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numero 81 - ottobre 2020

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I nostri test

Moxo d-CPT: un test informatizzato per la valutazione del profilo intellettivo

Moxo d-CPT: un test informatizzato per la valutazione del profilo intellettivo

MOXO d-CPT è una prova computerizzata fruibile online basata sul paradigma del continous performance test. Questo test si presenta come un gioco e offre informazioni sul profilo attentivo dei pazienti utilizzando un approccio innovativo nella somministrazione dei distrattori.
Il compito prevede che si risponda a uno specifico bersaglio e che non si risponda quando vengono presentati stimoli diversi da questo. Nel corso dell’esecuzione sono previste diverse fasi in cui sono presentati distrattori visivi e uditivi come nello schema di seguito presentato:

Fasi del test:

  • Baseline 1
  • Visivo 1: Distrattori visivi minori
  • Visivo  2: Distrattori visivi maggiori
  • Uditivo 1: Distrattori uditivi minori
  • Uditivo 2: Distrattori uditivi maggiori
  • Combinato 1: Distrattori visivi e uditivi minori
  • Combinato 2: Distrattori visivi e uditivi maggiori
  • Baseline 2

Moxo 1.jpg

Moxo 2.jpg

Vi sono due versioni del test adatte a due fasce d’età:

  • Moxo kids per bambini di 6-12 anni (durata del test 14’ 30”)
  • Moxo teens & adults per adolescenti e adulti da 13 a 70 anni (durata del test 18’ 30”).

In entrambe le versioni è possibile ottenere informazioni su quattro indici:

  • Attenzione – La capacità di rispondere correttamente e rimanere concentrati.
  • Tempestività – La capacità di rispondere in modo rapido e preciso.
  • Impulsività – La tendenza a rispondere in fretta, prima di valutare la situazione.
  • Iper-reattività – Una difficoltà nella regolazione delle risposte motorie.

L’esecuzione di compiti basati sul paradigma CPT richiede diverse abilità cognitive (Shalev et al., 2011; Straube et al., 2002) e l’ultilizzo integrato di questi quattro indici può contribuire a riflettere la complessità e l’eterogeneità delle manifestazioni relative all’ADHD.

Applicazione

Il paradigma CPT può essere impiegato nell’ambito dell’assessment multimensionale per la diagnosi dell’ADHD. Nonostante la sua buona validità di facciata, sono state rilevate alcune limitazioni nell’applicazione di questo paradigma in ambito clinico, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti psicometrici.
MOXO d-CPT ha invece dimostrato una prestazione diagnostica molto elevata in tutte le età osservate (Berger et al., 2017). Questo test è infatti caratterizzato da un’elevata validità discriminante, soprattutto quando si usa il punteggio totale che risulta altamente preciso nell'identificare gli individui con ADHD, come dimostrato dagli alti indici di sensibilità e specificità superiori all'85%.
MOXO d-CPT non presenta lettere o numeri fra gli stimoli bersaglio e i distrattori. L’assenza di questi stimoli è particolarmente rilevante per la diagnosi di ADHD poiché spesso questi individui tendono a presentare problemi di apprendimento. Ciò rende MOXO d-CPT uno strumento utile per l’approfondimento del profilo attentivo anche nel caso di individui con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA).
Inoltre, la presenza di immagini e suoni presentati singolarmente o in modo combinato simula la presenza di distrattori ambientali. Gli studi sull'utilità MOXO d-CPT hanno fornito forti prove dell'utilità del sistema di distrazione nel discriminare i bambini e gli adolescenti con ADHD dai loro coetanei che non presentano il disturbo (Berger & Cassuto, 2014; Cassuto et al., 2013).
Moxo consente anche di evidenziare il profilo di prestazione tipico degli individui con ADHD, caratterizzato dalla difficoltà a rispondere rapidamente e con precisione. Infatti, MOXO d-CPT è in grado di distinguere risposte accurate e rapide da risposte accurate, ma lente grazie all'indice di tempestività che include il numero di risposte corrette che sono state eseguite solo mentre il bersaglio è ancora presentato sullo schermo.
MOXO d-CPT è anche in grado di fornire una valutazione separata di impulsività e iperattività. L'indice di impulsività considera il comportamento impulsivo in relazione alle situazioni in cui l’individuo risponde solo allo stimolo non bersaglio come se fosse lo stimolo bersaglio, mentre tutte le altre risposte non inibite (ad esempio, premere più di una volta la tastiera) non sono codificate come risposte impulsive. L'indice di iper-reattività, al contrario, include tutti i tipi di risposte di commissione che non sono codificate come risposte impulsive, tra cui le risposte multiple o la pressione casuale dei tasti  Precedenti ricerche con MOXO d-CPT hanno dimostrato che i bambini e gli adolescenti ADHD dimostrano più deficit negli indici di impulsività e di iper-reattività (Berger et al., 2017), fornendo ulteriore supporto all'importanza di utilizzare più misure per valutare questi componenti correlati di ADHD (Lane et al., 2003; Reynolds et al., 2006).
MOXO d-CPT inoltre consente di superare il problema dell’effetto soffitto delle prestazioni poiché pone una quantità adeguata di richieste cognitive per varie fasce d'età.
MOXO d-CPT, pur essendo un test disponibile su supporto informatico, non richiede di essere installato nel computer e può essere quindi utilizzato in situazioni in cui non sia possibile rendere il test residente nel dispositivo utilizzato dall’utente, come nei casi di valutazione a distanza. Questa modalità può rendersi necessaria in diverse circostanze, tra cui quella che prevede progetti di tele-riabilitazione.

