Esperienze
Logogenia e stimolazione grammaticale per gli alunni sordi
Logogenia e stimolazione grammaticale per gli alunni sordi
Nel corso dell’a.s. 2018/19, nell’ambito del progetto ministeriale PON/FSE 10.1.1A-FSEPON_LA-2017-279, è stato realizzato un laboratorio di gruppo di stimolazione grammaticale in italiano condotto con strumenti e attività tipiche del metodo Logogenia e rivolto ad alunni sordi di scuola primaria e secondaria di primo grado, con l’obiettivo di rafforzare le loro competenze linguistiche nella comprensione e nella produzione di frasi scritte.[1]
Il laboratorio, realizzato da un team di logogeniste affiancate da un docente tutor dell’Istituto, in si è svolto in orario pomeridiano e ha previsto uno o due incontri settimanali per un totale di 60 ore. L’iniziativa è stata rivolta a 16 studenti tra i 7 e i 13 anni, tutti afferenti alla stessa scuola bilingue Italiano/Lis. Poiché la partecipazione è stata volontaria, si è formato un gruppo sperimentale di 9 alunni (età media 9.5 anni) e un gruppo di controllo di 7 alunni (età media 11.4 anni) che ha scelto di non partecipare.
Prima dell’avvio dell’iniziativa, al fine di conoscere i bisogni linguistici su cui il laboratorio sarebbe intervenuto, entrambi i gruppi hanno svolto alcuni Test (prova di produzione spontanea; Prove MT-3 Clinica[2]; Prove di Valutazione Grammaticale dell’Italiano Scritto[3]) tra cui anche il Test COnVERSA (terza versione) in modalità cartacea.
La disponibilità del gruppo di controllo ha inoltre permesso di valutare l’efficacia delle attività e la sensibilità degli alunni alla stimolazione grammaticale. Per ottenere questo dato, è stato confrontato il numero di risposte corrette alla prova svolta al termine del laboratorio con quello delle risposte corrette alla prova ante laboratorio secondo la formula δ = numero risposte corrette post test – numero di risposte corrette al pre-test.
Il Test COnVERSA indaga in modo fine e approfondito la concordanza di genere e numero tra gli elementi che la manifestano (articolo-nome; nome-aggettivo; nome-pronome; nome-participio dei verbi con aux essere); pronome-participio (dei verbi transitivi). Il suo utilizzo ha permesso di individuare in questa struttura morfosintattica una delle aree di lavoro del laboratorio.[4]
Gli strumenti utilizzati per stimolare l’attenzione su queste strutture sono quelli tipici del metodo Logogenia, ossia le coppie minime di frasi in opposizione grammaticale. L’opposizione che entra in gioco in questo contesto è quella che contrasta forme diverse dello stesso elemento, per portare l’attenzione dell’utente sulla rilevanza di ogni forma nel veicolare una precisa informazione. Gli alunni hanno dunque lavorato sulla comprensione del significato di frasi in coppia minima come le seguenti, rispondendo alle relative domande di verifica.[5]
Un altro strumento che ha caratterizzato il laboratorio è stata la coppia minima che alterna una frase grammaticale ad una agrammaticale. L’errore viene inserito per osservare la capacità dell’alunno di riconoscerlo.
Nelle attività di Logogenia, dopo aver consolidato la comprensione del fenomeno indagato, il lavoro si sposta in produzione. Grazie a domande guida, l’utente è invitato a produrre nomi, pronomi, participi nella forma adeguata al contesto:
Il Test COnVERSA è costituito da due parti identiche, formate dallo stesso numero di items sui medesimi fenomeni grammaticali. Ciò consente di utilizzare questo strumento non solo per rilevare il livello di sviluppo linguistico, ma anche la permeabilità dell’utente allo stimolo, nel caso sia coinvolto in un percorso di riabilitazione o di educazione linguistica.
Il Test COnVERSA è stato dunque applicato al termine del laboratorio a entrambi i gruppi ed ha mostrato che lo studente sordo in età evolutiva è effettivamente in grado di assorbire lo stimolo ricevuto e di ampliare la propria grammatica dell’italiano. Il grafico 1 mostra l’incremento di competenza del gruppo sperimentale rispetto al riconoscimento della morfologia di genere e numero in confronto al rendimento del gruppo di controllo: quest’ultimo fornisce 45.7 risposte corrette sia al pre che al post test con un δ = 0, mentre le risposte corrette del gruppo sperimentale hanno un incremento positivo con un δ medio = 17.3%. Questa differenza tra i due gruppi risulta statisticamente significativa (U= 5.5, p <.01).
Investire sulla competenza grammaticale in italiano degli alunni sordi, attivando percorsi di stimolazione grammaticale individuale o di gruppo, è dunque un obiettivo auspicabile proprio perché percorribile e realizzabile.
Bibliografia
- Caselli, M.C., Volterra, V., D’Amico, S., Capirci, O., Devescovi, A., Taeschner, T. (1996). Prove di Valutazione Grammaticale dell’Italiano Scritto, Firenze: Giunti O.S.
- Chesi, C. (2006). Il linguaggio verbale non standard dei bambini sordi. Roma: Edizioni Universitarie Romane.
- Cornoldi, C., Carretti, B. (2016) Prove MT3 Clinica: La valutazione delle abilità di lettura e comprensione, Firenze: Giunti EDU.
- Musola, D., Musella, V., Bortolazzo, E. (2020). Stimolazione grammaticale per coppie minime. Trento: Erickson.
- Tomasuolo, E., Musola, D., Musella, V., Di Gregorio, L., Rinaldi, P. (2022) “La Logogenia per sostenere lo sviluppo delle competenze in italiano scritto di bambini e ragazzi sordi” in Logopedia e comunicazione, n.1.