diventati in breve tempo affidabili nel processo di interpretazione significa che la misura non risulta eccessivamente soggettiva.

D. La scala di punteggio a tre punti è troppo generica?

R. Gli item di PICCOLO utilizzano una scala di punteggio a tre passi: 0 (assente, oppure non evidenza del comportamento), 1 (poco presente, oppure comportamento breve, minore o solo emergente), 2 (chiaro, oppure ben definito, forte e frequente). Questa scala è del tutto simile a una checklist di comportamenti a risposta dicotomica (sì/no), come le note misure sul comportamento disponibili in letteratura, con la possibilità ulteriore di un punteggio di mezzo per quei comportamenti che mostrano alcuni segni di presenza anche se non tanto da essere chiaramente indicativi dell’item.
Il vantaggio della scala PICCOLO a 3 punti è quello di essere facile da utilizzare e da insegnare. Il sistema di codifica, infatti, non si basa sul conteggio della frequenza di eventi o sul cronometrare la durata di eventi, e ciò rende PICCOLO impiegabile anche in quelle situazioni nelle quali non è possibile effettuare una videoregistrazione e una codifica successiva, ad esempio mentre si osserva dal vivo un’interazione.
Una scala di punteggio a 4 o 5 punti renderebbe PICCOLO una misura di più complicato impiego con una maggiore vulnerabilità ai bias interpretativi. Quando i codificatori hanno scale più lunghe, spesso cercano maggiori informazioni e utilizzano anche informazioni che provengono dalla loro esperienza esterna.

D. PICCOLO fa delle valutazioni su comportamenti genitoriali giusti o sbagliati?

R. La selezione degli item da includere in PICCOLO è stata fatta partendo dalla letteratura scientifica, in particolare da quegli indicatori di comportamenti genitoriali che risultavano associati a migliori esiti di sviluppo successivo del bambino. Inoltre, sono stati eliminati gli item negativi e conservati solo gli item che descrivessero punti di forza del genitore.
Nessuna ipotesi è stata avanzata sul valore di tali comportamenti se non quella che fossero riconosciuti robusti predittori dei successivi esiti evolutivi a livello linguistico, cognitivo e socioemozionale. La validità predittiva dello strumento ha dimostrato che all’aumentare dei punteggi nei domini di PICCOLO migliorano gli esiti di sviluppo a livello del linguaggio, della cognizione e del comportamento.

D. Come può PICCOLO essere una misura oggettiva se il valutatore conosce personalmente la famiglia?

R. È importante partire dall’assunto che per un’osservazione oggettiva è necessario evitare i bias dell’osservatore.
Tali bias non si limitano alla conoscenza personale dei soggetti che vengono osservati, ma vi sono bias connessi all’effetto alone, agli stereotipi, alla somiglianza e all’attrazione.
Ad esempio, chi osserva si aspetta migliori comportamenti da persone che hanno già mostrato di far cose buone (effetto alone). L’osservatore potrebbe essere altresì portato ad aspettarsi comportamenti coerenti con stereotipi che riguardano l’età, la provenienza etnica, il genere, oppure l’aspetto fisico delle persone. Infine, è possibile pensare che chi viene percepito come simile a sé metta in atto comportamenti simili a quelli che faremmo noi (effetto somiglianza).
Per tutte queste ragioni è importante imparare a utilizzare il test e ad assegnare punteggi e confrontare i risultati con un altro osservatore indipendente.
Per questo motivo, inoltre, gli sviluppatori di PICCOLO hanno selezionato gli item anche in base al livello di accordo tra codificatori. Gli item che generavano maggiori bias interpretativi e ottenevano più frequentemente punteggi discordanti tra i vari codificatori indipendenti sono stati esclusi dalla checklist finale.
In base all’esperienza clinica maturata nell’ambito del supporto alle famiglie con bambini piccoli, è stato evidenziato che gli operatori attraverso il training e l’utilizzo di PICCOLO sono in grado di imparare a osservare e valutare ciò che vedono senza basarsi su quello che già sanno sulla famiglia. È un dato di fatto, comunque, che gli operatori clinici variano, e per alcuni questa capacità di focalizzarsi su ciò che osservano è più immediata che per altri. Gli Autori, perciò, raccomandano di videoregistrare le osservazioni, cosicché l’attribuzione di punteggi possa essere comparata con il profilo attribuito da un altro valutatore che non conosce la famiglia.

D. Come può un operatore clinico utilizzare le informazioni di PICCOLO? In particolare, come comunicare con il genitore a proposito dei punteggi?