Adattamento italiano

Il test è stato standardizzato su un campione di 350 bambini/e (51% maschi) e 250 adolescenti e giovani adulti (40% maschi) a sviluppo tipico suddivisi in undici fasce d’età dai 6 ai 12 anni per la versione kids e dai 13 ai 25 anni per la versione teens & adults.
Il test è stato inoltre proposto a campioni clinici (ADHD e DSA) di bambini e adolescenti.

Caratteristiche psicometriche del campione straniero

La validità del test è stata studiata in numerose ricerche che includono popolazioni con sviluppo atipico. Per esempio,  Berger et al. (2017) hanno esaminato 798 bambini tra 7 e 12 anni (493 maschi), di questi 339 avevano una diagnosi di ADHD (età media 9,27, DS = 1.65) e 459 costituivano in gruppo di controllo (età media 9,71, DS = 1.64). Gli ADHD mostrano una prestazione significativamente diversa rispetto ai controlli e tale differenza si riflette nel punteggio totale in tre su quattro degli indici specifici (attenzione, tempestività e iper-reattività). Sensibilità e specificità sono buone per i singoli indici e complessivamente il punteggio totale ha rivelato una sensibilità del 90% e una specificità dell’86%.

Bibliografia

  • Berger I, et al. (2013). Maturational delay in ADHD: Evidence from CPT. Frontiers in Human Neuroscience, 7(691), 1-11.
  • Berger I. and Cassuto H. (2014). The effect of environmental distractors incorporation into a CPT on sustained attention and ADHD diagnosis among adolescents. Journal of Neuroscience Methods, 222, 62-68.
  • Berger I. Slobodin O., Cassuto H. (2017). Usefulness and Validity of Continuous Performance Tests in the Diagnosis of Attention-Deficit Hyperactivity Disorder Children. Clinical Neuropsychology, 32(1), 81-93.
  • Lane, S. D., Cherek, D. R., Pietras, C. J., & Tcheremissine, O. V. (2003). Measurement of delay discounting using trial-by-trial consequences. Behavioural processes, 64(3), 287–303.
  • Reynolds B. (2006). A review of delay-discounting research with humans: relations to drug use and gambling. Behavioural pharmacology, 17(8), 651–667.
  • Shalev, L., Ben-Simon, A., Mevorach, C., Cohen, Y., & Tsal, Y. (2011). Conjunctive Continuous Performance Task (CCPT)--a pure measure of sustained attention. Neuropsychologia, 49(9), 2584–2591.
  • Straube, E. R., Bischoff, N., Nisch, C., Sauer, H., & Volz, H. P. (2002). Input dysfunction and beyond--an evaluation of CPT components. Schizophrenia research, 54(1-2), 131–139.