R. Questa domanda è importante. Ha a che fare con gli interventi di supporto alla relazione genitore-bambino indipendentemente dallo strumento di misurazione che viene implementato. Gli Autori hanno svolto per molti anni interventi a favore delle famiglie e formazione agli operatori; spesso hanno ricevuto domande simili: come poter supportare i genitori nell’interazione in modo da sostenere lo sviluppo del bambino? Come poter incidere con un intervento sulla loro capacità di essere caldi, responsivi, di insegnare e di incoraggiare il bambino?
Gli item di PICCOLO sono indicatori comportamentali ben osservabili di coinvolgimento emotivo, responsività, incoraggiamento, insegnamento da parte del genitore. Gli operatori clinici possono rafforzare le risorse dei genitori parlando dei comportamenti positivi che osservano e che quindi i genitori già mettono in atto in modo spontaneo. Aumentare tali comportamenti e aggiungerne altri simili dovrebbe risultare agevole per i genitori, così da innescare una prima forma di cambiamento.
Incoraggiare un genitore a rispondere al sorriso di un bambino sorridendo a sua volta non è una cattiva strategia. Alcuni genitori non sono consapevoli degli effetti delle loro espressioni sui loro bambini e aiutarli a riconoscere i comportamenti positivi del bambino può essere di rinforzo per l’assunzione di comportamenti genitoriali positivi. Ad esempio, un operatore potrebbe chiedere al genitore: “Come ti senti quando ti sorride come ha appena fatto?” oppure “Hai visto che la bambina ti ha appena sorriso?”.
Il fatto che la comunicazione risulti intrusiva o rispettosa, critica o supportiva, offensiva o amicale, dipenderà dalla capacità dell’operatore clinico nel rapportarsi con il genitore, aspetto indipendente dal presente strumento. Nonostante l’utilizzo di PICCOLO possa essere considerato utile in una varietà di modelli di intervento di supporto ai genitori, gli Autori raccomandano di utilizzare lo strumento nell’ambito di modelli che favoriscano i punti di forza dei genitori, che siano flessibili nella strategia, indipendenti dalla cultura e sempre collaborativi nei confronti dei genitori.

D. Perché non sono stati inclusi i comportamenti negativi? È importante osservare anche i comportamenti negativi che i genitori mettono in pratica?

R. Benché sia evidentemente importante riuscire a rilevare anche i comportamenti negativi che i genitori mettono in pratica nell’interagire con il bambino, gli Autori hanno deciso di non includerli nel sistema di valutazione. Gli item relativi ai comportamenti negativi in qualche modo riducevano l’utilità dello strumento.
Gli Autori hanno testato alcuni item come campanelli d’allarme per ogni dominio, indicanti comportamenti interattivi negativi. Gli operatori che hanno provato le prime versioni di PICCOLO hanno evidenziato che questi item rendevano lo strumento più difficilmente utilizzabile con i genitori. L’obiettivo degli Autori era sin dall’inizio sviluppare una misura adatta al lavoro clinico e psicoeducativo di supporto alle famiglie, adottando un approccio di rinforzo delle risorse naturalmente già a disposizione dai genitori. 
Pertanto, il fondamento di PICCOLO è rilevare i comportamenti positivi da utilizzare con i genitori. Solo in una fase successiva sarà poi competenza dell’operatore clinico, una volta consolidati i punti di forza, provare a spostare il focus su ciò che i genitori ancora non fanno, esortandoli a provare nuove dinamiche interattive.
In alcune occasioni gli operatori clinici necessitano di una guida ulteriore, di una formazione supplementare, per riuscire a cogliere tutte le interazioni positive, soprattutto quando non riescono ad andare oltre gli aspetti interattivi negativi che osservano. È del tutto evidente che le interazioni genitoriali negative hanno un impatto, ma solitamente sono più facilmente osservabili e più difficili da trattare all’interno di una relazione di supporto, rendendo i genitori meno aperti alla discussione.
In altre occasioni, le interazioni negative non sono evidenti. Comportamenti interattivi genitoriali negativi, con manifestazioni meno evidenti, possono anche probabilmente variare in base alla cultura del genitore o al significato specifico che un genitore può loro attribuire.
Un comportamento che può sembrare brusco e negativo può avere diversi significati per l’osservatore che non condivide la stessa impostazione culturale del genitore che viene osservato.
Infine, gli item negativi che gli Autori hanno testato apparivano molto raramente nelle interazioni che sono state osservate. Questo era probabilmente dovuto al fatto che i genitori mettono in mostra il miglior comportamento possibile quando sanno di essere osservati, come farebbe chiunque venisse intervistato o ripreso per un test o un colloquio. Tale aspetto non è tuttavia un fattore negativo per PICCOLO, in quanto i genitori mettono in atto quello che ritengono sia il comportamento più importante e opportuno come genitori. Difficilmente, infatti, i genitori faranno qualcosa che non giudicano importante oppure che non li mette a proprio agio. Tutto ciò che si osserva fare ai genitori, anche in minima parte, è qualcosa che il genitore può incrementare per fornire maggiore supporto alla crescita di suo figlio.

D. PICCOLO può essere utilizzato come questionario o come sondaggio per rilevare ciò che i genitori fanno con i loro bambini?

R. Gli Autori ritengono di no, in quanto PICCOLO non è stato messo a punto con tale finalità. Ciononostante, può essere un esercizio interessante e utile chiedere al genitore quale comportamento di quelli indicati negli item ritengono importante da mettere in pratica con il bambino. Una tale attività può aiutare l’operatore a conoscere meglio la famiglia, indagando stili di vita e credenze sulla genitorialità. Ad esempio, un operatore potrebbe chiedere al genitore quale comportamento è più significativo nella relazione con il bambino, o come il bambino è solito reagire a determinati comportamenti genitoriali.

D. I punteggi di PICCOLO possono essere utilizzati come valutazione della genitorialità in campo giuridico? Lo strumento può essere utilizzato per identificare genitori negligenti o non adatti al ruolo genitoriale?

R. No. Si raccomanda di non utilizzare lo strumento con queste finalità. Non è stato pensato per questo campo di utilizzo e non è stato testato per queste finalità applicative.

Ripreso e adattato da: Roggman, L.A., Cook, G.A., Innocenti, M.S., Norman, V.J., Christiansen, K. e Anderson, S. (2013). Parenting Interactions with Children: Checklist of Observations Linked to Outcomes (PICCOLO™), User’s Guide. Paul H. Brookes Publishing Co., Inc. Ad. it. a cura di R. Montirosso e L. Giusti, 2023, Firenze: Hogrefe.